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Chiara Scialdone è un’ economista molto appassionata di capitale naturale. Tante esperienze nel suo percorso decennale con l’Agenzia Nazionale Giovani, scambi giovanili, progettista, training, volontaria, sostenibilità, mentoring.
Chiara Scialdone è un’economista molto appassionata di capitale naturale. La incontriamo on line dopo una serie di tentativi non riusciti per via dei tanti impegni che la vedono ragazza europea irrefrenabile ed attiva. “Penso che dovremmo occuparci principalmente di cambiamento climatico prima di tutto il resto per riattivare l’ economia mondiale” puntualizza l’EuroPeers originaria di Terni. Tante esperienze nel suo percorso decennale con l’Agenzia Nazionale Giovani, scambi giovanili, progettista, training, volontaria, sostenibilità, mentoring.
“E’ stata un’esperienza in cui ho avuto la possibilità in autonomia di identificare quelli che erano i punti forti e i punti deboli per poi scegliere quali potevano essere le azioni che mi avrebbero permesso di aggiungere valore alla mia “cassetta degli attrezzi”, strumenti che mi sono serviti appunto nel mondo del lavoro aquisendo competenze. L’intero programma Erasmus è strutturato in modo tale da responsabilizzare i ragazzi sul tema dell’apprendimento e sul fatto appunto che dobbiamo essere noi in primis a chiederci cosa ci piace, cosa vorremmo fare, dove vorremmo andare, consapevoli del fatto che poi gli strumenti, i Mentor, i partner di varie tipologie, che siano individuali o collettivi esistono, e ci possono tendere la mano per raggiungere I nostri obiettivi”.
“C’è un altro programma che vorrei fare – continua Chiara – ovvero l’Erasmus per giovani imprenditori che può essere fatto fino a 35 anni ti dà proprio la possibilità di fare Job shadowing diciamo una formula un po’ diversa dal tirocinio ti permette quindi di fare la l’ombra fare lo Shadowing di un imprenditore che ti piace, di qualcuno che svolge attività che ti piace e da cui vorresti appunto prendere ispirazione e poi eventualmente replicare in parte o in toto nel tuo paese di origine”.
“Questo è un programma secondo me molto interessante perché apre le porte anche a paesi partner che sono raramente inclusi nell’ attività dell’Erasmus Plus, per esempio Singapore, Taiwan, Israele. Sono tutti stati ad alto tasso di innovazione, lo trovo bellissimo perché è una modalità per democratizzare l’accesso a una formazione che spesso può essere costosa. Questa può essere un’esperienza addirittura più professionalizzante rispetto a un tirocinio o a un corpo europeo di solidarietà a mio parere che diciamo basandomi su quelle che sono le priorità del programma io percepisco questo”.
Continua la bella conversazione con Chiara che rispopnde alla domanda di Benedetta: “Secondo te qual’è il paese più Green d’Europa?”
Chiara: “Oggettivamente I paesi scandinavi sono quelli più sostenibili, i paesi come l’Olanda o la Danimarca paesi dove tendenzialmente anche appena arrivata hai una percezione di questa Maggiore attenzione allo spazio comune al capitale naturale. Faccio un esempio: son passata da Oslo, era la prima volta che sono andata lì tramite un Erasmus Plus, una cosa che mi ha fatto impressione all’inizio era il silenzio totale nella città che sicuramente è dovuto anche ad una caratteristica proprio culturale della popolazione che non è particolarmente rumorosa. A un certo punto mi sono chiesta ma dov’e’ il rumore del traffico? Perche’ le macchine ci stavano! E ho scoperto che la Norvegia ha il 90% delle macchine che sono elettriche.
