Teatro delle Saline Cagliari: “Non mi serve niente” chiude la Rassegna, un’indagine teatrale sul costo umano della società contemporanea
Il sipario si abbassa sulla “Rassegna di Teatro Contemporaneo” alle Saline di Cagliari. Un evento organizzato con maestria da “Akròama” al Teatro delle Saline per la stagione autunnale. L’ultimo atto, in scena dal 13 al 16 dicembre alle 21, è affidato a “Non mi serve niente“, produzione del Teatro Libero di Palermo. Sarà diretto con maestria da Luca Mazzone, con Antonella Delli Gatti come protagonista.
Il testo, magistralmente concepito da Manlio Marinelli, si propone di esplorare le intricate connessioni tra lavoro, economia e società. Al di là dei freddi numeri e delle statistiche. La pièce offre uno sguardo acuto sulla disuguaglianza sociale ed economica generata dal profitto. Incanala inoltre le riflessioni attraverso l’opera filosofica giovanile di Karl Marx, notoriamente centrata sull’alienazione umana e il silenzioso dolore che affligge la società contemporanea.
L’opera si immerge nelle profondità della cosiddetta “società liquida“, un terreno fangoso in cui si consuma la più formidabile macelleria esistenziale degli ultimi cinquant’anni. Attraverso la lente della ragioneria sociale, infatti, l’opera invita il pubblico a riflettere sulla vera umanità e sul costo umano nascosto dietro il divario che la società moderna ha creato definendo lavoro e valore in termini economici.
Il Teatro Libero di Palermo, con la guida attenta di Luca Mazzone e l’interpretazione vibrante di Antonella Delli Gatti, porta sul palco un’opera che non solo intrattiene ma sollecita una profonda riflessione sulle dinamiche sociali che plasmano il nostro quotidiano.
Prima dell’atto principale, alle 20.30, il pubblico sarà deliziato da “Inviti superflui“, uno dei Racconti di Dino Buzzati magistralmente portato in scena da Simeone Latini.
La Rassegna di Teatro Contemporaneo è possibile grazie al contributo generoso del Ministero per i Beni Culturali, della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari e della Fondazione di Sardegna, dimostrando il sostegno istituzionale per iniziative culturali e teatrali di spessore. La chiusura di questa rassegna offre al pubblico cagliaritano un’occasione unica di riflessione profonda e partecipazione attiva nell’esplorare le molteplici sfaccettature dell’umana condizione.