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"Pojana e i suoi amici"
Attori all'opera

“Pojana e i suoi fratelli” di e con Andrea Pennacchi

In scena “Pojana e i suoi fratelli” di e con Andrea Pennacchi prodotto dalla Teatro Boxer e distribuito da Terry Chegia

Andrea Pennacchi porta a teatro un originale e divertente spettacolo: “Pojana e i suoi fratelli”, scritto, diretto ed interpretato dallo stesso Pennacchi. L’attore è noto per il programma “Propaganda Live”, oltre a serie tv come “Il paradiso delle signore”, “Grand Hotel”, “Don Matteo”, “A un passo dal Cielo”, “Petra” e “Tutto chiede salvezza”.

Giorgio Gobbo (chitarra) e Gianluca Segato (tastiera e percussioni) firmano la colonna sonora dello spettacolo. Lo spettacolo, è una rilettura de “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespear ambientata in Veneto alle soglie del Terzo Millennio. I protagonisti sono personaggi stravaganti ed emblematici come Franco Ford detto “Pojana”, Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri ancora.

Lo spettacolo sarà messo in scena mercoledì 17 e giovedì 18 aprile alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari, venerdì 19 aprile alle 21 al Teatro Civico “Gavì Ballero” di Alghero e sabato 20 aprile alle 21 all’AMA / Auditorium Multidisciplinare di Arzachena.

La direzione artistica è di Valeria Ciabattoni, con il sostegno del MiC / Ministero della Cultura della Regione Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.


Andrea Pennacchi da voce a creature irrequiete e un po’ inquietanti, specchio di una visione del mondo estremamente concreta e pratica. La narrazione, si alterna con le vicende del “Pojana”, un ricco uomo con le sue manie e le sue fissazioni, in particolare per «le armi, le tasse, i neri».

Uno spettacolo tra ironia e stranezza

“Pojana e i suoi fratelli” è una produzione del Teatro Boxer, in collaborazione con People, con distribuzione a cura di Terry Chegia. Si esplorano le origini e gli effetti della mutazione dei veneti «da provinciali buoni, gran lavoratori, ad avidi padroncini, con l’ignoranza a dominare gli stereotipi».

Tramite ironia e stranezza, si assiste al cambiamento di un popolo mite e volenteroso, avvezzo ai ritmi lenti e alla quiete della vita di provincia, ancora lontano dalle raffinatezze delle metropoli e con un carattere di rusticità contadina.

In quei volti deformati dalla rabbia e dall’odio, intrisi di xenofobia e e razzismo, si riconoscono i peggiori istinti e la cupa ribellione del “ventre molle” del Belpaese. Si assiste, dalla fine del Novecento, a una miscela esplosiva di qualunquismo e arrivismo, di insensibilità e egoismo.

Tramite le ricette di Tonon; le imprese di Edo; addetto alla sicurezza nelle discoteche e nelle feste delle ville, ma soprattutto i ragionamenti e le invettive del “Pojana”, con le sue convinzioni, i suoi pregiudizi e le sue paure; l’artista dà prova del suo talento istrionico e della sua vis comica. Con satira e nonsense, Pennacchi lascia che i suoi personaggi diano sfogo alle loro passioni, anche quelle più oscure e temerarie, al di là del bene e del male.

About Marco Lecca

Ex-studente del Liceo Artistico Brotzu; Esperto nel campo dell'audiovisivo e del multimediale; Speaker radiofonico di UniCa Radio

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