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San Girolamo: un tesoro nel fango

Scoperto a Rio San Girolamo dagli archeologi un grosso dolio risalente al IV secolo d. C.


A Rio San Girolamo grazie ai lavori di sistemazione idraulica hanno fatto delle scoperte archeologiche. Ritrovato un grosso dolio, risalente al IV secolo dopo Cristo. Il grosso dolio recuperato dagli archeologi della Soprintendenza di Cagliari. Oltre al recipiente, che restava parzialmente interrato e poteva contenere granaglie, olio o vino. Lo scavo archeologico ha permesso di far riemergere in superficie anche altre due vaschette. Lo scavo, finanziato dall’assessorato ai Lavori pubblici e diretto dalla Soprintendenza, ha dimostrato l’importanza dal punto di vista agricolo nel periodo Tardo antico.

La studiosa

L’archeologa Chiara Pilo, direttrice scientifica della scavo, spiega che in accordo con l’amministrazione comunale e l’azienda agricola che sorge accanto al luogo del ritrovamento il dolio verrà mostrato al pubblico: «La fase di scavo è ormai completata, ora verranno portati avanti degli studi specifici sui materiali recuperati per datarli con maggiore precisione.

Inoltre, grazie a un’archeologa archeobotanica, saremo in grado di sapere cosa contenesse il dolio e potremo individuare eventuali resti di semi o cibi nell’area dello scavo. Procedono alla ricostruzione tridimensionale delle vaschette, che saranno nuovamente interrate: il recipiente verrà ospitato da un’azienda agricola per essere ammirato dal pubblico».

Dichiarazioni del sindaco

Il sindaco, Beniamino Garau, ritiene che i resti archeologici affiorati dimostrano l’importanza storica della piana di Rio San Girolamo, Su Loi e Torre degli Ulivi. «Negli ultimi mesi, sia durante i lavori di messa in sicurezza dal rischio alluvioni sia in quelli per la costruzione della nuova Strada statale 195, sono affiorati numerosi reperti importanti.

L’assessorato regionale ai Lavori pubblici e l’Anas hanno dimostrato molta attenzione preservando diversi manufatti. Un esempio è il fortino militare risalente agli anni Quaranta spostato dal punto in cui passerà l’arteria stradale e ricollocato poco distante».

L’obiettivo del Comune è quello di riportare a Capoterra i tesori riemersi dal fango, custoditi dalla Soprintendenza per i beni archeologici. Il sindaco Beniamino Garau afferma «Ci stiamo impegnando per avere i cippi miliari recuperati sette anni fa sul letto del Rio San Girolamo durante i lavori di allargamento del tratto finale del fiume reperti di epoca romana di valore, che pare si ergessero sulla strada che si estendeva sino a Nora: la stessa, secondo gli esperti, percorsa da Sant’Efisio per raggiungere il luogo del martirio».

About Agnese Goddi

Sono una studentessa di Beni culturali, indirizzo Archeologico Sono appassionata di arte, in tutte le sue forme, e di sport

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