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Educazione e memoria: lo studio nella formazione dei giovani

Il ruolo dello studio

Dei giovani è un tema sempre attuale, che si pone con particolare urgenza nell’epoca della società dell’informazione e della comunicazione, in cui la conoscenza è sempre più accessibile e diffusa. In questo contesto, si pone anche la questione del ruolo dello studio a memoria, che da sempre è stato considerato una componente essenziale dell’apprendimento.

Per rispondere a queste domande

la Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto“, il Comitato Sardegna grandi eventi e la Pontificia facoltà teologica della Sardegna organizzano l’incontro “Educazione e memoria“, che si terrà venerdì 15 dicembre alle 17 nell’aula magna della Facoltà teologica in via Sanjust 13 a Cagliari. L’incontro sarà introdotto dal preside della Facoltà teologica, Mario Farci, e dal dirigente dell’Ambito scolastico provinciale di Cagliari, Peppino Loddo.

A seguire, interverranno Daniele Vinci, docente di Antropologia filosofica alla Facoltà teologica di Cagliari, e Aldo Accardo, presidente della Fondazione Siotto. Le conclusioni saranno affidate all’arcivescovo della Diocesi di Cagliari e segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi.

Lo studio a memoria nella formazione dei giovani: pro e contro

I sostenitori dello studio a memoria sottolineano i seguenti vantaggi:

  • Fissazione delle conoscenze nella memoria a lungo termine: lo studio a memoria aiuta a memorizzare le informazioni in modo duraturo, rendendole disponibili per un uso successivo.
  • Sviluppo della concentrazione e della disciplina: lo studio a memoria richiede concentrazione e impegno, che sono qualità essenziali per l’apprendimento.
  • Memorizzazione di informazioni complesse: lo studio a memoria può essere un modo efficace per memorizzare informazioni complesse e articolate, che sarebbe difficile comprendere e ricordare solo attraverso la comprensione.

I critici dello studio a memoria evidenziano invece i seguenti limiti:

  • Non favorisce la comprensione: lo studio a memoria non aiuta a comprendere le informazioni, ma solo a memorizzarle.
  • Può essere noioso e ripetitivo: lo studio a memoria può essere un metodo poco stimolante e motivante per gli studenti.
  • Può essere poco efficace per l’apprendimento di conoscenze complesse: lo studio a memoria può essere un metodo efficace per memorizzare informazioni semplici e concrete, ma può risultare meno efficace per l’apprendimento di conoscenze complesse e articolate.

In conclusione, lo studio a memoria può essere un metodo utile e prezioso, ma è importante che venga utilizzato in modo consapevole e critico. È necessario che gli studenti siano in grado di utilizzare anche altri metodi di apprendimento, come la comprensione, l’analisi e l’applicazione delle conoscenze.

L’incontro di Cagliari: un’occasione di riflessione

L’incontro “Educazione e memoria” che si terrà a Cagliari il 15 dicembre, è un’occasione importante per riflettere sul ruolo dello studio a memoria nella formazione dei giovani. Intervengono i relatori Daniele Vinci, docente di antropologia filosofica alla Facoltà Teologica, Aldo Accardo, presidente della Fondazione di ricerca “G. Siotto”

About Priamo Meloni

Laureato in scienze della comunicazione. Appassionato di sport in particolare calcio, musica e storia.

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