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Smartwatch: un’app per combattere gli incubi

Un’app per smartwatch per combattere i disturbi del sonno legati agli incubi: adatta per adulti superiori ai 22 anni e con prescrizione medica.

Dagli Stati Uniti arriva un’applicazione per smartwatch che aiuta a contrastare i problemi del sonno elgati agli incubi. Si tratta di un’app per Apple Watch, come rivelato dalla Food and Drug Administration, ente governativo statunitense per la regolamentazione di farmaci e alimenti, che ha approvato la vendita di “NightWare”. L’app è stata sviluppata per combattere gli incubi collegati con diversi disturbi, tra cui quello da stress post traumatico. Per usare l’app, però, adatta solo a persone sopra i 22 anni, servirà la prescrizione medica. L’app, come spiegato dalla società sviluppatrice, è una parte di trattamento più ampio e non la soluzione al problema, che comprende anche medicinali. L’app sfrutta la frequenza cardiaca e i sensori di movimenti che vengono inviati ad un server centrale che stila il profilo personalizzato del sonno dell’utente attraverso un algoritmo. Quando l’utente sta avendo un incubo, il software fa vibrare lo smartwatch per interromperlo.

Smartwatch

La storia dello Smartwatch.

Il primo smartwatch, diverso dagli attuali “orologi intelligenti”, è, secondo molti, il Seiko Pulsar NL C01 del 1982, con solo 24 cifre d’informazione. Successivamente, Seiko (che tra l’altro aveva creato nel 1972 il P1, primo orologio con schermo LED) continuò a produrre orologi avanzati per l’epoca, come il RC 1000 (1984), compatibile con i primi Macintosh e col Commodore 64; l’orologio-cercapersone Receptor (1990) e il Ruputer (1998), con processore 16 bit, 128 MB di RAM e possibilità di essere programmato in linguaggio C. Tra fine anni ’80 e inizio 2000 altri marchi produssero smartwatch, come Casio (con i DataBank), Timex, Samsung e Citizen. Microsoft produsse dal 2004 al 2008 lo SPOT, che restava in collegamento col web col broadcast FM (quello delle radio a onde medie), informando l’utente sulle ultime notizie e sui suoi messaggi, senza però poter rispondere. A introdurre il Bluetooth fu Samsung nel 2009 col Watch Phone.

Nel 2010 ci fu il boom degli smartwatch, col Sony Ericsson LiveWiew per Android, Allerta InPulse per BlackBerry OS. Nel 2011 Motorola diede inizio agli orologi per il fitness e per l’ascolto musicale con il Motoactv. Il 2012: Pebble fu il primo smartwatch economico ed ebbe successo immediato, grazie ai 10 milioni di dollari raccolti dall’azienda su Kickstarter, alla leggerezza (solo 40 grammi) e allo schermo e-paper. Tra gli altri smartwatch dal 2012 in poi ci furono i WIMM, il Martian a comando vocale, i dispositivi a metà tra orologio tradizionale e smartwatch (come i Cogito Watch). Samsung iniziò a produrre la serie Gear, mentre dal 2014 Google creò Android Wear, ovvero la versione per indossabili del suo noto sistema operativo. Nel 2015 Apple è entrata in questo settore con l’Apple Watch, con il sistema operativo proprietario watchOS.

About Andrea Quartu

Studio Scienze Della Comunicazione. Estremamente sopra le righe e appassionato di moda. Mi piace molto scrivere, ma ho sempre paura di sbagliare le virgole.

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