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Caldo, il report sulla letalità delle alte temperature nell’estate 2022

Secondo uno studio condotto dall’Istituto di Barcellona per la salute globale, durante l’estate del 2022 l’Europa ha registrato 61.672 morti attribuibili al caldo. L’Italia si è rivelata il Paese più colpito, con 18.010 decessi. Le temperature superiori alla media hanno contribuito a un aumento significativo della mortalità, con una prevalenza maggiore tra le donne

Eurostat, l’ufficio statistico europeo, aveva già rilevato un tasso di mortalità eccessivamente anomalo in quelle date, ma non era ancora stata quantificata la parte di mortalità attribuibile al caldo. Ora il team di ricerca franco- spagnolo ha analizzato i dati sulla temperatura e sulla mortalità per il periodo 2015-2022 per 823 regioni in 35 Paesi europei. Lo studio evidenzia che l’estate scorsa è stata la più calda mai registrata in Europa. A caratterizzare questa afosa estate, ondate di calore, siccità e incendi boschivi senza precedenti. L’Italia, la Spagna e la Germania sono state le nazioni più colpite. Inoltre, lo studio ha evidenziato un numero significativo di decessi tra le persone di età superiore a 79 anni. Rispetto ai dati sul genere, le donne si sono dimostrate più vulnerabili al caldo, soprattutto nella fascia di età più anziana.

Durante la stagione estiva del 2022, l’Italia ha sperimentato la più alta mortalità legata al caldo in Europa. Nel periodo compreso tra il 30 maggio e il 4 settembre, si stima che ci siano stati complessivamente 61.672 decessi nel Vecchio Continente, di cui 18.010 nel Bel Paese. L’Italia ha registrato un aumento di temperatura di 2,28°C rispetto alla media storica. Anche per questo motivo, il nostro Paese è risultato essere il più colpito in termini di popolazione, con un tasso di 295 decessi per milione dovuti al caldo. Questa media è molto superiore rispetto alla media europea, stimata in 114 decessi per milione.

Questi dati emergono da uno studio condotto dall’Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal), in collaborazione con l’Istituto nazionale della salute francese (Inserm), e pubblicato su Nature Medicine. L’analisi epidemiologica evidenzia anche una maggiore vulnerabilità delle donne. Si stima infatti che il 63% in più di donne rispetto agli uomini sia deceduto a causa delle alte temperature.

Secondo i ricercatori, l’Italia è il Paese con il numero più elevato di decessi attribuibili al caldo durante l’estate del 2022. Il totale è stato di 18.010 morti, molto al di sopra rispetto alle altre nazioni. Gli altri Paesi che hanno registrato un alto numero di decessi sono la Spagna, con 11.324 morti, e la Germania, con 8.173 morti. Riguardo al tasso di mortalità ‘da caldo’, l’Italia possiede il tasso più elevato, con 295 decessi per milione di abitanti. Seguono la Grecia con 280 decessi per milione, la Spagna con 237 decessi per milione e il Portogallo con 211 decessi per milione. La media europea, invece, è stata stimata in 114 morti per milione.

Analizzando le anomalie di temperatura, la Francia si posiziona come il Paese con la temperatura più elevata. La nazione ha registrato un aumento di +2,43°C rispetto ai valori medi nel periodo 1991-2020. Seguono la Svizzera con un aumento di +2,30°C, l’Italia con +2,28°C, l’Ungheria con +2,13°C e la Spagna con +2,11°C.

Prima di questa, solamente l’estate del 2003 si era dimostrata così tanto preoccupante, quando si rilevarono oltre 70.000 decessi in eccesso. “L’estate del 2003 è stata un fenomeno eccezionalmente raro, anche tenendo conto del riscaldamento antropogenico osservato fino a quel momento. Questa eccezionalità ha evidenziato la mancanza di piani di prevenzione e la fragilità dei sistemi sanitari nell’affrontare le emergenze legate al clima, cosa che è stata in parte affrontata negli anni successivi”, spiega Joan Ballester Claramunt, primo autore dello studio e ricercatore presso ISGlobal, titolare di una borsa di studio del Consiglio europeo della ricerca. “Al contrario, le temperature registrate nell’estate del 2022 non possono essere considerate eccezionali, nel senso che si sarebbero potute prevedere seguendo le serie di temperature degli anni precedenti, e che mostrano un’accelerazione del riscaldamento nell’ultimo decennio”, sottolinea.

“Il fatto che più di 61.600 persone in Europa siano morte a causa dello stress da caldo nell’estate del 2022, anche se, a differenza del 2003, molti Paesi disponevano già di piani di prevenzione attivi, suggerisce che le strategie di adattamento attualmente disponibili potrebbero essere ancora insufficienti”, dice Hicham Achebak, ricercatore dell’Inserm e dell’ISGlobal e ultimo autore dello studio. “L’accelerazione del riscaldamento osservata negli ultimi dieci anni sottolinea l’urgente necessità di rivalutare e rafforzare in modo sostanziale i piani di prevenzione, prestando particolare attenzione alle differenze tra i Paesi e le regioni europee, nonché ai divari di età e di genere, che attualmente segnano le differenze di vulnerabilità al calore”, aggiunge.

L’Europa sta vivendo un aumento delle temperature più pronunciato rispetto alla media globale, con un incremento di fino a 1°C. Secondo il team di ricerca, se non adotteremo misure di adattamento, il continente dovrà affrontare una media di oltre 68.000 morti premature nei prossimi anni. Un numero che aumenterà ulteriormente a oltre 94.000 entro il 2040.

About Fabrizio Doneddu

Nato in Gallura, cresciuto nel Sarrabus e fuori sede a Cagliari. Studente, a tempo perso, in Scienze della Comunicazione

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