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Naltrexone

Naltrexone, diminuisce il rischio dei disturbi da alcool

Questo il risultato di un comunicato apparso sul sito dell’Università della Finlandia Orientale che si rifà ad uno studio pubblicato su “Addiction

 

Secondo uno studio il naltrexone è un farmaco che diminuisce il rischio dei disturbi da alcool. In particolare l’uso del naltrexone diminuisce l’eventualità di un ricovero causato per disturbi da uso di alcolici. Questo secondo un comunicato apparso sul sito dell’Università della Finlandia Orientale che si rifà ad uno studio pubblicato su “Addiction”.

In quelle circostanze i ricercatori hanno analizzato più di 125.000 persone in età lavorativa provenienti dalla Svezia per sottoporle al trattamento del farmaco e capire quali fossero gli effetti. Inoltre i risultati di questa ricerca suggeriscono che farmaci di questo tipo non sono utilizzati abbastanza in quanto solo un quarto dei soggetti ne faceva uso.

“Questi farmaci sono sottoutilizzati nonostante i problemi da alcol siano una preoccupazione significativa per la salute pubblica, spiega Milja Heikkinen, l’autore principale dello studio”.

Funzionalità del farmaco

Per spiegare la funzionalità del naltrexone si presenta come uno degli antagonisti degli oppiodi, sia esogeni che endogeni. Nel caso specifico gli oppiodi endogeni sono coinvolti nei meccanismi di dipendenza dall’alcool in quanto l’assunzione di questa sostanza ne favorisce il rilascio. Gli effetti ipotizzati per il naltrexone nella disassuefazione da alcool sono: la riduzione del carving dell’alcool, la diminuzione della sensazione di piacere indotta dal bere e il potenziamento di alcuni effetti negativi, come la sonnolenza. Ovviamente non tutti questi hanno le stesse conferme di validità.

Una metanalisi che ha valutato 24 studi ha confermato un’efficacia nella riduzione del rischio di ricadute a breve termine, ma non a lungo termine. In uno dei principali studi clinici “Croop 1997” per 500 soggetti trattati col naltrexone e confrontati con 238 con placebo , gli effetti collaterali più frequenti sono : nausea, cefalea, vertigini, irritabilità, astenia e ansia. Nello stesso studio, la comparsa dell’ ansia è stata anche la causa più comune di abbandono del trattamento. Affinchè il naltrexone possa sviluppare al meglio la sua efficacia deve essere inserito in un approccio integrato al problema.

About Isabella Murgia

Isabella Murgia nata a Sassari, ma vivo a Cagliari dalla quinta elementare. Diploma di Liceo scientifico, laurea triennale in filosofia. Passione per il giornalismo e l'informazione.

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