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Respiro, Festival di Sardegna Teatro

Respiro, Festival di Sardegna Teatro

Interessante manifestazione in alcune città dell’Isola

In Sardegna avrà luogo la terza edizione del Festival Respiro. Esso è un Festival nomade di arti performative e pratiche sensibili allestito dal Teatro di Sardegna e in cartellone dal 25 giugno al 1° luglio. Il programma dell’evento che avrà luogo in Sardegna nei Comuni di Cagliari, Nuoro, Ussana, Paulilatino, con un proseguo nelle località dell’Argentiera – ospita nell’anno in corso una molteplice scena performativa internazionale, supporta laboratori per l’infanzia, pratiche di riscoperta comunità, workshop sulle politiche inclusive, offre sperimentazioni musicali e alimentari, persistendo sugli eventi ibridati.

Le affermazioni della curatrice della rassegna

“Se esiste un tratto che accomuna la possibilità di esistenza e di interconnessione tra tutti i viventi risiede proprio nel respiro, comune e universale, che consente la mescolanza e rappresenta l’esperienza sensibile di immersione negli ambienti e contaminazione con gli altri –afferma la curatrice della manifestazione Giulia Muroni -Quando parliamo di pratiche sensibili ci riferiamo a pratiche legate alla conoscenza attraverso i sensi, al fare insieme: quindi al workshop per fare la pasta artigianale, ai laboratori per costruire i nidi, gli incontri di corpi non conformi, le attività di autonarrazione che rientrano nell’apprendimento collettivo, compito di cui i processi artistici sono portatori. Tutto ciò affonda le ragioni nel desiderio di decolonizzare – a partire dai margini che abitiamo – le prospettive e gli immaginari che si impongono nelle nostre esistenze”.

Chi si occupa della parte artistica e sonora

Le persone che curano il lato artistico sono Giulia Muroni e Valentina Salis, e – per questa edizione del Respiro – Carol Rollo si occuperà della parte relativa alla sperimentazione sonora del 1° luglio, a Campidarte.

L’evento iniziale

Si incomincia la domenica 25 giugno a Sa Manifattura, ore 19 con l’inaugurazione della parte fianle di Wall Dialogue Resistance con l’installazione Wall, un allestimento che raccoglie materiali prodotti nel campo dei due anni dell’iniziativa: podcast, filmati, immagini.

Sardegna Teatro in prima fila nell’evento

Wall Dialogue Resistance per la direzione artistica di Sara Marasso e Stefano Risso, è stato un progetto supporto dall’Unione Europea all’interno del programma Creative Europe, in cui Sardegna Teatro è stato principale attore di una rete di partner che provenivano dalla Francia, dal Portogallo, dalla Spagna e dall’Italia.

Gli eventi serali del 26 e 27

Lunedì 26 giugno, alle ore 19, e martedì 27, alle ore 18.30, un altro risultato: con il titolo performance immersiva corpo-suono movimento per un sito buio e un area aperto l’opera di Sara Marasso. I temi centrali del progetto – il muro come limite e opportunità in stretta correlazione e legame con il corpo in presenza- hanno mostrato un nuovo motore di ricerca: il buio. Un situazione intima e incredibile inviterà a scoprire l’oscurità come ambiente simbolico e fisico, così da mettere in discussione le sensazioni, le gerarchie dei sensi e il modo abituale di condivisione di segni e significati.

Il film tramesso in prima serata

In seguito, alle ore 21 (con ingresso gratuito), il film Wall del regista Stefano Odoardi, un puzzle visivo e sonoro costituito da incontri ravvicinati con individui che vagano nell’immaginazione, ridandola pungente e fondamentale per il cambiamento.

