Corso di Tessitura a Sarule

Sarule: Corso di tessitura nel nome di Eugenio Tavolara

Un’arte che fa parte del DNA di Sarule. Prima un oggetto di arredamento e ora anche un prezioso e ambito elemento di design.

Un’aura di leggenda avvolge la fondazione del paese di Sarule: si narra di un tal donno Sarule che, intorno all’anno Mille, si rifugiò con la sua famiglia nell’attuale centro storico tra la chiesa del Rosario e la scomparsa chiesa di Santa Marta.

Da quella leggenda è nato Rombi grandi, righe e stelle. Questo è il nome, ispirato ad un tappeto disegnato da Eugenio Tavolara, del corso di tessitura al telaio verticale organizzato dal Comune di Sarule che, con il fondamentale aiuto delle tessitrici del paese, sì terrà a partire da febbraio 2023.

Ma i numerosissimi siti archeologici (circa 40) del territorio di Sarule testimoniano una storia ancora più antica che risale al Neolitico: lo raccontano le affascinanti domus de janas (sepolture scavate nella roccia) di Neunele, Sa Neale e Sa Pranedda.

Sarule, paese a forte vocazione artigiana, rinomato per le sue produzioni in pietra, legno e metallo, custodisce ancora viva la tradizione per la tessitura.

Anche la grande civiltà nuragica si stabilì tra queste terre: oltre ai resti dei nuraghi di Iloe, Badu de Orane, Illudei, Letza, Orvanilo, Dospanilo, Illarra, Peddio, si conservano i monumentali sepolcri dell’età del Bronzo chiamati “tombe dei giganti” tra cui la meglio conservata è quella di S’Altare de Logula.

La notorietà di Sarule

Nel Novecento il paese conosce una certa notorietà grazie alle sue produzioni locali tra cui i tessuti di lana realizzati al telaio. Negli anni Cinquanta, è a Sarule che Eugenio Tavolara, direttore dell’ Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano (I.S.O.L.A.), si prodigò per far conoscere e rinnovare la tradizione della tessitura. Individua in alcune giovani tessitrici un potenziale straordinario di tecnica e creatività, e nei pattern e simili tradizionali il punto di partenza per nuove realizzazioni al tempo stesso identitarie e moderne.

Da quella collaborazione nascono alcuni dei tappeti più belli della produzione I.S.O.L.A.. A Sarule arrivano designer e artisti per collaborare con gli artigiani locali. A Sarule Nivola fa tessere i suoi arazzi modernisti da esporre a New York. Il paese è noto per la produzione di pregiati e coloratissimi tappeti in lana grezza e cotone. Questi splendidi manufatti sono ancora realizzati su arcaici telai verticali secondo schemi e modalità antichissimi. Tra le vie del centro si trovano le botteghe artigiane in cui si realizzano questi capolavori unici. La bellezza della tipica burra sarulese affascinò anche l’artista Eugenio Tavolara che richiese alle tessitrici di riprodurre alcuni suoi disegni: da questa collaborazione sono nate vere opere d’arte molto ricercate.

La stagione eroica dell’ I.S.O.L.A ebbe però breve durata (Tavolara sarebbe morto nel 1963) ma lo spirito dell’iniziativa è rimasto vivo nella comunità locale e un modello di eccellenza a cui guardare oggi, in una nuova prospettiva internazionale.

Manufatti artigianali e oggetti d’epoca sono esposti nella Casa Museo del Giudice Ladu sulla via principale. Tipico esempio di residenza signorile, conserva gli arredi originali ed è ancora utilizzata per diverse dimostrazioni di preparazione del pane o dolci tipici che si svolgono durante la manifestazione Autunno in Barbagia.

Come nasce il Corso di Tessitura

È proprio dalla storia di questi tentativi, e dalla tradizione secolare della tessitura del paese, nasce la volontà del Comune di Sarule di rivitalizzare l’artigianato attraverso la valorizzazione dell’eccellenza artigiana come tale e attraverso lo spostamento del focus dall’oggetto al suo artefice, l’artigiano.

“In questi anni di amministrazione, sia pur difficili per via della pandemia, abbiamo investito tempo e risorse per contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio attraverso l’innovazione e la valorizzazione delle pratiche artigiane. Il corso di tessitura, destinato ai Sarulesi – e finanziato interamente con risorse proprie comunali – mira a preservare l’arte antica della tessitura e a stimolare lo sviluppo di nuova impresa sostenibile con il conseguente contrasto al fenomeno dello spopolamento del nostro paese”, ha detto il sindaco di Sarule Paolo Ledda che insieme all’assessore alla Cultura Luca Cheri ha promosso l’iniziativa.

Il progetto Tempo Artigiano

“Il corso di tessitura del Comune di Sarule si inserisce in un progetto di più ampio respiro che vede, da una parte, la volontà di conservare e di tramandare il patrimonio iconografico e tecnico legato al telaio verticale e, dall’altra, grazie al progetto Tempo Artigiano – sviluppato con il designer Giulio Iacchetti e la Fondazione Nivola – punta ad attivare sinergie fra designer contemporanei e artigiani con scambio dei rispettivi know-how in una prospettiva di medio e lungo termine”.

“Il design di Tavolara – continua il sindaco – è essenziale, modulare, architettonico, progettuale, ma anche tattile, sensuale, materico, pensato per la vita, al servizio della comunità. È antico e contemporaneo; è sardo, mediterraneo e internazionale. Così dovrebbe essere anche l’artigianato del paese di Sarule se vuole uscire dal ghetto delle produzioni turistiche a buon mercato e entrare nella cultura del craft design”.

Le cinque maestre dell’arte tessile di Sarule, paese custode di questa antica tradizione sono Lucia Piredda, Alberta Pinna, Lucia Todde, Rosaria Ladu e Gonaria Todde, abili ed esperte nel modellare la lana di pecora stesa sui telai verticali. Hanno un’età compresa tra 70 e 84 anni e un’esperienza densa di collaborazioni eccellenti con importanti designer come, oltre Eugenio Tavolara, Mauro Manca e Salvatore Pirisi.

Hanno passato mesi interi sul loro telaio combinando trame e fili di lana made in Barbagia con il tratto geniale di un artista mito, come Pablo Picasso. Le tessitrici hanno composto sei arazzi di grande impatto visivo, allineati nelle sale del Man di Nuoro. Tessuti in bianco e nero, fedeli al capolavoro Guernica di cui il museo d’arte moderna della Provincia di Nuoro racconta la genesi con una mostra di grande richiamo, intrisa anche di impegno civile, non a caso intitolata “Contro tutte le guerre”.

About Samuel Pes

Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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