A rischio la salute degli ecosistemi: si teme per il futuro di pinguine e foche. Gli esperti: “Difficile prevedere cosa accadrà”.
L’iceberg più grande del mondo si è staccato dall’Antartide e ora è in rotta di collisione con South Georgia, territorio in cui foltissima popolazione di foche e pinguini sembrerebbe, a questo punto, in grave pericolo. A68a, questo il nome ufficiale del gigante ghiacciato, ha più o meno le stesse dimensioni dell’isola dell’Atlantico, e con i suoi 150 chilometri di lunghezza e i 48 di larghezza è grande quasi quanto un quarto della Puglia. «Gli ecosistemi possono recuperare e sicuramente lo faranno, ma c’è un pericolo qui ed è che se l’iceberg si blocca sarà per dieci anni», ha spiegato alla BBC il professor Geraint Tarling della Bas, l’agenzia britannica che si occupa di monitoraggio dell’Antartide. «La differenza non sarebbe solo per l’ecosistema di South Georgia, ma anche per la sua economia», ha aggiunto l’esperto.
L’isola, territorio britannico d’oltremare, è diventata una sorta di capolinea per il lungo viaggio degli iceberg più grandi. Questi trascinati dalle forti correnti, si incagliano in prossimità delle coste. E A68a,blocco di ghiaccio di 4.200 chilometri quadrati pesante centinaia di miliardi di tonnellate, si è staccato nel 2017 dalla piattaforma di ghiaccio Larsen per via del riscaldamento globale e con la sua forma di dito puntato si trova ormai a poche centinaia di chilometri, circa 500, da South Georgia. Secondo l’Agenzia spaziale europea l’iceberg, che al momento del distacco era il terzo più grande della storia, ha già perso un pezzo, battezzato A-68b, e un altro ad aprile scorso, A68c. L’iceberg principale ha una profondità relativamente ridotta, pari a circa 200 metri, e questo significa che ha bisogno di fondali bassi per ancorarsi, con enormi pericoli per la fauna locale.
Nel 2004 il ben più piccolo A38 ha portato a una strage di cuccioli di pinguini e foche.
Ritrovati morti a migliaia sulle spiagge dell’isola. «Un iceberg nei paraggi ha conseguenze enormi nel limitare lo spazio in cui i predatori di terra possono foraggiare». Ha spiegato il professor Tarling, osservando che per le due specie in particolare «nel periodo veramente cruciale per loro, quando devono nutrire i cuccioli; la distanza che devono percorrere per trovare cibo, ossia pesce e krill, è molto importante». Se devono aggirare l’iceberg, rischiano di far tardi e di non tornare in tempo per evitare che i piccoli muoiano di fame. Non è ancora certo che questo scenario si verifichi, anche perché le correnti potrebbero riservare qualche sorpresa. «A68 è spettacolare»; ha spiegato il dottor Andrew Fleming, sempre della British Atlantic Survey. Questo osservando come sia «notevole» che l’enorme blocco non si sia ancora spezzato; «soprattutto per via delle enormi fratture che si vedono dalle immagini dei radar».
L’esperto si è detto sorpreso. «Se gira intorno a South Georgia e continua a risalire verso Nord, dovrebbe iniziare a spezzettarsi. Si ritroverebbe in acque più calde, e l’azione delle onde in particolare inizierebbe a distruggerlo». Anche qualora si ancorasse al largo di South Georgia, qualche aspetto positivo però potrebbe esserci; gli iceberg portano con loro enormi quantità di polvere in grado di fertilizzare il plancton dell’oceano intorno a loro. Questo con benefici a cascata per la catena alimentare dell’incantevole, gelida isola.