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premio strega vincitrice ada d'adamo

Il romanzo di Ada d’Adamo vince il Premio Strega 2023

“Come d’aria” di Ada d’Adamo ha la meglio per pochi punti su “Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino


Tutto è andato come da pronostico: una sfida a due fra le scrittrici Rosella Postorino e Ada d’Adamo, scomparsa lo scorso aprile. A ritirare il premio più importante della letteratura italiana è stato Alfredo Favi, il marito della romanziera che si è spenta il giorno dopo in cui era venuta a sapere della candidatura allo Strega.

Un premio all’opera e al lavoro della sua autrice come già era accaduto per “Il Gattopardo” di Tommasi di Lampedusa che trionfò due anni dopo la morte dello scrittore. In una calda notte d’estate romana la finalissima è stata condotta con grande naturalezza anche quest’anno da Geppi Cucciari (scoppiettante il suo confronto con il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano) che in diretta su Rai3 ha cucito i diversi momenti della serata che come tradizione raduna a Villa Giulia il gotha dell’editoria nazionale.

Le trame dei libri concorrenti

E da subito si è capito che (come per la semifinale) il maggior numero di voti era indirizzato su Rosella Postorino che solo nelle ultime votazioni è stata prima raggiunta e poi superata di pochi voti da Ada d’Adamo. Una doppia vittoria per lei che, infatti, si era già aggiudicata nei giorni precedenti lo Strega Giovani.

Aspetto che faceva pensare, come da tradizione, che fosse fuori dal podio della finalissima di ieri notte. E, invece, il rituale (non scritto) è stato rovesciato. La seconda sul podio Quindi Rosella Postorino si è classifica seconda con una storia di guerra in Europa, quella balcanica del 1992, proprio ora che il nostro continente è nuovamente devastato da un conflitto. Sarajevo città martire vista con gli occhi di tre ragazzini. Una vicenda ispirata a fatti realmente accaduti.

Terzo posto per “La traversata notturna” del piemontese Andrea Canobbio (per La nave di Teseo). La storia di una coppia nella Torino del dopoguerra «prima felici e contenti e poi infelici e scontenti». Il Quarto posto va a “Dove non mi hai portata” della scrittrice Maria Grazia Calandrone (Einaudi).

Una storia toccante, come spiega bene la stessa autrice: «1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone».

Ultima Romana Petri con “Rubare la notte” (Mondadori). Editrice, traduttrice e critica letteraria si era presentata con una biografia romanzata dello scrittore-aviere Antoine de Saint-Exupéry. Dall’infanzia segnata dalla morte precoce del padre e del fratellino alle avventure nei cieli.

About Giulia Pili

Sono una studentessa al secondo anno di Scienze della Comunicazione, appassionata di musica e scrittura.

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