I vaccini, sistemi precauzionali per difendersi dal virus, avrebbero arginato il numero dei malati rispetto agli anni scorsi. Moltiplicate anche le vaccinazioni. Persistono i Rhinovirus, ma possono essere nostri “alleati”.
In questo momento il tema dell’arrivo della stagione influenzale è uno tra i più discussi sul web, sui canali social e sui media tradizionali. Proprio pochi giorni fa, il presidente Trump in un post ha minimizzato la gravità della malattia da SARS-Cov-2 affermando che l’influenza comune è più letale del Covid, ed è stato prontamente censurato.La copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione ultrasessantacinquenne è risultata pari al 45% (mediana delle contee), più elevata nelle contee più ricche e con popolazione con livello di istruzione più elevato. Dai risultati emerge una riduzione della mortalità per COVID-19 all’aumentare della copertura vaccinale per influenza.
In particolare, gli autori riportano una relazione inversa tra mortalità e copertura vaccinale per influenza: all’aumentare del 10% del tasso di copertura vaccinale si osserva un decremento del 28% nel tasso di mortalità. Questa relazione si conferma cambiando metodologia di analisi statistica e aggiustando per vari confondenti.
In conclusione, i risultati suggeriscono un potenziale effetto protettivo dei vaccini antinfluenzali sulla mortalità COVID-19 nella popolazione anziana.
Che fine ha fatto l’influenza? Dopo la prima ondata di Covid, gli epidemologi più accorti avevano messo in guardia dal possibile tracollo invernale del sistema sanitario dovuto alla somma dei casi della prevedibile seconda ondata con il virus influenzale. Una previsione che nelle Regioni più lungimiranti si è tradotta nell’acquisto preventivo delle numerose dosi di vaccino antinfluenzale.
https://www.grupposandonato.it/news/2020/ottobre/influenza-2020-2021
https://www.unicaradio.it/2020/12/febbre-dei-bambini-promossi-ibuprofene-e-paracetamolo/