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convegno

Ricerca e prevenzione oncologica, serata di successo a Cabras

Grande partecipazione sabato 26 ottobre in occasione dell’evento benefico organizzato dall’associazione “Certe luci non puoi spegnerle”

Una serata colma di emozioni quella vissuta sabato 26 ottobre a Cabras durante “Certe luci non puoi spegnerle”, l’evento benefico organizzato dall’omonima associazione nata in ricordo di Giacomo Meli, ventinovenne cabrarese venuto a mancare nel dicembre del 2017 a causa di un tumore incurabile.

Gli amici di Giacomo non si sono arresi e con la manifestazione hanno voluto tenere viva la sua memoria nel modo più positivo in assoluto: una raccolta fondi da devolvere alle associazioni che si occupano di ricerca e sostegno ai malati oncologici: AircLiltKomunque Donne e Abbracciamo un sogno.

PRENDERSI CURA DI SÉ È IL PRIMO PASSO DELLA PREVENZIONE

A dare il via alla serata, nel pomeriggio, il convegno Ricerca e Prevenzione: strumenti di supporto nella lotta al tumore, che ha visto la partecipazione di personalità di rilievo nel campo dell’oncologia e della salute fisica.

Dopo i saluti del sindaco Andrea Abis e la sentita presentazione dell’associazione da parte del vicepresidente Andrea Coa, il dott. Tito Sedda, direttore del reparto di Oncologia dell’Ospedale San Martino di Oristano, con un excursus sulla storia delle prevenzione nella medicina, ha ribadito che la prima prevenzione è quella fatta ogni giorno col proprio stile di vita.

“Ma ci dovrebbe essere maggiore collaborazione con le Istituzioni – ha sottolineato Dott. Sedda – per insegnare al cittadino, già durante l’infanzia, l’importanza di prendersi cura del proprio corpo”.

Tema approfondito poi dal dott. Antonello Trincas, specialista in Scienze dell’Alimentazione e in Medicina dello Sport.

A seguire, la presidente della sezione provinciale della Lilt, Eralda Licheri, ha fatto presente che i proventi della giornata, per quanto riguarda nello specifico la Lilt oristanese, saranno un primo tassello verso l’acquisto della cuffia chemioterapica, presidio del valore di 39 mila euro che l’associazione intende donare al reparto di oncologia dell’ospedale San Martino di Oristano. Strumento che riduce e in alcuni casi evita completamente la caduta dei capelli durante le cure oncologiche.

Maria Delogu, presidente dell’associazione “Komunque Donne odv” e il dott. Giuseppe Obinu, coordinatore dell’Hospice di Oristano, hanno allargato la visione sulla malattia vera propria: nel primo caso con un focus sul ruolo dell’associazione, tutta al femminile, nel supporto concreto verso chi si ammala; nel caso dell’Hospice, sul valore di una struttura come quella neonata in provincia di Oristano, “che si trasforma in una vera e propria casa accogliente quando la propria casa non è più sufficiente – ha spiegato il direttore Obinu –  sia nel caso della possibilità di essere sottoposti a cure palliative, sia nel caso di un fine vita dignitoso”.

Due ore di interventi formativi e toccanti in ugual misura, che hanno preparato gli animi dei partecipanti a entrare nel vivo dell’evento.

MUSICA, FOLKLORE E DANZE NEL SEGNO DELLA SOLIDARIETÀ

Ad accogliere una piazza Don Sturzo gremita, cinque gruppi di maschere del carnevale isolano: S’ainu orriadore di Scano di Montiferro, Donna Zenobia di Macomer, S’atitidu ‘osincu di Bosa, Su Sennoreddu ‘e sos de s’iscusorzu di Teti e i Mamutzones di Samugheo.

Insieme a loro, il gruppo folk Gli Scalzi di Cabras ha fatto ballare la piazza, così come il gruppo Galusè ha trascinato i presenti con le musiche tradizionali del folklore sardo.

Alle 20.45, le luci del palco si sono accese al ritmo della colonna sonora dell’evento, la nota canzone Urlando contro il cielo di Ligabue tanto cara a Giacomo.

Con un turbinio di musiche, intervallate dalla brillante guida di Gennaro Longobardi, si sono susseguite le esibizioni degli artisti che hanno aderito all’evento, dietro la fondamentale direzione artistica di Marco Coa e sposando la causa della beneficenza in favore della ricerca.

“Ho imparato nella vita che quello che non riescono a fare le istituzioni lo fa il volontariato” ha dichiarato Piero Marras al termine della sua esibizione, confermandosi vicino all’associazione per la bontà del lavoro svolto.

Stesso entusiasmo da parte di tutti gli altri artisti che hanno calcato il palco durante la serata. “Ci capita spesso di partecipare a manifestazioni di solidarietà – ha detto Sebastiano, frontman dei Janas – ma non nego che oggi a Cabras ci siamo emozionati più del solito”.

“Abbiamo accettato con gran piacere di partecipare al concerto di questa sera – ha affermato il cantante de L’Armeria dei Briganti – siamo onorati di essere stati invitati”. “Non spegnete le luci – è il messaggio dei Zirichiltaggia, tributo a De André – speriamo che sia solo la prima di tante edizioni dell’evento”.

Rilevante il contributo del CReS, Centro di Recupero del Sinis. “La nostra presenza è legata al plastic free, scelto dagli organizzatori per porre all’attenzione di tutti le sorti dell’ambiente – ha detto Andrea De Lucia, responsabile scientifico del Centro. “Già da dieci anni la plastica è entrata a far parte dell’alimentazione degli animali marini e se non iniziamo a eliminare quella che vediamo, fra pochi anni sarà così piccola da divenire invisibile. E se continueranno a mangiarla gli animali, continueremo a mangiarla anche noi”.

Grande entusiasmo da parte degli organizzatori, che hanno messo in piedi la manifestazione grazie all’aiuto del volontariato più puro, della Banca di Arborea e delle attività commerciali che si sono rese disponibili sponsorizzando la serata e contribuendo attivamente.

“Siamo felici per la riuscita di un evento che pochi mesi fa era ancora solo un sogno. Siamo stupiti ma allo stesso tempo entusiasti della risposta del pubblico, di tutti quelli che hanno lavorato con noi e degli artisti e gruppi che hanno accettato senza alcuna esitazione il nostro invito. A breve potremo annunciare l’ammontare dell’intero ricavato, ma riteniamo che sia stato comunque un successo. Le luci resteranno accese tutto l’anno, in attesa della seconda edizione di Certe luci non puoi spegnerle”.

About Simone Cadoni

Classe 1993. Giornalista pubblicista, ha conseguito la laurea in Lingue e Comunicazione e un master in Giornalismo. Dai tempi dell'università collabora con Unica Radio, per cui si occupa della produzione di articoli e interviste.

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