Dimissioni: molte persone tendono a interpretare questa parola solo negativamente.
Invece, essa può essere legata a un cambiamento molto importante per noi, dove presentare una lettera di dimissioni al nostro datore di lavoro può essere una svolta decisiva per la nostra vita. A volte avvertiamo la necessità di un cambiamento, ma non per motivi che riguardano il nostro lavoro.
Percepiamo una sensazione di malessere, di insoddisfazione costante, che compromette la nostra esistenza, senza riuscirne a capire il motivo. Perennemente agitati, fatichiamo anche a prendere sonno, e attribuiamo questa condizione allo stress.
Pensare troppo al passato o al futuro non fa bene
Quali sono le radici di questo disagio?
Immersi in un mondo che si muove in fretta, più le cose si muovono velocemente, meno riusciamo e vederle nitidamente. Guardare a viso aperto la propria situazione personale per cercare di capire che cosa ci sta succedendo, e cercare di affrontarla per stare meglio, è un imperativo al quale non dovremmo sottrarci.
L’urgenza – o ciò che noi consideriamo tale – ci fa perdere il contatto con ciò che è veramente importante, anzi vitale, per la nostra salute mentale, per la nostra sopravvivenza.
L’essere costantemente in preda al passato o al futuro è diventata un’abitudine così consolidata, al punto che trascorriamo gran parte del nostro tempo in uno stato di totale inconsapevolezza.
La logica conseguenza di questa situazione è che sentiamo di non avere controllo sull’andamento della nostra vita e della nostra mente.
Che fare? Un aiuto può arrivare dalla mindfulness.
La meditazione mindfulness aiuta a recuperare il controllo di noi stessi
Fondamentalmente la mindfulness è la capacità di essere pienamente presenti, consapevoli di dove siamo e di cosa stiamo facendo nel momento attuale, senza essere eccessivamente reattivi o sopraffatti da ciò che accade intorno a noi.
Esercitare la mindfulness significa imparare ad utilizzare le qualità che già possediamo – e la consapevolezza è una di queste – ma alle quali non riusciamo ad accedere, presi come siamo dal fiume degli eventi e degli schemi delle nostre reazioni e dei nostri stordimenti.
Rimuovere lo stato di torpore e risvegliare la nostra capacità di concentrarci su noi stessi, sulle nostre azioni, pensieri ed emozioni, per gestirli in linea con i nostri valori, è il segreto per esercitare la nostra innata consapevolezza.
Come è possibile risvegliare la consapevolezza?
Risvegliare la consapevolezza potrebbe apparire semplice, dato che è una facoltà che già possediamo, ma non è facile; da qui la grande l’importanza della pratica.
In generale le tecniche di meditazione mindfulness si basano su una respirazione profonda e sulla presa di coscienza consapevole di essere nel momento presente, con il corpo e con la mente.
Per iniziare, tutto ciò che serve è un posto comodo dove sedersi, qualche minuto di tempo e uno stato d’animo esente dalla volontà di giudicare.
La mindfulness si può imparare anche da soli, ma per iniziare è meglio rivolgersi a un insegnante, per essere guidati nel modo corretto, ed evitare errori che potrebbero trascinarsi nel tempo.
In che cosa consiste la pratica della mindfulness?
I punti fondamentali per iniziare la pratica della meditazione mindfulness sono:
- Mettersi comodi
La prima cosa da fare è trovare un posto tranquillo, dove si ha la certezza di non essere disturbati, e sedersi comodamente oppure sdraiarsi con la pancia in su.
- Concentrarsi sulla respirazione
Occorre sintonizzarsi con il proprio respiro, concentrandosi sulla sensazione dell’aria che entra ed esce dal corpo; ascoltare con attenzione il movimento ritmico dei polmoni che si riempiono e che si svuotano apportando il respiro della vita.
- Fare attenzione ai nostri pensieri
Quando i pensieri si affacciano alla mente – di qualsiasi natura essi siano – non serve ignorarli o sopprimerli. Occorre invece prenderne nota, rimanere calmi e usare il respiro per stare ancorati al momento presente.
Dobbiamo immaginare i nostri pensieri come nuvole che passano, osservarli mentre fluttuano e cambiano. Questo è un atteggiamento mentale da tenere durante tutta la durata della meditazione, ed è utile anche per imparare a gestire le proprie emozioni.
- Concedersi una pausa
Se ci accorgiamo di esserci lasciati trasportare dai pensieri – di qualsiasi natura essi siano – dobbiamo osservarli senza giudicarli, e tornare a concentrarci sul respiro.
Soprattutto quando siamo all’inizio nell’esercitare la mindfulness, è facile perdere la concentrazione. Quando capita, dobbiamo essere indulgenti con noi stessi, e capire profondamente che la pratica di tornare al respiro e di concentrarsi sul presente è la vera essenza della mindfulness.
Per ultimo, ricordiamoci che praticare è fondamentale, ma lo è anche la costanza nell’esercitarsi.
Prima di raggiungere risultati apprezzabili, occorre dedicarsi a questa disciplina con costanza e a lungo; l’ideale è riuscire a dedicare tempo alla meditazione mindfulness tutti i giorni, fino a farla diventare parte integrante della nostra vita.