Unica Radio Raccontiamo la città che cambia
Venerdì 12 dicembre 1969, Milano e Roma. Gli anni di violenza in Italia stanno iniziando e ciò comporterà scelte politiche difficili da parte del PC e di Berlinguer.
Il neo segretario del Partito Comunista Italiano è Enrico Berlinguer. Venerdì 12 dicembre 1969, Milano e Roma. Due bombe quasi contemporaneamente hanno colpito le città italiane più importanti. Gli anni di violenza in Italia stanno iniziando e ciò comporterà scelte politiche difficili da parte del PC e di Berlinguer.
Tutto cambia alle 16:37 del 12 dicembre 1969 in Piazza Fontana a Milano. Esplode un ordigno contenente 7 chili di tritolo e 13 persone muoiono sul colpo e 87 sono ferite, 4 poi moriranno in ospedale per le ferite riportate. La seconda bomba posta a Milano in Piazza della Scala non si innesca.
A Roma alle ore 16:55 nel passaggio sotterraneo che collega la Banca Nazionale del lavoro di Via Veneto e Via San Basilio si innesca la terza bomba. Altre due bombe si innescano rispettivamente alle ore 17:20 e alle 17:30. Una posta davanti all’Altare della Patria e l’altra all’ingresso del Museo Centrale del Risorgimento, in Piazza Venezia. Risultato 16 feriti.
La strage di Piazza Fontana la madre di tutte le stragi. Molti pensano che questo atto sia l’inizio degli anni di piombo, un periodo che va dalla fine degli anni 60 all’inizio degli anni 80. Gli anni di piombo sono anni di stragi, terrorismo, violenze di piazza, lotta armata tutte scaturite dall’estremismo di ideali politici. In questi anni il gruppo che ha trovato più consensi soprattutto tra i giovani sono le Brigate Rosse. Brigate Rosse che si facevano portavoce della lotta armata per il comunismo.
69 morti, più di 1000 feriti, 7866 attentati e 4290 episodi di violenza sono i numeri degli anni di Piombo. Questi dati sono il bilancio di una stagione politica tra le più drammatiche della Prima Repubblica. In questi anni la violenza portata nelle piazze per la lotta tra estrema destra ed estrema sinistra.
Nel 1973 Berlinguer si reca in Bulgaria per un incontro con il capo di Stato ma gli incontri non procedono per il meglio e torna prima in Italia. Mercoledì 3 ottobre mentre era diretto in aeroporto ebbe un incidente in macchina in cui un camion militare c’entrò la macchina in cui si trovava Berlinguer con la sua delegazione. Ci furono anche dei morti in questo incidente e Berlinguer riportò delle leggere ferite.
Nel 1991 venne rilasciata un’intervista a Panorama di Emanuele Maccaluso, ex dirigente comunista. In questa intervista Maccaluso rivela un sospetto di Berlinguer, cioè che quell’incidente in realtà fosse un attentato del KGB per ucciderlo. Berlinguer aveva degli ideali politici lontani dal capo comunista e dunque era una figura scomoda.
Dopo la convalescenza Berlinguer si dedica alla scrittura della sua opera più importante della sua politica cioè il Compromesso Storico. Secondo Berlinguer i partiti politici più importanti dovevano unirsi per il bene della Nazione e limitare azione di politica violenta come i golpe in Sud America. L’azione di Berlinguer era una eredità storica di Togliatti.
Progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni.
