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le formiche tagliafoglie

Le strategie agricole delle formiche tagliafoglie

Nel corso di milioni di anni di evoluzione, le formiche tagliafoglie hanno sviluppato conoscenze e tecniche agricole più avanzate delle nostre.

La specie umana ha consolidato l’invenzione dell’agricoltura circa 11.000 anni fa. Le formiche tagliafoglie, un nome generico che fa riferimento a diverse specie di formiche ormai da 60 milioni di anni. Coltivano nei loro nidi i funghi che usano poi come nutrimento per l’intera colonia. Un gruppo di ricercatori dell’università di Copenaghen ha di recente pubblicato uno studio . Nel quale si prova a rispondere a una domanda sulle tecniche agricole delle tagliafoglie: come fanno a sapere quale fertilizzante usare per i loro funghi?

La tribù agricola delle formiche tagliafoglie

Tutte le specie di formiche coltivatrici appartengono alla tribù degli Attini. Che comprende tra l’altro le tagliafoglie (generi Atta e Acromyrmex), la categoria oggetto dello studio guidato da Jonathan Shik. Le specie che appartengono a questa tribù hanno un’organizzazione sociale estremamente complessa. Con colonie di milioni di esemplari che per sostentarsi si affidano alla coltivazione di funghi, un’impresa che per noi esseri umani è ancora molto complicata. Non solo: ogni specie si nutre di una precisa varietà di un fungo che ha imparato a coltivare nel corso di milioni di anni di evoluzione.

È lo stesso meccanismo per cui l’uomo ha selezionato per migliaia di anni le varietà migliori di, per esempio, grano o riso. Ottenendo infatti specie domestiche dalla resa maggiore ma che hanno anche necessità nutrizionali più specifiche. Ecco perché oggi usiamo fertilizzanti mirati al tipo di pianta che stiamo coltivando.

Lo studio nel dettaglio

La domanda è nata perché gli autori hanno osservato più volte le formiche di Panama. Analizzando il contenuto nutrizionale del cibo riportato al nido, gli scienziati hanno scoperto che le formiche ignorano quello che contiene troppe proteine (tossiche per i funghi). Mentre selezionano solo quello che ha un contenuto nutrizionale (in termini di grassi, carboidrati, vitamine, minerali) in linea con la richiesta del loro raccolto.

Non solo molte specie di tagliafoglie hanno sviluppato tecniche architettoniche per proteggere i funghi dagli agenti esterni. E nei loro formicai ci sono camere sotterranee dedicate alla coltivazione del cibo nelle quali temperatura e umidità sono mantenute costanti.

C’è infine un ultimo elemento da considerare. Le 250 specie di formiche tagliafoglie hanno ciascuna il proprio “fungo di fiducia”. Per cui possono convivere nello stesso ecosistema senza farsi concorrenza, per non parlare del fatto che coltivare un’ampia varietà di raccolti diversi significa mantenere alta la variabilità genetica ed evitare i rischi sanitari tipicamente associati alle monocolture, per le quali basta una singola malattia per spazzare via interi campi.

About Noemi Dessì

Ho 21 anni e sono una studentessa di Scienze della Comunicazione. Mi piace ascoltare musica,leggere, guardare film e serie TV.....ma sopratutto scrivere!

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