FESTIVAL FIND 42
Inge Morath

A Palazzo di Città la retrospettiva italiana di Inge Morath

Visitabile dall’8 luglio sino all’1 ottobre, per l’assessora Picciau e la presidente Anedda Endric la caratura internazionale della mostra offre una “ulteriore occasione culturale sia ai cittadini, che ai visitatori e turisti”.

A Palazzo di Città la retrospettiva italiana di Inge Morath prima fotografa a entrare a far parte della Magnum. Oltre 150 immagini e documenti originali, che ripercorrono il cammino umano e professionale di Inge Morath, dagli esordi al fianco di Ernst Haas ed Henri Cartier-Bresson nell’agenzia Magnum Photos, alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture Post, LIFE, Paris Match, Saturday Evening Post e Vogue. Inaugura, questa sera, apre al pubblico domani sabato 8, e potrà essere visitata sino all’1 ottobre 2023 a Palazzo di Città, la retrospettiva italiana di Inge Morath, la prima fotografa a entrare a far parte della Magnum, a cent’anni dalla sua nascita.

Promossa dal Comune di Cagliari e dalla Fondazione di Sardegna, organizzata da Suazes in collaborazione con Fotohof e Magnum Photos, la mostra “riflette la sua figura, viaggiatrice instancabile, poliglotta, donna dai multiformi interessi che non teme barriere culturali, linguistiche o geografiche. Inge Morath è un fondamentale tassello di quella storia parallela della cultura declinata secondo le regole di una sensibilità femminile che produce nuovi codici espressivi e nuovi punti di vista”, ha spiegato l’assessora Maria Dolores Picciau.

image 4

Il laboratorio per la città

In questo senso “Palazzo di Città ambisce a farsi laboratorio per valorizzare il ruolo delle donne nella costrizione di un mondo plurale e complesso, senza recriminazioni, ma nel senso autentico dell’aggiunta e del plusvalore che soprattutto l’arte sa comunicare”, ha sottolineato l’esponente della Giunta Truzzu titolare della Cultura incontrando i giornalisti proprio nelle trecentesche sale di piazza Palazzo.
Così anche Enrica Anedda Endric. “Cagliari – ha detto la presidente della Commissione Cultura – si sta sempre di più aprendo al mondo”. E anche la caratura internazionale della mostra di Palazzo di Città contribuisce ad offre una “ulteriore occasione culturale sia ai cittadini, che ai visitatori e turisti”.

Il percorso espositivo presenta alcuni dei suoi reportage più famosi, come quello realizzato a Venezia nel 1955, con immagini colte in luoghi meno frequentati e nei quartieri popolari della città lagunare, che sposano la tradizione fotografica dell’agenzia Magnum di ritrarre persone nella loro quotidianità.
L’itinerario di Inge Morath prosegue in Spagna, nella Romania comunista, nella natia Austria, e nel Regno Unito. In mostra anche una sezione dedicata a Parigi, uno dei ‘luoghi del cuore’ di Inge Morath, dove incontrò i fondatori dell’agenzia Magnum: Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Robert Capa e dove emerge chiaramente il suo interesse per gli aspetti bizzarri della vita quotidiana.

Gli scatti realizzati in Iran

Presenti anche gli scatti realizzati in Iran, muovendosi all’interno della dimensione femminile e cogliendo il rapporto fra le vecchie tradizioni e le trasformazioni innescate dalla moderna società industriale in una nazione fortemente patriarcale e si chiude idealmente a New York dove nel 1957 realizza un reportage per conto della Magnum.

Dopo il matrimonio con lo scrittore Arthur Miller, conosciuto nel 1960 nel set del film Misfits dove recitava Marylin Moore all’epoca legata con Miller, nel 1962 Morath si trasferì infatti in una vecchia e isolata fattoria a Roxbury, a circa due ore di auto da New York. Un luogo di campagna lontano dalla frenesia della città, dove crebbe i suoi due figli Rebecca e Daniel.

About Redazione

Nata l'8 ottobre 2007 da un progetto di tre studenti universitari. Unica Radio vuole raccontare il territorio, la cultura e le attività dell'hinterland attraverso la voce dei protagonisti. Unica Radio racconta la città che cambia

Controlla anche

In mostra a Palazzo di Città le fotografie di Robert Capa

L’esposizione che raccoglie 110 scatti di quello che è considerato il padre del fotogiornalismo moderno …