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Mangiare meglio: cibo alleato per prevenire molte malattie

Nel mondo, un regime alimentare scorretto è alla base di 11 milioni di decessi all’anno (ovvero, il 20% delle morti totali).

Mangiare meglio: in Italia un minore su quattro è in sovrappeso o obeso (tra gli adulti la quota quasi raddoppia). Questo causa alcune malattie non trasmissibili responsabili di circa il 91% dei decessi nazionali.

Le malattie non trasmissibili sono anche un importante fattore di rischio per chi si ammala di COVID-19. A marzo in Italia il 65,6% dei deceduti per COVID-19 era iperteso e il 29,3% aveva il diabete di tipo 2. I rischi principali per la salute vengono dal basso consumo di alimenti freschi, come frutta e verdura, e di cereali integrali, tipici della Dieta Mediterranea. Ecco perché seguire questo modello alimentare diventa la chiave per stare bene.

Esperti di alimentazione e salute ne discuteranno all’evento “Resetting the Food System from Farm to Fork – Setting the Stage for UN 2021 FOOD Systems Summit”, promosso da Fondazione Barilla e Food Tank.

Il parere dei medici

Mangiare meglio: «Come medico, non posso guarire l’obesità e il diabete nel mio studio. Bisogna guarirli nelle aziende agricole, nei negozi di alimentari, nelle nostre cucine e scuole». Così dichiara Mark Hyman, medico e comunicatore statunitense, tra gli speaker dell’evento organizzato da Fondazione Barilla e Food Tank. “Resetting the Food System from Farm to Fork – Systems Summit”. Sul Pianeta oltre 690 milioni di persone soffrono la fame, mentre il 20% delle morti sono legate a malattie croniche causate da regimi alimentari scorretti. Il cibo, quindi, diventa uno strumento per prevenire numerose malattie.

Nel mondo, ogni anno 11 milioni di persone muoiono per le conseguenze di una cattiva alimentazione. Oltre un miliardo sono in sovrappeso e malate perché mangiano troppi cibi ricchi di zuccheri, grassi e sale, e non abbastanza alimenti freschi e integrali. La causa principale di questi decessi è anche la carenza di frutta, cereali integrali, frutta secca, e per ogni aumento della quota di cibi ultra-processati nella dieta, il rischio di morte aumenta.

Una dieta scorretta

Una dieta scorretta è infatti un principale fattore di rischio delle più importanti malattie croniche non trasmissibili, che sono responsabili, nel mondo, della morte di 41 milioni di persone all’anno, pari al 71% dei decessi totali. Fra queste, al primo posto ci sono le malattie cardiovascolari, che rappresentano il 31% di tutti i decessi. Seguono tumori (9,0 milioni di decessi annui), malattie respiratorie (3,9 milioni) e diabete (1,6 milioni). E, qualora non si invertisse la rotta, lo scenario tenderà a ripetersi in futuro. Si prevede che nel 2030 le malattie non trasmissibili causeranno 52 milioni di morti (il 75% dei decessi).

Le malattie non trasmissibili rendono più vulnerabili chi si ammala di COVID-19. Il rischio di contrarre l’infezione e quello di morirne sono infatti più alti fra le persone con malattie cardiovascolari. Per esempio, il 65,6% dei deceduti per COVID-19 era iperteso e il 29,3% aveva il diabete di tipo 2. E anche in questo caso, obesità e malnutrizione sembrano fare una differenza, visto che un cattivo stato nutrizionale aumenta di per sé i rischi per i malati di COVID-19. Eppure, abbiamo in mano il potere per ridurre il rischio scegliendo attentamente quello che mettiamo nel piatto.

Obesità e vita sedentaria

I numeri confermano questo trend: in Europa, oltre il 50% della popolazione è in sovrappeso e oltre il 20% è obesa. A questo si aggiunge che dal 1975 nei giovani europei, fra i 5 e i 19 anni, l’obesità è cresciuta costantemente. Ed è un problema serio anche perché oltre il 60% dei bambini che sono in sovrappeso prima della pubertà lo saranno anche agli inizi dell’età adulta. In Germania, per esempio, si è stimato che, se si riportassero i livelli di obesità infantile ai valori del 1999, si risparmierebbero 835 milioni di euro per le spese sanitarie.

Oltre che da un’alimentazione inadeguata, le malattie non trasmissibili e il sovrappeso sono favoriti dalla vita sedentaria. L’OMS raccomanda agli adulti fra i 18 e i 64 anni di svolgere ogni settimana 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata. Eppure, fatta eccezione per Finlandia e Svezia, con rispettivamente l’83% e il 77% della popolazione fisicamente attiva, la gran parte delle popolazioni dell’Unione Europea non raggiunge questi livelli.

Italia: dieta mediterranea

Mangiare meglio: è possibile. Venendo al nostro Paese, secondo le stime più recenti, un minore su quattro è in sovrappeso o obeso e tra gli adulti la quota quasi raddoppia. Attualmente il 91% dei decessi è dovuto a malattie non trasmissibili causate, tra i vari fattori, anche da scelte che facciamo a tavola. Un trend ancora in crescita, visto che si prevede che nel 2030 i malati cronici saranno 25 milioni. Quanto ai costi, per curare queste malattie, in Italia si spendono circa 66,7 miliardi di euro, che diventeranno 70,7 nel 2028, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Eppure, i problemi causati da un’alimentazione inappropriata sono seri, ma un modo per invertire la tendenza ci sarebbe. Aumentare all’interno della nostra dieta il consumo di frutta e verdura, cereali integrali, legumi e frutta secca, può avere notevoli benefici per la salute, sia in termini di prevenzione che di cura delle malattie croniche. Si tratta degli alimenti alla base della Dieta Mediterranea, che vede d’accordo esperti di tutto il mondo nell’affermare che sono cibi che influiscono sulla qualità della vita.

Come ha dichiarato ancora Hyman: «dopo anni di ricerche, mi resta una sensazione di speranza e di possibilità. Capire i problemi e le sfide che abbiamo davanti getta le basi per risolverli».

About Francesca Dessì

Ho 23 anni e una grande voglia di mettermi in gioco

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