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Irene Testa, neo Garante dei detenuti per la Regione Sardegna

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Irene Testa, neo Garante dei detenuti per la Regione Sardegna
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Su Unica Radio parliamo con Irene Testa, neo Garante dei detenuti per la Regione Sardegna e con Nicola Carboni coordinatore di +EuropaCagliari

Con la nomina di Irene Testa c’è stata una piccola rivoluzione all’interno dell’ovattata piattaforma carceraria sarda. C’è sempre una certa diffidenza intorno alla figura del garante per i detenuti, da una parte i magistrati di sorveglianza perché rivendicano il loro compito istituzionale di vigilanza sull’organizzazione degli istituti penitenziari e dall’altra gli addetti ai lavori che intravedeno in questa figura una sorta di ulteriore controllo al difficile lavoro da svolgere con i detenuti.

Cosa cambierà con la nomina di Irene Testa

Cerchiamo di spiegare che cosa cambia con la nomina di Irene Testa a garante per i detenuti e quanto sia stata importante questa nomina visto che la Sardegna ne era sprovvista rispetto al resto d’Italia e comprendere quanto questa figura sia fondamentale e nello stesso tempo necessaria per mantenere alta l’attenzione sulle condizioni dei detenuti nelle carceri sarde.

Nicola Carboni

Da oggi quindi sulla piattaforma penitenziaria sarda si accende un nuovo importante e necessario riflettore.  Irene Testa, garante regionale dei detenuti, avrà un compito gravoso ma sicuramente non saremo noi a dire come muoversi in un mondo che la nuova garante conosce benissimo,  in quanto ha lavorato per le istituzioni di questa figura, ha visitato le carceri e ha dimostrato estrema sensibilità sulle problematiche della politica penitenziaria. Proviamo a spiegare quale funzione e potere avrà il garante per i detenuti in Sardegna.

In Sardegna la figura del garante può essere il volano per smuovere alcuni meccanismi ormai e arrugginiti. I 10 istituti penitenziari presenti in Sardegna vivono una crisi d’identità dovuta alla mancanza cronica dei direttori e non ci sarà una soluzione fino a quando appunto non ci sarà una chiara presa di posizione amministrativa da parte del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

È fondamentale che l’organizzazione di un carcere passi attraverso la presenza costante di uno staff altamente specializzato e motivato a lavorare per un periodo di tempo sulla struttura e soprattutto su coloro, i detenuti, che la abitano. È un problema serio e necessariamente da risolvere nel più breve tempo possibile.

Il direttore del carcere necessità di un comandante, di un responsabile dell’area educativa, di un numero sufficiente di funzionari giuridico pedagogici per il trattamento rieducativo, del giusto numero di poliziotti penitenziari a garantirne la sicurezza. Irene Testa, dovrà partire necessariamente da queste criticità che il garante nazionale conosce bene.

I detenuti sotoposti al 41-bis e ai circuiti di alta e bassa sicurezza

Continuiamo ancora con l’analisi della situazione carceraria in Sardegna che a differenza di altre regioni è molto particolare. Infatti oltre alla presenza di detenuti sottoposti al 41-bis, ci sono i circuiti di alta sicurezza ma esistono soprattutto detenuti di media sicurezza che attendono interventi sulla rieducazione, sul lavoro e sullo studio.

La situazione disatrosa dei CPR

Un capitolo purtroppo a parte è quello dei CPR quindi della detenzione amministrativa degli immigrati,  perciò una misura di restrizione della libertà individuale applicata senza processo giudiziale per ragioni di sicurezza. Gli immigrati sono completamente privati della libertà senza tutte le garanzie previste dall’ordinamento detentivo giudiziale o ordinario. Le condizioni di vita nei CPR sono del tutto analoghe a quelle degli istituti di pena con sbarre alla finestra, cancelli e porte ma in realtà la condizione degli immigrati è paradossalmente peggiore di quella dei detenuti.

Per non parlare delle tre colonie penali, unico caso in Italia, che hanno una potenzialità enorme e mai sfruttata se non in piccoli e interessanti progetti.

Irene Testa avrà a disposizione persone disposte ad ascoltarla ma sono i pochi dirigenti penitenziari, i pochi comandanti, i pochi educatori, la polizia penitenziaria, i medici  e soprattutto i volontari che quotidianamente e con enorme spirito di sacrificio lavorano e scommettono sulla dignità delle persone detenute.

In chiusura possiamo sottolineare l’importanza della nomina a garante regionale di Irene Testa che a completamente donato la sua vita agli emarginati, agli ultimi, a coloro i quali vogliono rimettersi in gioco. Concordiamo che sarà per Irene Testa un lavoro complicato ma allo stesso tempo esaltante. La Sardegna ha bisogno di persone come lei che hanno come mission restituire la dignità perduta ai detenuti, agli immigrati, ai più deboli, agli ultimi.

Ascolta l’intervista

About Samuel Pes

Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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