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Save the Children: iniziativa ‘findasubito’ nell’educazione delle bambine

L’Organizzazione lancia oggi sui social l’iniziativa #findasubito per evidenziare il ruolo centrale dell’educazione delle bambine e dei bambini nella lotta agli stereotipi e per il raggiungimento della parità…

Alla fine del 2020 in Italia più di 1 ragazza su 4, tra i 15 e i 29 anni, era intrappolata nel limbo dei NEET. Cioè si trovava nella condizione di non studiare, non lavorare, non essere inserita in alcun percorso formativo. Inoltre senza alcuna prospettiva per il futuro e possibilità di realizzare i propri sogni e potenziale. Un divario di genere che già nel 2019 presentava picchi fino al 40% in Sicilia e in Calabria. Ma che riguardava anche i territori generalmente più virtuosi, come il Trentino Alto Adige, dove a fronte del 7,7% dei ragazzi, le bambine Neet erano quasi il doppio (14,6%).

Lo sottolinea, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Save the Children. L’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro evidenzia inoltre come, nella vita di tutti i giorni siano ancora troppi gli stereotipi che segnano la quotidianità di moltissime ragazze.

Gli stereotipi di genere si vedono fin da subito

Esistono stereotipi di genere di tipo sistemico ben radicati nella nostra società. Stereotipi che le bambine e le ragazze cominciano a conoscere già nella prima infanzia, e che creano delle disuguaglianze che le separano dai coetanei maschi man mano che crescono. Tali divari si ampliano e ripercuotono poi sul fronte occupazionale. Nonostante bambine e ragazze siano più brave a scuola, abbiano meno bocciature e abbandoni scolastici, abbiano competenze maggiori in lettura e in italiano e arrivino a laurearsi molto più dei ragazzi. Anche se progressivamente, già a partire dalla scuola primaria, si allontanano dalle materie scientifiche. Prospettiva che influenza l’indirizzo di studio e della facoltà universitaria. E che conduce inoltre alla segregazione orizzontale e verticale nel lavoro e nelle carriere, a partire dai settori più innovativi (STEM e ICT).

“Una generazione di bambine e ragazze sta vedendo tale situazione acuirsi anche a causa della crisi che stiamo vivendo per via della pandemia. Le bambine già scontavano un gap con i coetanei maschi che affonda le proprie radici nell’infanzia. Il che si traduce, crescendo, in mancanza di opportunità di lavoro, di carriera, di realizzazione del proprio potenziale. Le mamme, inoltre, sono state tra le più colpite dagli effetti della crisi economica. La mancanza di servizi per la prima infanzia e la necessità di prendersi cura dei bambini in questa fase difficile ha pregiudicato il futuro lavorativo di molte di loro.

#Findasubito nei social per supportare la parità di genere

In questo momento storico, è indispensabile andare alla radice di queste diseguaglianze. Infatti non ci si può permettere di disperdere il potenziale delle donne e delle ragazze; a partire proprio da quelle che vivono nei contesti più svantaggiati, con interventi specifici volti a liberare talenti e capacità dell’universo femminile. Sono necessari investimenti strutturali che riguardino il mondo del lavoro e i servizi educativi per la prima infanzia, i percorsi educativi all’interno delle scuole, il contrasto a ogni forma di violenza di genere e il sostegno al protagonismo delle ragazze stesse” dichiara Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children .

Nella consapevolezza che diseguaglianze educative, povertà e discriminazioni possano contribuire ad alimentare il divario di genere, Save the Children, in occasione della Giornata internazionale della Donna, lancia sui social l’iniziativa dall’hashtag #findasubito per evidenziare il ruolo centrale dell’educazione delle bambine e dei bambini nella lotta agli stereotipi e per il raggiungimento delle pari opportunità

About Giulia D'Agostino

Amante dei libri e delle serie tv. Appassionata di arte. Cresciuta a pane e Fabrizio de Andrè.

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