Il mondo secondo Gianni Casagrande nella sua prima mostra a Cagliari
Ho incontrato Gianni Casagrande per la prima volta a casa di una amica con la quale condivido la passione per l’arte. Quel giorno, mentre guardavo i quadri nelle pareti dell’appartamento, scorgendo il suo lavoro, di getto ho pensato: La mia amica ha commissionato un ritratto di famiglia. In breve tempo mi sono ritrovata a pormi una serie di domande: chi c’è raffigurato, in quale luogo si trovano, a quale età, in che stagione, per quale occasione?
Nello stesso tempo in cui formulavo queste congetture ho realizzato che ero davanti al ritratto di tutti e di nessuno, e che portava celato dentro tutti i segreti, le aspirazioni, debolezze, gioie e paure dell’umano vivere.
A quel primo incontro ne sono succeduti altri suscintandomi ogni volta sentimenti ambivalenti: pensi all’amore ma leggi l’abbandono, vedi l’amicizia ma il tradimento si sta palesando, l’affetto lascia intravedere futuri segni di crudeltà, il coraggio nasconde viltà.
La pittura di Casagrande rende spettatore e demiurgo: all’immagine originale presto se ne sovrapongono altre, la fantasia ha il sopravento sullo sguardo lasciando che i ricordi si mischino a racconti nell’illusione di controllare i propri demoni con ideali e pensieri condivisibili ed universali.
Segno che la pittura “figurativa” è decisamente più astratta di quanto si pensi. In copertina: all green lights, acrilico su tela, cm 18×24 cadauno, 2011 Gianni Casagrande è nato a Nuoro nel 1963, dove vive e lavora.
Autodidatta, disegna da quando aveva due anni. Nel 1999, la progettazione della stesura di un film basato su una propria sceneggiatura diventa l’occasione per la sua prima mostra presentata a Nuoro nel 2004 col titolo “Seguite la guerra su questa mappa del mondo in proiezione Mercatore”. Da allora non ha più smesso di disegnare dedicandosi esclusivamente alla pittura.