Storie di Resistenza: antifascismo nel cuore dell’umanità

Racconti autentici di eroismo quotidiano, senza retorica, portati in scena da Max Collini. Appuntamento venerdì 22 marzo a Su Tzirculu di Cagliari con “Storie di Resistenza”.

Lo spettacolo “Storie di Antifascismo senza retorica”, portato in scena da Max Collini a Cagliari, si distingue per il suo approccio intimo e autentico alla storia della Resistenza italiana. Collini, noto anche come voce degli Offlaga Disco Pax, presenta una narrazione che si concentra sulle vite comuni di uomini e donne che hanno combattuto il fascismo nella quotidianità, senza enfasi eroiche o medaglie.

Le storie raccontate sono tratte da testimonianze vere, senza retorica, e offrono uno sguardo sulla Resistenza come un movimento popolare, dove l’antifascismo era un ideale che scorreva nel sangue di coloro che vi aderivano. Il monologo teatrale, accompagnato da testi scritti da Collini e Arturo Bertoldi, è anche stato trasformato in un libro omonimo pubblicato da People.

Collini e Bertoldi chiariscono che il fascismo e l’antifascismo non sono terminati il 25 aprile 1945, e che è importante conoscere le storie di coloro che hanno lottato contro l’oppressione anche in tempi moderni. Le narrazioni includono racconti di fame, povertà e resistenza quotidiana, come quello della madre di Bertoldi, Ermanna Reverberi, o il racconto di Andrea Pennacchi sul campo di concentramento di Ebensee.

Tra le storie raccontate ci sono anche episodi di resistenza femminile, come quello di Ida e Augusta, due donne tedesche che si oppongono alle truppe naziste per proteggere un intero paese. Collini porta anche alla ribalta le esperienze dei suoi nonni, Jòfa e la Nora, iscritti al Partito Comunista Italiano, che diventano protagonisti del racconto “Sequoia”.

Lo spettacolo e il libro sono ricchi di aneddoti, frasi e ricordi di militanza che sottolineano l’importanza di mantenere viva la memoria della Resistenza e coltivare gli anticorpi contro il fascismo. Attraverso una narrazione intima e autentica, Collini invita il pubblico a riflettere sull’eredità dell’antifascismo e sull’importanza di impegnarsi attivamente per preservare i valori di libertà e giustizia.