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Tumore al seno metastatico in Italia sono colpite 44mila donne

Tumore al seno metastatico: in Italia sono colpite 44mila donne

Si tratta di un tumore particolarmente aggressivo, non suscettibile di guarigione nella maggior parte dei casi.

“Per il tumore metastatico al seno disponiamo di nuovi farmaci innovativi (tucatinib, trastuzumab deruxtecan) che, utilizzati in sequenza, sono estremamente efficaci e che hanno dato risposte quasi impensabili fino a poco tempo fa, determinando un aumento della sopravvivenza significativo” – ha spiegato Teresa Gamucci, Coordinatore Regionale CIPOMO Lazio, nel corso dell’evento “Analasi dello scenario attuale dello scenario attuale e prospettive future nel tumore della mammella” organizzato da Motore Sanità”. Il carcinoma può essere tenuto sotto controllo per lunghi periodi, grazie ai grandi passi avanti della ricerca.

Trattamento della patologia oncologica mammaria (Breast Unit)

“Fino a poco tempo fa il tumore metastatico non dava scampo. Ora, invece, questi farmaci straordinari hanno reso la malattia spesso sub cronica” – conferma Lucio Fortunato, Direttore UOC Senologia AO San Giovanni Addolorata Roma, sottolineando un nuovo spunto su cui riflettere: occorre perciò garantire a queste donne che sono anche mogli, sorelle, madri, lavoratrici, compagne, figlie, una buona qualità di vita.

Per rispondere a tale necessità abbiamo bisogno delle Breast Unit, strutture specializzate nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione psicofisica delle donne con la neoplasia mammaria al seno”.

Inserire la riabilitazione oncologica

Il bisogno di garantire alle pazienti una buona qualità di vita, anche attraverso la riabilitazione oncologi rimarcato da Silvana Zambrini, Presidente Antea Associazione, Vicepresidente FAVO. “Dobbiamo però constatare – sottolinea – che la riabilitazione non è ancora stata inserita nell’elenco delle prestazioni garantite a tutti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Consideriamo ad esempio la sofferenza fisica, psicologica e sociale per la presenza di un linfedema al braccio, con problemi attinenti non solo alla mobilizzazione ma anche estetici, con ripercussioni psicologiche e sociali.

Questa paziente sicuramente ha diritto a poter accedere velocemente e gratuitamente alle cure fisioterapiche. È vero che con il codice 048 i pazienti oncologici si ha diritto alla esenzione dal ticket, ma non sempre e ovunque l’esenzione si rispetti. Occorre in verità offrire un percorso riabilitativo integrato, che tenga conto delle particolari esigenze per il singolo paziente, per ridurre al minimo la disabilità fisica e i numerosi deficit funzionali, cognitivi, nutrizionali, psicologici, sociali e professionali.

Per un buon risultato occorre un lavoro di squadra ben programmato in anticipo, evitando che i danni si manifestino. Non trascuriamo infine di considerare il forte valore sociale ed economico quando una paziente non grava sullo Stato per i costi derivanti da una disabilità ormai conclamata”.

La prevenzione e il fattore tempo

Un richiamo infine alla prevenzione come “migliore arma per governare i tumori” arriva da Elio Rosati, Segretario Regionale Cittadinanzattiva Lazio. “I dati delle prestazioni sanitarie, anche legate alle difficoltà del Covid – dice Rosati – ci dimostrano che l’organizzazione sanitaria non è centrata sulla prevenzione, ma sulla prestazione. Si deve dare una svolta ponendo la prevenzione, in tutte le sue fasi, come elemento centrale, fondante e guida nelle scelte di politica sanitaria”.

E poi c’è il fattore tempo fondamentale per le pazienti con tumore metastatico, come ricorda Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia, con queste parole: “L’accesso alle nuove cure e ai farmaci innovativi rientra nei punti del nostro manifesto sul tumore al seno metastatico, redatto grazie all’ascolto di un gruppo di pazienti nell’ambito di una campagna di cui Europa Donna Italia si fa promotrice a sostegno delle pazienti con questo tipo di tumore.

Riteniamo fondamentale, per la salute delle pazienti, accelerare i processi di approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per rendere i farmaci tumorali, in particolar modo quelli per i tumori metastatici, prescrivibili tramite un early access, così come accade in molti Paesi europei dopo l’approvazione dell’Agenzia Europea dei Farmaci (EMA)”. Si ringraziano Daiichi-Sankyo e AstraZeneca per il contributo incondizionato.


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Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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