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Foto 1 • Ciccio Speranza

“La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza”

“La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza” in tournée nell’Isola




Sotto i riflettori Giordano, Bottoni e Orlando sono gli interpreti di una storia nerissima, simpaticamente reazionaria nei confronti di una società che tarpa le ali e anestetizza i sogni.

Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, ma leggero, dall’anima delicata, che vive con la sua famiglia in una “catapecchia” in provincia e sogna di danzare. E’ costretto a nascondersi, mascherando la propria omosessualità sotto un’apparenza “virile” mentre in segreto “sogna” di danzare.
La storia mostra uno spaccato del Belpaese tra il retaggio di una civiltà patriarcale e il desiderio inattuabile di essere se stessi.

Focus su un giovane uomo, educato secondo i “solidi” e fermi principi che sanciscono una netta e inderogabile divisione dei compiti e dei ruoli. In quella casa dove si sente soffocare, Ciccio trova conforto in una dimensione in cui finalmente può indossare il suo tutù rosa e volteggiare leggiadro.


Quasi una favola che ricorda come ciascuno, compreso lo sfortunato protagonista, abbia il diritto di seguire le proprie aspirazioni cercando di realizzarsi nella vita e superando difficoltà e ostacoli. «Solo, in fondo, nella sua fragilità, Ciccio vuole scappare da quel luogo che mai ha sentito come casa» – si legge nelle note di presentazione –: «attraverso il suo gutturale linguaggio, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, il nostro protagonista, in tutù rosa non smette mai di danzare, raccontandoci la sua vita così come la desidera. Il suo destino è segnato, il suo carattere è condizionato».
Le movenze aggraziate di una ballerina rappresentano la chiave di un possibile riscatto da quell’esistenza faticosa in cui è costretto a indossare una maschera.

Una storia vera

La storia di Ciccio Speranza corrisponde a quella di molti altri ragazzi/e costretti ad abbandonare il luogo d’origine per sottrarsi al giudizio della comunità.
Inoltre propone un purtroppo attuale ritratto di famiglia in cui i legami di sangue e i rapporti di potere disegnano i confini di un carcere senza sbarre.

Una vita ai margini in cui la magia del teatro inserisce un elemento onirico e fantastico per sconfiggere la forza di gravità ed approdare ad una dimensione nuova e sognante: una storia sporca di fango, un sogno malconcio e bistrattato che non si arrende mai».

About Elena Marongiu

Diplomata presso l'Istituto Tecnico Commerciale E. Mattei di Decimomannu (SU) con titolo di Ragioniere Perito Commerciale Programmatore il 6 luglio 2015. Laureata in Lingue e Comunicazione il 14 novembre 2018 presso l'Università degli Studi di Cagliari. Appassionata di autobiografie scritte e visive e libri che trattano i temi della società contemporanea e moderna

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