I workshop del 27 giugno

Martedì 27 giugno a Sa Manifattura, dalle ore 15 alle ore 18, la giornata sarà rivolta a due workshop e ai partner della rete europea ma aperti alla cittadinanza. Un momento di discussione per creare un componimento di buone pratiche inclusive, presenti nei territori, concernenti le esperienze di tipo culturale inclusive sia in contesti istituzionali, – come dall’esperienza di Luigi De Magistris (Unione Popolare, Sindaco di Napoli 2011-2021, Europarlamentare 2009-2011), Nevina Satta (Sardegna Film Commission) e Simona Argiolas (Centro Regionale di Programmazione, RAS) – sia da una prospettiva teorica – che sarà spiegata dalle considerazioni di Marie Moise (attivista e dottoranda in filosofia politica all’Università di Padova e Tolosa II) – sia a partire da movimenti collettivi,presenti nei territori – nei discorsi di Paola Serrittu (Landworks).

Gli argomenti degli incontri del 27 e 29

Si discuterà di situazioni culturali inclusive, di tipo creativo – con la consulenza e facilitazione dell’azienda Poliste – nei due workshop internazionali in cartellone dal 27 al 29 giugno, per cercare infine di immaginare un manifesto orizzontale, in grado di dare una guida sulle buone pratiche.
In serata (alle ore 20), al Faro Sant’Elia, Valentina Medda presenta “The Last Lamentation”, un piano artistico intorno al tema delle migrazioni e delle diaspore dal Sud Globale, che vede il Mediterraneo trasformarsi in un luogo di attesa, sospensione e trapasso, uno spazio solido di incarnazione dell’assenza, crocevia delle diaspore attuali, concepito come luogo di accoglienza e deposito di corpi e anche come corpo in sé che intreccia e documenta lutti funebri antichi e contemporanei.

L’evento del 28 che precede la prima serata

Mercoledì 28 giugno alle ore 19 a Su Siccu con “Sottobosco” di Chiara Bersani. Così parlò il suo lavoro la performer e autrice italiana, attiva nel campo delle Performing Arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea, e militante per i diritti degli artisti con disabilità: “Sono stata una bambina disabile, spesso immobilizzata. Venivo posta in un punto dello spazio, lasciata lì per molto tempo e allora io quel punto lo imparavo a memoria. Non mi orientavo nei sentieri ma conoscevo perfettamente i luoghi di pausa, quiete, ristoro. Quali azioni compie un corpo che non può correre nello spazio? Lavorare a Sottobosco vorrà dire, come prima cosa, costruire l’habitat in cui gruppi estemporanei di bambini si potranno confrontare e diventare comunità”.

L’avvenimento iniziale del 29 giugno

Giornata – dal nome RESPIRO FUORIPORTA – quella di giovedì 29 giugno che inizierà con la visita (inizio infatti alle ore 10) con bus & studio visit NEST&Tiscali, per poi continuare al pozzo di Santa Cristina e infine a Nuoro.

L’evento Nest

NEST di Sardegna Teatro è il primo Centro Integrato Zerosei in Italia a essere gestito da un TRIC con sede a Sa Illetta, nel campus di Tiscali. NEST ha la sua genesi dall’incontro tra Sardegna Teatro, Open Campus e Ben’s Approach, un appoccio bilingue che incomincia da Loris Malaguzzi e dall’approccio reggiano trovando correlazione con i linguaggi performativi.

Le tematiche trattate nelle ore pomeridiane

I temi della sostenibilità, delle buone prassi e del discussioni tra le comunità locali trovano nuova linfa nel primo pomeriggio con il workshop “handmade traditional pasta”, per insegnare gli antichi metodi artigiane di fabbricazione del filindeu, in cooperazione con ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico e, nel proseguo, alle ore 18, al TEN di Nuoro con Enemy (a peace conference), performance che si pone domande sulla pensiero stesso di pace, legandola ai contrasti attuali e passati in Europa.

Cosa offrono Mélodie Lasselin e Simon Capelle

Le due artiste propongono un teatro anatomico che esegue il tentativo di ribaltare il procedimento di riproduzione continua delle foto di guerra. Nutrito dal lavoro documentario nei Balcani, dell’incontro con coloro che hanno operato per più di un trentennio a creare i legami di pace tra le comunità, la performance Enemy offre un paradossale cammino in cui i corpi trovano – attraverso le voci e i respiri – una via per raffrontare i traumi dei conflitti.

