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Il Giorno della Memoria

“La forza del ricordo come antidoto del male”

Il 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria per ricordare le vittime dell’olocausto. Lunedì 30 l’ateneo ospita un convegno intitolato “La forza del ricordo come antidoto del male.” Interverrà, tra gli altri, il direttore del quotidiano La Repubblica Maurizio Molinari. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming.

La Giornata della Memoria: fra oblio e manipolazione

La ricorrenza dedicata al Giorno della Memoria si è conquistata un suo spazio nell’ambito delle celebrazioni civili. Le istituzioni, le scuole, gli atenei, ma anche il mondo dell’associazionismo culturale e sociale, dedicano sempre più frequentemente un momento di riflessione e di dibattito alla buona pratica di non consegnare all’oblio una tragedia che appartiene all’intera umanità. Parafrasando il titolo dell’iniziativa, è il costante esercizio del ricordo, l’unico potente antidoto al male. Male che può assumere le forme più svariate e insidiose, perché non si manifesta solo attraverso il modello classico “vittima/carnefice”, come correttamente ammonisce Luzzatto Voghera, direttore del CDEC (centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano). Questo perché si correrebbe il rischio di descrivere una realtà senza sfumature e decontestualizzata dal fatto storico.

La corretta ricostruzione del fatto storico

La Giornata della Memoria non può rappresentare, quindi, un universo simbolico che possa indurre a banalizzare una questione profondamente complessa. L’uso/abuso politico della storia, che consente di equiparare qualsiasi vittima agli ebrei che subirono le deportazioni e le persecuzioni, è il risultato di una scorretta ricostruzione del fatto storico. Non solo, equivale all’annullamento stesso dell’Olocausto. Distorsione e approssimazione che con modalità diametralmente opposte alimentano i revisionismi e i negazionismi, ovvero l’insidiosa reiterazione del male.

Razzismo biologico e razzismo spirituale

Di conseguenza, si rivela fondamentale sviscerare quelle sfumature intorno alle quali si annida il rischio di un giustificazionismo funzionale, come nel caso della capziosa differenza fra razzismo biologico e razzismo spirituale, rivendicata in favore del fascismo. Un tema estremamente complesso, ma decisivo proprio nell’ottica di contrastare i facili revisionismi, che sarà scandagliato dal collega Michele Camerota durante la giornata di studio del 30. Contestualmente, è opportuno domandarci se le nuove generazioni saranno in grado di raccogliere la sfida della memoria, dopo che saranno definitivamente scomparsi anche gli ultimi sopravvissuti. Una domanda tanto grave quanto mai attuale che al convegno di lunedì sarà affrontata dal direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari.

Le parole di Simonetta Della Seta

È giusto però concludere con un messaggio di speranza che può essere efficacemente condensato nelle parole di Simonetta Della Seta, collaboratrice dell’Ente nazionale per la memoria di Gerusalemme, la quale a proposito della trasmissione della memoria ha scritto: «È il momento di raccontare non solo le atrocità, ma anche di documentare la vita. Mostrare la forza che è stata necessaria per salvare sé stessi e gli altri. Non bisogna solo impaurire i ragazzi, è necessario offrire loro gli strumenti per credere nella vita e nell’essere umano, nonostante tutto. Io credo sia importante mantenere una dimensione etica e storica di quello che è successo. Nelle testimonianze c’è tanta vita, non c’è niente da inventare».

L’evento

L’appuntamento è alle 10.30 nell’aula magna del rettorato, l’evento sarà trasmesso in diretta streaming. Interverranno il rettore Francesco Mola, il professor Michele Camerota e il direttore de La Repubblica Maurizio Molinari. Modererà il dibattito il giornalista de La Stampa Federico Geremicca. L’evento è stato organizzato dall’ufficio di gabinetto del Rettore e dai docenti Andrea Corsale, Luca Lecis, Marco Pignotti, Ignazio Putzu e Gianluca Scroccu. Al termine del convegno verrà scoperta una targa commemorativa in ricordo di Doro Levi, Alberto Pincherle e Camillo Viterbo, i tre docenti dell’ateneo cagliaritano che furono colpiti dalle leggi razziali del ’38. Una mostra di poster a loro dedicata sarà visibile fino al 4 febbraio a palazzo Belgrano. La mostra, organizzata dal dipartimento di Storia, Beni Culturali e territorio e dall’Archivio storico di UniCa, è stata curata da Mariangela Rapetti, Gianluca Scroccu e Eleonora Todde, sotto la direzione scientifica di Francesco Atzeni. In occasione del convegno di lunedì 30, la mostra verrà arricchita da alcuni documenti originali.   

About Sonia Mandras

Studentessa di Beni Culturali & Spettacolo, con la passione per il mondo dell'arte e gli argomenti di aspetto socio-culturale. Occasionalmente cantante e musicista. Spiccato senso critico, propensione creativa e mente umanista.

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