A 50 anni dalla loro istituzione con la Convenzione di Ramsar in Iran, il 2 febbraio ricorre la giornata di sensibilizzazione istituita dall’ONU
Stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali con acqua stagnante, sono alcune delle principali tipologie delle zone umide come definite dalla Convenzione di Ramsar (Iran) stipulata il 2 febbraio 1971 e che compie 50 anni.
I propositi di questa giornata dedicata
Il 2 febbraio è diventato per questo motivo la Giornata mondiale delle “zone umide”. L’ONU ha stabilito questa ricorrenza con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica per la difesa e la valorizzazione di queste aree fortemente a rischio.
Due terzi delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi cinquanta anni, molte altre sono degradate. Lo scopo della Convenzione di Ramstar è di preservare questi ambienti che ospitano una ampia biodiversità sia vegetale che animale, il 40% del totale. Si tratta di microclimi ed ecosistemi spesso molto fragili e che hanno anche una funzione mitigatrice dei mutamenti climatici avendo un’alta capacità di immagazzinare anidride carbonica.
Le zone umide in Sardegna
In Sardegna ci sono ben nove zone umide (su 65 in tutta Italia):
- Lo Stagno di Cagliari
- Peschiera di Corru s’Ittiri con salina e zona di mare antistante – Stagno di San Giovanni e Marceddì
- S’Ena Arrubia
- Lo Stagno di Pauli Maiori
- Stagno di Cabras
- Lo Stagno di Mistras
- Stagno Sale e’ Porcus
- Stagno di MolentargiusParchi NazionaliAree Marine ProtetteParchi regionaliAree RINMonumenti naturaliSantuario dei Cetacei
Il commento del presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri
“Le zone umide, oltre ad avere una notevole ricchezza in termini di biodiversità, svolgono anche fondamentali funzioni di contrasto rispetto ai cambiamenti del clima” – commenta il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri. “Pensiamo, ad esempio, alla loro capacità di contenere l’erosione degli ambienti costieri rispetto all’aumentare dei fenomeni metereologici estremi”, ha aggiunto. “Da qui la necessità di una loro salvaguardia attraverso una loro corretta fruizione e valorizzazione”, ha concluso Sammuri.