4-5 progetti non 206. Il Consiglio regionale ha terminato la discussione sul Recovery plan sardo per la definizione dei progetti.
La disponibilità da parte della Giunta
C’è tutta la disponibilità da parte della Giunta ad accantonare anche integralmente tutti i 206 progetti presentati dalla Regione Sardegna a dicembre per ottenere i finanziamenti del Recovery Fund. Lo ha confermato in Aula lo stesso governatore Christian Solinas all’inizio della discussione sul Next Generation Eu. Accantonarli, ha precisato, “per definire assieme alle forze politiche del Consiglio regionale, le forze sociali, le università sarde, quattro o cinque grandi progetti realmente innovativi di portata tale da determinare una vera e propria rivoluzione in termini di innovazione, di riqualificazione verde della nostra Isola, di aumento del Pil”.
La Regione e le proposte che rappresentano il portato di anni di progettazioni
Ad oggi, inoltre ha ricordato, “le missioni sono digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute”. In base a queste direttrici, Solinas ha spiegato che “la Regione ha presentato una serie di proposte che rappresentano il portato di anni di progettazioni che già si trovavano all’interno della pubblica amministrazioni, e questo è avvenuto nel quadro di un percorso tracciato dalla Conferenza delle Regioni: l’1 novembre 2020 la Conferenza ha chiesto di definire le priorità e il 2 novembre la presidenza ha trasmesso le linee guida agli assessorati per stabilirle. Il 24 novembre le schede sono state trasmesse al governo e il 25 la conferenza Stato-Regioni ha notificato la chiusura dell’iter”.
Solinas
Questa progettazione, ha precisato Solinas, “è figlia di un contesto delineato dal Governo precedente ora, in base alle linee di indirizzo del Governo Draghi, abbiamo il dovere di ridurre a 4 o 5 linee d’azione per coinvolgere forze politiche, datoriali e sindacali e per ridisegnare il futuro della Sardegna”