Il 26 marzo alle ore 11:30 a Cagliari lo spettacolo ideato e animato da Paolo Cattaneo “Arlecchino e il Furto d’Amore”
Il fascino del teatro di figura con “Arlecchino e il Furto d’Amore”, originale e coinvolgente spettacolo ideato e “animato” da Paolo Cattaneo, produzione del Teatro del Segno e de Il Baracco / Teatro dei Burattini, in cartellone martedì 26 marzo alle ore 11:30 al TsE di via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per un nuovo appuntamento con “L’Ora di Teatro”, un ciclo di spettacoli rivolti agli allievi della Scuola Primaria “Italo Stagno” di Cagliari a cura del Teatro del Segno, nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro”.
“Arlecchino e il Furto d’Amore” si ispira alle maschere della Commedia dell’Arte e alla grande tradizione del teatro dei burattini, mescolando classiche trame e antichi “canovacci”, epiche avventure e celebri lazi come “La fame dello Zanni” in una inedita versione con marionetta a vista alla scottante attualità dei temi affrontati ne “Il Proprietario” dell’artista argentino Roberto Espina, che affronta in chiave surreale e poetica la questione della ricchezza e della povertà, nello scontro tra coloro che difendono i propri privilegi e i nuovi arrivati, con le loro ambizioni e le loro speranze, attraverso significativi dialoghi sul valore simbolico del possesso della terra.
La storia
Una pièce intrigante incentrata sulla figura di Arlecchino, in cui si fondono l’astuzia e la malizia del “servo”, che trae insegnamento dalla personale esperienza della miseria e della difficile lotta per la sopravvivenza quotidiana, ma possiede anche la temerarietà e lo spirito fanciullesco di un sognatore, perennemente innamorato della bella Colombina: un personaggio dalle molteplici sfaccettature, immediatamente identificabile e riconoscibile, con i suoi pregi e difetti, eppure capace di imprevisti slanci di coraggio e generosità. Un moderno (anti)eroe tra luci e ombre che diventa protagonista di una complicata vicenda fatta di inganni e rapimenti: tra mille peripezie, nel tentativo di salvare l’amata Colombina, egli si ritrova a fronteggiare non solo un prepotente malavitoso ma perfino «il Diavolo in persona», nell’eterno scontro tra il bene e il male.
Un raffinato gioco di specchi tra vita e arte, in cui Arlecchino è insieme burattino e burattinaio, in uno spettacolo che mescola il registro comico e quello drammatico, la farsa e la suspense, coinvolgendo il pubblico, spettatore e complice nella magia del teatro: “Arlecchino e il Furto d’Amore” vede in scena gli espressivi “burattini a guanto”, attori in miniatura capaci di mimare pensieri e stati d’animo, di parlare e di agire, di combattere in duello, di nascondersi e fuggire come di apparire all’improvviso, capovolgendo il corso degli eventi. Nel regno della fantasia, dove tutto può accadere, i personaggi sono abitati dalle stesse passioni degli esseri umani: amano e odiano, sognano, desiderano, si lasciano dominare dall’ira o dall’avidità, provano paura, rabbia, tristezza e gioia.