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Ricercatori progettano un nuovo test rapido

Ricercatori progettano un nuovo test rapido

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna, in collaborazione con un gruppo dell’Università di Torino, ha messo a punto un nuovo biosensore portatile in grado di rivelare gli anticorpi IgA prodotti in seguito ad infezione da SARS-CoV-2.

Il lavoro dei ricercatori è presente in un articolo sulla rivista Biosensors and Bioelectronics. Il test permette di riconoscere in pochi minuti, la presenza di IgA specifiche per SARS-CoV-2. Si parla di una classe di immunoglobuline (anticorpi) che viene prodotta dal nostro sistema immunitario come prima risposta ad una minaccia esterna (antigene). Si tratta del primo test rapido di questo tipo, e le sue particolari caratteristiche aprono a nuove prospettive.

Il nuovo biosensore messo a punto dagli studiosi è rapido ed economico. Utilizza un semplice supporto cartaceo e un lettore che può essere integrato con la semplice fotocamera di uno smartphone.

È basato sulla LFIA (Lateral Flow Immuno-Assay), una tecnica ampiamente nota in campo diagnostico. Inoltre utiizza marcatori chemiluminescenti o di nanoparticelle d’oro per far emergere la presenza degli anticorpi. I pazienti possono raccogliere in autonomia il campione di saliva necessario, riducendo così i costi e il rischio di contagio per gli operatori sanitari. Il test può essere fatto senza problemi anche sui bambini e sulle persone anziane.

Risultati ottenuti

“I risultati che abbiamo ottenuto aprono notevoli opportunità per la realizzazione, in sinergia con la ricerca industriale e farmaceutica, di un test fruibile a tutta la popolazione”, spiega il professor Aldo Roda. “Sono attualmente in programmazione studi più estensivi per la validazione chimico-analitica e clinica del biosensore, al fine di renderlo robusto ed idoneo per un utilizzo immediato”.

Il titolo della ricerca è: “Dual lateral flow optical/chemiluminescence immunosensors for the rapid detection of salivary and serum IgA in patients with COVID-19 disease”. Esso è presente nella rivista Biosensors and Bioelectronics.

Il risultato nasce dalla collaborazione tra un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna, dell’Università di Torino. Grazie anche all’aiuto del Consorzio Interuniversitario “Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi”.

About Andrea Ennas

Sono un giovane ventenne appassionato di sport, musica e cinema.

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