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EU Factor NEXT: “Nanofotonica nella lotta contro il cancro”

EU FACTOR NEXT
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EU Factor NEXT: "Nanofotonica nella lotta contro il cancro"
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Lo sviluppo della nanofotonica e delle nanotecnologie giocherà un ruolo fondamentale per la lotta contro i tumori e le malattie neurologiche

EU FACTOR NEXT: Per un’Europa coesa, sostenibile e giusta” è un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea per sostenere la comunicazione e la diffusione della Politica di Coesione. Questa è la principale politica d’investimento adottata dall’Unione Europea ed il suo obiettivo è quello di ridurre le disuguaglianze e squilibri tra gli stati membri, in modo da poter creare un’Europa sempre più unita, innovativa ed inclusiva.

Eu Factor Next è un progetto Europeo promosso da LegaCoop e realizzato da Raduni, l’
Associazione degli operatori radiofonici universitari italiani per raccontare da vicino come vengono spesi i finanziamenti europei. In ogni puntata vi raccontiamo la storia di un progetto europeo finanziato.

In Italia i numeri legati ai malati di tumore sono in crescita. I dati dell’anno scorso, raccolti dal rapporto “I numeri del cancro 2022”, parlano di 391 mila nuove diagnosi. Si parla di un aumento di circa 14 mila casi in più rispetto all’anno precedente. I numeri sono più preoccupanti se comparati per il sesso. Gli uomini hanno una maggiore incidenza rispetto alle donne, in caso di malattia. Si tratta quindi di numeri decisamente elevati, che preoccupano e che ogni anno mietono nuove vittime.

L’Unione Europea è molto impegnata dal punto di vista dei finanziamenti e delle politiche di sviluppo. Tra questi rientrano ovviamente i progetti di ricerca, tra cui anche la ricerca sanitaria. Il progetto che andiamo a presentare oggi, “Nanofotonica per nuovi approcci diagnostici e terapeutici in oncologia e neurologia”, ha come obiettivo quello di incentivare le tecnologie in campo medico, nell’ambito oncologico e neurologico.

Il progetto in questione “Nanofotonica per nuovi approcci diagnostici e terapeutici in oncologia e neurologia” , è programmato dal Ministero della Salute e della Ricerca. L’obiettivo principale è quello di essere in grado di produrre tecnologie all’avanguardia, in questo caso “nano-tecnologie” che possono essere utilizzate in molteplici campi. Con il termine in questione si parla di tutti quei materiali elettronici da 10.000 a 1.000.000 di volte più piccoli di un millimetro. L’ispirazione è quella delle nanoparticelle che si trovano all’interno delle cellule umane. Nonostante le dimensioni, hanno la capacità di trasportare numerose “informazioni”. Sono un piccolo miracolo della meccanica quantistica.

La tecnologia che sfrutta la nanofotonica ha molteplici utilizzi. Il primo riguarda la tempestività degli interventi. Essendo elementi infinitamente piccoli, sono poco intrusivi per il paziente, permettendo di non dover ricorrere ad interventi complessi e potenzialmente. Ciò da modo ai dottori di poter rilevare patologie o problematiche complesse. Questo tipo di rilevazioni sono molto rapide. La possibilità di poter evitare visite specialistiche, con i loro lunghi tempi di attesa, è ovviamente una nota positiva per i pazienti, soprattutto per le patologie più pericolose. L’eliminazione o la riduzione di questi tempi d’attesa possono spesso far la differenza tra la vita e la morte di un paziente.

Ma in che modo è possibile rilevare in anticipo queste malattie? Gli ingegneri elettronici sviluppano dei sensori molto sofisticati in grado di individuare le molecole biologiche che devono essere tenute sotto controllo per quella determinata patologia. Molto spesso tali sensori, assieme alle fibre ottiche, sono ideali per essere inseriti all’interno di aghi o cateteri in grado di analizzare in “tempo reale” i fluidi biologici (sangue, urine, saliva ecc…).

Lo sviluppo della nanofotonica e delle nanotecnologie è importante non solo per le strategie di prevenzione e la cura di patologie mortali o pericolose. Ma è anche la base per la promozione di attività culturali, di ricerca scientifica, che in futuro potranno essere utilizzate per la comunità in maniera più generale, applicandosi a molteplici campi e creando così approcci interdisciplinari decisamente più efficaci. 

Infine, la diffusione di queste tecniche dà anche un impulso all’economia. Una volta che questa tecnologia sarà abbastanza diffusa, anche i costi verranno ridotti. Nel momento in cui ci sarà questo abbassamento, anche realtà più esigue potranno usufruirne. Si verrà così a creare una manodopera più qualificata. In questo modo sarà per loro possibile collaborare con aziende più grandi, sia a livello nazionale che internazionale. Oltre ad una questione economica, la diffusione del know-how e di dottori specializzati farà crescere l’intero settore.

EU FACTOR NEXT, guidato da Innovacoop e da Legacoop Emilia-Romagna, è un progetto finanziato dalla DG REGIO, la Commissione responsabile della politica comunitaria in materia di regioni e città, e si arricchisce di nuovi partner e di nuove ed originali idee comunicative attraverso un viaggio alla scoperta dell’impatto della Politica di Coesione in diverse Regioni del continente europeo. 

Gli obiettivi di EU FACTOR NEXT:

  • accrescere la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini sulla Politica di Coesione dell’UE e le sue linee guida,
  • coinvolgere attivamente imprese e soprattutto le giovani generazioni, come i veri protagonisti del cambiamento,
  • diffondere buone pratiche per la costruzione di una Europa più coesa, più digitale e più etica.

EU FACTOR NEXT parte dalla Regione Emilia-Romagna, una delle realtà maggiormente coinvolte all’interno dell’ambito dei fondi di coesione, ma si espande anche nel resto dell’Italia e nel resto dell’UE.

About Enrico Atzeni

Nato a Cagliari nel 1995. Laureato in Scienze Politiche, attualmente iscritto al Corso di Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Cagliari. Appassionato di sport, cultura giapponese, videogiochi e animazione.

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