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"Isolation portrait" di Chris Pig

“Isolation portrait” di Chris Pig

Interessante mostra fotografica nel capoluogo sardo

Nella giornata di 29 giugno alle ore 18 promossa dalla Fondazione Bartoli-Felter presso il Temporary Storing a Cagliari (Sardegna) in via 29 novembre 3/5 ci sarà la mostra dell’artista Chris Pig “isolation portrait”. L’evento curato da Roberta Vanali è composto da 17 lavori di tipo fotografico. Sono le parole di Chris Pig in merito a “Isolation Portrait”, progetto creato a Londra tra marzo e luglio di tre anni fa , ovvero nella prima fase dell’era Covid. Viene messo in evidenza il sentimento della lotta alla sopravvivenza, primo step seguito da un influsso catastrofico sull’economia globale e da importanti conseguenze di tipo psicologico, mediante foto a se stanti, creazioni estremamente originali dall’impronta surrealista con un particolare riguardo alle piccole cose, rigorosamente studiate per comprendere una realtà surreale.

Il significato delle opere proposte

All’inizio tutto era sfuocato, straniante, come in Purple Haze, che dal punto di vista cronologico rappresenta il primo ritratto del progetto, espressione di una persona in difesa in balia di un evento oscuro, seguito da una dimensione inquietante, quasi al limite della fantasia, della nostra dimora concepita come una gabbia che converge in una specie di adattamento forzato che ha come obiettivo il riscatto. Ed ecco che si genera Light at the end of the tunnel, ovvero l’esistenza sena problemi senza più tonalità e Double check, il ricordo della verità allo specchio, l’ultima occhiata prima di uscire quando ancora tutto era concesso. E se Point of View mira a chiarire l’essere umano in balia di pratiche complottiste e notizie false proposte dai social, The Healer pone in risalto medici e infermieri in prima linea che si rapportano a una crisi senza precedenti.

L’omaggio dell’artista ad alcune persone del passato

“Isolation Portrait” ha voluto accomunare alcune lavori tratti dalla serie “Homage”, che potrebbe perdurare all’infinito dove l’artista rende dono a persone che hanno avuto particolare impatto sulla sua esistenza come Ester Williams, nuotatrice e star di Hollywood, il fotografo Samuel Fosso, l’autrice Barbara Cartland e la leggiadra regina egizia Nefertiti.

Cosa propone l’artista

Con una visione critica e particolareggiata, Chris Pig in “Isolation portrait” crea fantasia procedendo dalla realtà. Mette insieme veri e propri set, dove ogni abito, ogni accessorio e ogni sfondo, impreziosito da stoffe vintage rigorosamente recuperate, diventano aggiuntive e come un puzzle danno luogo ad una immagine ben articolata dove tutto è immaginato per persuadere. Ogni personaggio col suo travestimento ha un ruolo ben chiaro avendo dei lineamenti spesso grottesca.

I vari aspetti colti dall’artista

La pungente ironia documenta le contraddizioni della società contemporanea con un approccio che deriva dall’umorismo spiccatamente albionico di Martin Parr, mentre da Cindy Sherman prende la tendenza a rievocare l’illusorio collettivo del cinema hollywoodiano anni Cinquanta senza citazioni dirette e da David LaChapelle la traccia glamour e la costruzione teatrale delle scene. In bilico quindi tra finzione e realtà restituisce una visione dell’estetica pop che si consuma con l’ampio utilizzo delle tonalità, saturo e sgargiante suggerendo ambienti surreali e disturbanti in grado di catturare lo sguardo.

Opere particolarmente “toccanti”

Subito riconoscibili, le opere di Chris Pig hanno un’intensità di fondo che è il risultato di ottima conoscenza tecnica e capacità di analisi critica, presupposti per una cifra stilistica in grado di scuotere e sedurre lo spettatore stimolandone la riflessione. Chris Pig è una fotografa italiana con base a Londra da circa 30 anni.

Le conseguenze del maturare tra le macchine fotografiche

Crescere intorno alle macchine fotografiche ha avuto un grande effetto su di lei ed è per questo che l’uso delle immagini è seconda natura per affermare le sue opinioni e le sue frustrazioni. Avere un approccio ironico alla vita insieme alla capacità di diffondere qualsiasi situazione accesa con un sorriso o uno scherzo, un buon senso dell’umorismo è molto importante per lei. È stata influenzata dai film degli anni ’40 e ’50 e dall’epoca d’oro del cinema hollywoodiano, con i suoi bellissimi costumi e le sue dive. Avendo un sfondo nella moda e nella sartoria, crea la maggior parte dei costumi o procura lei stessa i vestiti vintage insieme agli oggetti di scena.

I temi affrontatati nelle immagini

Le sue fotografie affrontano tematiche che le stanno molto a cuore, come l’omofobia e il bullismo, l’avidità, il denaro e la politica, l’ambiente e la povertà, le ingiustizie e le ineguaglianze. La fotografia è un’arma molto potente e importante e come artista crede di avere il dovere di usarla per diffondere la consapevolezza delle questioni sociali.

About Giorgio Saitz

Appassionato di calcio a livello enciclopedico con la passione per l'economia e la giurisprudenza

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