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Casa Santa Cruz: una storia di maledizione, morte e mistero

Luoghi abbandonati
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Casa Santa Cruz: una storia di maledizione, morte e mistero
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Questa è la storia di una dimora di Villanovafranca, che secondo la leggenda venne costruita con le pietre di un convento sconsacrato in seguito al fallimento di un esorcismo, e per questo è reputata maledetta e portatrice di sfortuna dagli abitanti del paese. La storia era quasi divenuta una leggenda urbana attorno alla quale circolavano voci e dicerie più svariate, che a primo impatto potrebbero sembrare molto fantasiose e decisamente surreali ma, dopo aver sentito la storia dei vari abitanti della casa durante i secoli, sembreranno più che credibili. Ad alimentare la sinistra leggenda basta la considerazione che gli ultimi tre proprietari sono tutti morti in modi tragici e connessi da un filo di mistero e incomprensione, e anche il fatto che condannarono il figlio di uno dei proprietari all’ergastolo per un passato di abusi sessuali.

La prima famiglia: Paolo e Maria Porru

I primi a trasferirsi furono una coppia felice appena sposata, i signori Paolo e Maria Porru. Si trasferirono in Casa Santa Cruz nel 1991. I primi anni la convivenza stava andando bene, Maria e Paolo erano felici nella loro nuova casa, e tutto sembrava proseguire per il meglio. Almeno per quei momenti. Fin quando, però, Maria cominciò a notare comportamenti insoliti da parte di Paolo, che iniziò a diventare scorbutico e insolitamente taciturno.

Dopo soli 2 mesi, nel 1995, le forze dell’ordine, in seguito a una visita per mancato pagamento di importanti bollette e assicurazioni in quell’abitazione. In seguito all’analisi dei RIS sulla scena del crimine, Maria morì a causa di diverse coltellate al petto, mentre il cadavere di Paolo giaceva in cucina inerme dopo essersi tolto la vita. Da quel momento, le voci che uno spirito tra le mura della casa si impossessò del corpo di Paolo portandolo alla disperazione e al delirio, iniziarono a circolare.

La seconda famiglia: Pedro e Maria Murra con Filippo Antonio

Ad alimentare i rumors sulla casa, fu il fatto che soli due anni dopo un’altra famiglia acquistò la dimora, e probabilmente non era a conoscenza della tragica vicenda. La coppia era formata da Pedro e Maria Murra, con il loro figlio Filippo Antonio. Avevano un’azienda molto popolare, ed erano una famiglia tra le meglio conosciute del paese per via delle loro qualità morali. Filippo Antonio era sempre stato un ragazzo calmo e bravo, a scuola e un vero role model per i ragazzi della sua età.

Da quando però la famiglia si era trasferita in quella casa, lui non sembrava più se stesso. Rispondeva in toni sgarbati, non studiava più e spesso saltava scuola, assumendo un cambiamento radicale, a tal punto che nessuno più lo riconosceva. Poi il 28 marzo del 1998 la polizia arrestò Filippo Antonio, dopo aver scoperto che il ragazzo era responsabile dello stupro spietato di 5 ragazze. Le prime non avevano sporto denuncia, probabilmente per la vergogna e la paura, ma Anna Marroccu, una delle vittime, non fece come loro e, raccogliendo il coraggio e le parole, soli 2 giorni dopo l’avvenimento decide di denunciarlo. La madre di Filippo Antonio era talmente sotto shock, che nel dicembre del 1998 si tolse la vita. Lei non avrebbe mai potuto credere che suo figlio potesse subire un cambiamento così negativo, e non resse il dispiacere e i sensi di colpa.

Opinioni generali: cosa ne pensa il paese della misteriosa maledizione?

Dopo questo avvenimento, il padre decise di trasferirsi per via del fallimento della sua azienda, e già subito dopo la notizia che Filippo Antonio era stato arrestato, in paese le ipotesi che la villa fosse anche rifugio di una maledizione girarono per mesi;

Le persone che hanno vissuto nella casa erano nobili e gentili – riferisce Gigliola Uda, 67 anni – ma tutti ne raccontano le storie, e nessuna delle famiglie che ha messo piede lì dentro è stata risparmiata dalle sventure“. 

Non ci credo – ha aggiunto Giuseppe Ledda, 82 anni – i proprietari erano malati e l’azienda è fallita per cattiva gestione“. 

Maria mi è sempre sembrata una donna felice e spensierata, non avrei mai immaginato potesse fare una cose simile. Il nome della casa ispira solo protezione, ma sospetto che qualcosa di più occulto potrebbe celarsi tra le sue mura.” ci racconta Antonella Usai. 

L’ultima coppia: John ed Elizabeth Buckley

Gli ultimi ad essersi trasferiti in quella casa furono una famiglia straniera nel 2006, John ed Elizabeth Buckley. Si trasferirono in un piccolo paese dalla loro vecchia casa a Londra, che finì consumata dalle fiamme nell’estate del 2005. Cercavano calma e quiete in un piccolo paese dopo le varie peripezie subite nel loro quartiere, ma non sapevano cosa li aspettava. Le voci sulla casa non arrivarono a loro, per via della loro provenienza lontana, e acquistarono la dimora per via del prezzo conveniente, ma le sfortune riservate a loro non li risparmiarono.

La prima loro disavventura è avvenuta nel 2007, quando la coppia si è recata alla caserma dei Carabinieri accusando la scomparsa misteriosa di alcune loro proprietà. Le forze dell’ordine non riuscirono a rintracciare il colpevole anche dopo svariato tempo. L’ultima avvenne invece nel 2010, con la sfortunata morte di John a causa di un terribile tumore che lo colpì l’anno prima.

Ora che l’azienda è fallita, la proprietaria Lucia Sionis, 65 anni, ha messo in vendita l’abitazione ormai destinata all’abbandono. Tuttavia non si è presentato nessun acquirente disposto ad acquistarla. “Ho dovuto abbassare il prezzo dello stabile ad 85 mila euro, praticamente regalata. – conclude la vedova.Ora spero proprio che qualcuno si faccia avanti per acquistarla“.

Anche la sindaca Daniela Figus esprime la sua preoccupazione sull’attuale situazione: “Purtroppo nessuno vuole acquistare quella casa. Speriamo che questa congettura svanisca nel corso del tempo e la casa sia sistemata urgentemente“

Ma neppure il comune ha in animo di comprarla, sarà per paura delle streghe?

Crediti

Introduzione: Pilia Zoe
Inizio podcast: Petrina Elena 
Presentazione podcast: Desogus Giovanni
Correzione di errori ortografici: Piras Sofia

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