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Sanremo la finale: il commento di RadUni

Il Festival di Sanremo si è concluso ieri sera con la vittoria di Angelina Mango e la redazione delle Radio Universitarie (Raduni Musica, CineUni ed Europhonica) ha assistito alla premiazione dalla sede di Casa Sanremo.

C’è chi ha parlato di “voto utile” riferendosi a quello a favore di Angelina Mango a discapito di Geolier, dal momento che già dalla terza serata si vociferava che lui fosse il papabile vincitore di questa 74esima edizione del festival Sanremo, eppure il voto della sala stampa ha inaspettatamente ribaltato le aspettative.

Ma si sa, in fondo ciò che interessa di più agli ascoltatori non è tanto chi sia il vincitore del Festival quanto piuttosto ciò che di memorabile accade durante la serata: è il motivo per cui vi proponiamo qui la nostra personalissima lista dei tre momenti top della finale di Sanremo 2024.

La carriera di Sangiovanni non finisce con “Finiscimi”

La vista di Sangiovanni che scende le scale dell’Ariston e canta sconsolato dopo aver saputo dell’ultimo posto nella classifica provvisoria avrebbe fatto tenerezza anche a chi non è suo fan.

La canzone, tra l’altro, racconta la storia d’amore ormai finita con l’ex Giulia Stabile e al giovane cantante, proprio per questo motivo, sembra stare molto a cuore. E infatti, alla fine dell’esibizione, microfono alla mano, decide di mostrarsi ugualmente grato al pubblico a casa e alla giuria di Sanremo, specificando come “non sia importante vincere, ma stare bene”.

Più volte il cantante ha infatti dichiarato negli ultimi tempi di star vivendo un momento di instabilità emotiva e in sala stampa ha lanciato un importante appello agli adulti: “ho trascurato la mia crescita per fare questo mestiere. Mi aspetto che siate voi a dire a me che cosa posso fare per stare meglio, perché ho 20 anni e non lo posso imparare da solo”.

Non sarà sicuramente un insuccesso a terminare la carriera dell’artista, come anche Amadeus ha tenuto a ribadire sul palco del festival di Sanremo. Sangiovanni in quel momento è forse stato la voce della nostra generazione, convinta di dover essere sempre iper-produttiva e iper-performante, con tutte le problematiche che ne conseguono, quando invece a volte basterebbe solo provare a “stare bene”.

Salute mentale e bonus psicologo sul palco dell’Ariston

Allo stesso modo, a parlare di salute mentale è Fiorello, che in uno dei suoi monologhi dal palco di Sanremo ha esplicitamente ammesso di essere andato in terapia assieme alla moglie per riuscire a gestire al meglio l’educazione delle proprie figlie.

In seguito, rifacendosi ad una gag riguardante i diversi bonus di cui gli italiani hanno potuto usufruire in questi ultimi anni, ci ha tenuto a nominare anche il recente “bonus psicologo”, di cui si è molto discusso.

Un buon punto di partenza per una televisione che evidentemente ha sempre relegato la salute mentale e i giovani in secondo piano: il divario generazionale esiste ma tentare di imporre il proprio pensiero non è mai costruttivo.

Un corretto dialogo tra giovani e adulti comincia proprio con il venirsi incontro e tentare di comprendersi. Ricorrere all’aiuto di un esperto, in questi casi, può essere alla base non solo dell’educazione dei figli da parte dei genitori, ma di un maggiore benessere per entrambi.

Sì ma chi ha rapito Aldo Moro?

È vero, sul palco dell’Ariston quest’anno sono state portate alcune tematiche importanti. 

Ma che non si dica che le nuove generazioni siano troppo pesanti: a noi interessa anche il trash!

Tra gli eventi memorabili dell’ultima serata del festival di Sanremo, infatti, non si può non nominare il caso Diodato-Moro, o per meglio dire la wave che ha spopolato sui social (in particolar modo Twitter) che ha visto coinvolto il cantante Diodato, complici i colleghi Ghali e Dargen D’Amico. 

Spiegare un meme non è mai semplice, rischieremmo di fare la fine del tenente Silvestri ne “Una pezza di Lundini”, quindi preferiamo lasciarvi nel dubbio. 

Il cantante, in ogni caso, in un’intervista rilasciata alla redazione di Lercio in cui gli viene chiesto se abbiano ragione coloro che sostengono che le sue canzoni invoglino ad abbracciare nuovamente la lotta armata ha dichiarato che “gli sembra un po’ eccessivo: lotta sì, ma magari non armata”.

È con questa perla di trash che vogliamo concludere la nostra avventura al 74esimo Festival di Sanremo, con la speranza che l’anno prossimo possa esserlo ancora di più. In ogni caso, noi saremo lì a seguirlo!

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Articolo di Irene Centola – Raduni (Associazione Media ed Operatori Universitari italiani)

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