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Archeoastronomia

Sassari: i segreti dell’archeoastronomia

A Sassari tornano i segreti dell’archeoastronomia con i convegni “La Misura del tempo” e “Divulgare la scienza” con focus sul metodo scientifico

Da Sassari il 18 dicembre arriva il convegno di archeoastronomia in Sardegna. In particolare, con focus sulla metodologia scientifica. Il convegno sarà in diretta streaming sulle pagine social delle associazioni Aristeo e SAT.

Un viaggio alla scoperta dei reconditi segni rivelatori del cielo. Retaggi di antiche pratiche cultuali e di progettualità sofisticate perdute nei millenni. Venerdì 18 dicembre a Sassari ritorna “La misura del tempo – convegno internazionale di Archeoastronomia in Sardegna”. La nona edizione avverrà in diretta streaming a partire dalle 9 sulla piattaforma Zoom. Essa sarà accompagnata dal prezioso corollario “Divulgare la scienza”. Si tratta di un focus legato alle corrette modalità di comunicazione in ambito scientifico. Esso, per questo quarto anno sarà strettamente indirizzato alle tematiche archeologiche.

L’universo, le stelle, i miti, le stagioni e gli antichi archetipi

Questi saranno al centro di questa speciale edizione prenatalizia dell’evento organizzato come ogni anno dal Circolo Aristeo e dalla SAT. Sono coinvolte l’Università di Sassari e l’Università La Sapienza di Roma. E ancora, l’Inaf , l’Aif e altre importanti realtà accademiche e istituzionali.
Un programma ricco e articolato spazierà dall’ambito proprio dell’astronomia culturale sino a quello archeo-astronomico. E ancora, dal Paleolitico all’età romana. Per toccare, infine, ulteriori approfondimenti sugli aspetti metodologici di età medievale.

Non mancherà nel pomeriggio una delle sezioni più attese. Ovvero, quella sulle ricerche condotte in Sardegna ad opera di Aristeo e SAT. E ancora, dei gruppi di lavoro interdisciplinari che si sono costituiti in questi lunghi anni di attività e scambio culturale e scientifico. Spicca il contributo dedicato agli Orientamenti archeoastronomici nel complesso archeologico di età nuragica di Serra Orrios di Dorgali.

L’intensa giornata di contributi e dibattiti si chiuderà con il breve e significativo resoconto sui modi della comunicazione archeologica. Questo si preannuncia di particolare interesse. Il pubblico potrà partecipare ai lavori attraverso i social, sulle due pagine facebook delle associazioni organizzatrici.

Il programma

Il convegno prende il via alle 9 con i saluti istituzionali. Ad aprire i lavori sarà Elio Antonello dell’Osservatorio Astronomico di Brera – Inaf, con un intervento sul “Legame tra Astronomia e Geologia”. Tra gli interventi della mattinata seguiranno Paolo Colona dell’Accademia delle Stelle. Egli esporrà la relazione dal titolo “The astronomical content of the Myth of Phaethon”. Dall’Inaf di Roma, Giangiacomo Gandolfi presenterà “Thema Mundi: Breve Storia dell’Oroscopo del Mondo”. Alberto Cora dell’Inaf Torino argomenterà sui “Calendari paleolitici e la venere di Laussel. In memoria di Alexander Marshack”.

Nicoletta Lanciano dell’Università “La Sapienza” di Roma esporrà “L’orologio solare catottrico del Convento di Trinità dei Monti a Roma”. Isabella Leone e Nicolás Balbi della Siac, daranno un contributo sul “Cromlech di Mezora. Un aggiornamento archeoastronomico nel tentativo di identificare un culto solare”. Dei “Menhir di Cerami (Enna)” parleranno Ferdinando Maurici, Alfio Bonanno dell’Inaf di Catania. E ancora, Nicola Bruno e Andrea Polcaro dell’Università di Perugia. E infine, Alberto Scuderi dei Gruppi Archeologici d’Italia.

Andrea Polcaro dell’Università di Perugia esporrà in seguito “Il giorno più lungo e il dio morente. Baal e il Solstizio d’Estate nel pantheon levantino dell’Età del Bronzo”. L’archeologa Marina De Franceschini e Giuseppe Veneziano dell’Osservatorio astronomico di Genova illustreranno “La Grotta di Tiberio a Sperlonga ed il suo orientamento astronomico”.  Quindi Flavio Carnevale e Marzia Monaco de “La Sapienza” di Roma concluderanno la sessione con “Misurare dal cielo. Una proposta metodologica per il calcolo degli errori associati ai rilevamenti da immagini satellitari”.

La sessione pomeridiana

La sessione pomeridiana riprende alle 15.30. Si inizia con l’intervento di Gianfranca Salis della SABAP di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna. Ella presenta “Comunicare il sacro. Riflessioni sul culto in età nuragica”. Subito dopo Simonetta Castia e Michele Forteleoni di Aristeo e SAT presentano “Orientamenti archeoastronomici nel complesso archeologico di età nuragica di Serra Orrios (Dorgali)”.

L. Doro, M. Forteleoni, G. Gasperetti, P.L. Tomassetti, proporranno “Riflessioni preliminari sugli orientamenti astronomici presenti nel nuraghe Palmavera di Alghero alla luce delle nuove scoperte architettoniche”. Quindi Michele Forteleoni e l’archeologa Paola Basoli esporranno gli “Allineamenti astronomici nell’area cultuale di Sos Nurattolos”.

In seguito, alle 17 prende il via il focus “Divulgare la scienza”, con il soprintendente Bruno Billeci della Sabap di Sassari e Nuoro. E ancora, Maria Dessì del Dadu-Università di Sassari. Essi interverranno con una trattazione sulla “Diagnostica strumentale per la conoscenza e la conservazione dell’architettura medievale nel mediterraneo”. Nadia Canu e Giuseppe Melosu della Sabap di Sassari e Nuoro esporranno la relazione “Comunicare i beni culturali in tempo di Covid. Le iniziative della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro”. L’ultimo intervento, di Stefania Bagelladel Muniss, prima dell’apertura del dibattito presenterà “Modi e mode nella comunicazione della Sardegna nuragica”.

About Ylenia Iannelli

Nata in Svizzera e cresciuta tra Calabria e Sardegna. Studentessa di Beni Culturali e Spettacolo con indirizzo archeologico, appassionata di lettura e serie tv. Nel tempo libero volontaria presso un'Associazione di Protezione Civile e instancabile partecipante di corsi di apprendimento, dai corsi salvavita ai lavori più disparati.

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