Costo e prenotazioni

Il costo della giornata intera incluso bus a/r Cagliari/Nuoro, pranzo, workshop e spettacolo è di 50€. Le prenotazioni potranno essere fatte all’indirizzo alla mail info@sardegnateatro.it

Il tema del 30 giugno

Il corpo politico è il parte fondamentale dell’ultimo progetto performativo della compagnia Corps Citoyen sul palco venerdì a Sa Manifattura con The political body che esegue il potere narrativo della rappresentazione di sé e dell’altro e la natura politica dei corpi, nella loro stessa presenza e posizione all’interno della rappresentazione, ironizzando e correlando l’oscillazione tra realtà documentaria e fantasia. Questa esibizione sarà l’esito di un workshop di due giorni dedicato agli individui con retroterra migratorio, dai 16 anni in su, buona conoscenza della lingua italiana e desiderio di raccontarsi.

La manifestazione sonora

Nel progetto anche la composizione in campo sonoro Seismic percussion di Moon Ribas & Quim Giròn (ore 21 a Sa Manifattura), un esibizione di tamburo, una situazione in cui il ritmo del pezzo è dettato dai movimenti delle placche tettoniche. Si tratta di una performance che correla in suono l’attività sismica del pianeta, creando così una composizione musicale che consente agli spettatori di legarsi al battito cardiaco del pianeta: i terremoti. Subito dopo si avrà il talk sulla Cyborg Art.

Gli eventi della giornata conclusiva

Nel finale il 1° luglio, nella località di Campidarte, ad Ussana, con NIDI di Heart Studio, che offre una costruzione partecipata (ore 11) che parte dall’osservazione della creazione da parte degli animali – come alcune specie di uccelli, – degli elementi di costruzione utili alla loro esistenza. La collaborazione tra le persone convergerà alla costruzione del nido, per creare coesione e rafforzare il legame tra individuo e natura. Nel ore pomeridiane (ore 15.30) MY NEST con Eleonora Giua e Uka Edwards, luogo per fanciulle e fanciulli dai 3 anni per “la creazione di un proprio angolo di fantasia fatto di luci, ombre e spazi creato con elementi naturali con le direttive delle educatrici del centro educativo NESTZEROSEI, un area che ha la sua nascita dalla fantasia dei protagonisti per imparare a prendersi cura di sé e della natura.”

L’avvenimento delle 21.30

In cartellone, alle ore 21.30, la compagnia di danza Dewey Dell, presente dal 2006, costituita da Teodora Castellucci, Agata Castellucci e Vito Matera in cooperazione con il musicista Demetrio Castellucci, si esibirà “i’ll do, i’ll do, i’ll do”: dietro all’immagine del sabba demoniaco, antropofago, magico e violento, si intravede l’eco stravolta di un culto estatico dominato da una misteriosa dea notturna dai molti nomi e connesso a una cerimonia per la fertilità della terra.

La conclusione della serata

In conclusione la serata dj-set & installazione residente a cura di Eva Geist, Fouturista e Carol Rollo. Eva Geist è dj, cantautrice, live performer e sound designer italiana, con sede a Berlino. Il suo excursus artistico incomincia dallo studio del pianoforte e del canto classico e si consolida nella musica elettronica.
La sua carriera musicale incomincia dallo studio del pianoforte e del canto classico e si continua nella musica elettronica. Fouturista è art-director e graphic designer indipendente mentre puta caso è il progetto musicale di Carol Rollo, illustratrice e art director, che correla il rap, bass, elettronica con sample presi da film, podcast o anche dalla strada.

L’evento successivo

Immediatamente dopo “Like a whisper do not scream”, un invito ad sentire in maniera accurata : tra installazione e esibizioni site-specific, l’opera di Francis Sosta – artista con residenza a Campidarte – condurrà gli spettatori all’interno di uno spazio sonoro dove potersi riappacificare con l’acqua: elemento, divinità, presenza, vita, morte e rigenerazione.

Chi appoggia la rassegna

La manifestazione è appoggiata dall’Unione Europea, dal Ministero della Cultura, dalla RAS – Turismo, dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dalla Fondazione di Sardegna.

About Giorgio Saitz

Appassionato di calcio a livello enciclopedico con la passione per l'economia e la giurisprudenza

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