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Intervista a Mattea Lissia: “Pazza Idea – Abitare Trasformazioni”

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Intervista a Mattea Lissia: "Pazza Idea - Abitare Trasformazioni"
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Su Unica Radio ospitiamo Mattea Lissia, direttrice artistica del festival Pazza Idea, in scena al Ghetto di Cagliari dal 23 al 26 novembre.

Arrivato alle dodicesima edizione, il Festival Pazza Idea, dal titolo “Abitare trasformazioni”, quest’anno si avventura in un paesaggio bellissimo, e non per contemplarlo soltanto, ma per esplorarlo con gli strumenti che la cultura ci mette a disposizione: i libri e la letteratura, la nostra bussola costante e originaria, ma anche l’arte, la musica, la fotografia, gli incontri e gli incroci, le mescolanze delle storie e dei vissuti, delle competenze e delle visioni che non sono mai semplicemente un programma, ma piuttosto un altro tassello nel nostro mosaico della contemporaneità. Un fine settimana – dal 23 al 26 novembre a Cagliari – dedicato alla letteratura, il digitale, la poesia, i femminismi, l’Intelligenza Artificiale, la comunicazione e come sempre ai grandi temi della contemporaneità, spaziando dal privato al pubblico con storie e testimonianze e confronti fra pubblico e autrici e autori. Spazio anche alle connessioni fra pubblico, autrici e autori grazie ai workshop, un tratto distintivo del Festival che offre la possibilità di approfondire i temi di interesse o scoprirne di nuovi.

Gli ospiti principali della nuova edizione:

Giada Arena (Lucy sulla cultura), Francesca Berardi, Matteo B. Bianchi, Lavinia Bianchi, Andrea Bosca, Roberto Cotroneo, Beatrice Cristalli, Enrico Deaglio, Milo De Angelis, Mafe De Baggis, Daniele Di Bonaventura, Ilaria Gaspari, Vera Gheno, Tommaso Giagni, John Ironmonger, Francesca Lagioia, Fabio Lovino, Fabio Magnasciutti, Giusi Marchetta, Melania Mazzucco, Maria Antonietta, Paolo Milone, Sonya Orfalian, Leo Ortolani, Veronica Raimo, Silvia Semenzin, Yari Selvetella, Giulia Siviero, Annamaria Testa, Giovanni Truppi, Pierluigi Vaccaneo,  Patrizia Valduga.

“Un’edizione, questa, che si dichiara subito “colpevole” dei reati di curiosità e apertura verso il mondo,  centrata sulla trasformazione e i mutamenti della società, che possono intimorire perché percepiti come manifestazione di quella complessità che è là fuori, ma allo stesso tempo sono forieri di evoluzione e umanità che è poi sempre il nostro interesse principale. In questo nostro percorso ormai ultradecennale, la nostra curiosità e la nostra passione – per quello che ci accade intorno è scoperta, esplicita, fin dal titolo scelto. Le trasformazioni non si osservano passivamente, ma si abitano: quelle fuori e quelle dentro di noi. Sentimenti, emozioni, legami e nuovi alfabeti della relazioni, i cambiamenti del post-pandemia, le forme del lavoro e le scelte sui linguaggi, la comunicazione a ogni livello, e al centro l’umanità e le sue contraddizioni.“  Mattea Lissia, direttrice di Pazza Idea

Saranno quattro giorni di incontri con autrici e autori che, come di consueto, non si limiteranno alle presentazioni editoriali ma navigheranno attraverso musica, cinema, arte, si tufferanno nel linguaggio e arriveranno a esplorare i temi più attuali come l’intelligenza artificiale e il cambiamento climatico. Le mattine saranno dedicate ai workshop, mentre ogni serata sarà introdotta da brevi “speech” curati da Matteo B.Bianchi, Ilaria Gaspari e Yari Selvetella che raccontano ognuno  il tema portante della serata: le relazioni, la comunicazione, la contemporaneità.

LA LETTERATURA

Quasi un ritorno alle origini per la kermesse che per prima in Sardegna si è occupata dei legami fra parola e digitale, fra letteratura e tecnologia, delle opportunità che si generano dal loro incontro e che nell’edizione che vuole “Abitare Trasformazioni” vedrà la presenza della grande letteratura con i romanzi di Melania Mazzucco e Roberto Cotroneo. Romanzi che, come nel caso di Mazzucco, gettano una nuova luce sulle figure femminili dell’arte, in questo modo ponendoci di fronte alla questione della presenza femminile nella Storia, e di riflesso nella contemporaneità: tema quanto mai attuale, che agita gli animi e che tuttavia contribuisce al progresso della società. Oppure libri coraggiosi, che indagano i fragili equilibri dell’esistenza quando ci troviamo ad affrontare una perdita, che non è mai soltanto questo ma porta con sè un forte carico simbolico, come nel libro di Cotroneo.

E poi, le nuove voci come quelle di Veronica Raimo con un libro di racconti che ha al centro la libertà delle donne: uno stile, il suo, già emerso nel precedente romanzo e che si distingue per l’ironia tagliente, lo sguardo lucido e quel difficile equilibrio tra il sorriso e l’amarezza. Storie, insomma, che offrono il senso dell’universalità e racconti di vita quotidiana filtrati dallo sguardo di chi trova nella scrittura il proprio mezzo espressivo e racconta con parole sempre nuove il rapporto con lo “straniero”, la perdita, le relazioni, le sconfitte e le risalite.

E, naturalmente, la poesia. Quest’anno lo spazio dedicato alla forma poetica, sempre più vicina ai lettori e che ogni anno amplia il suo pubblico: Pazza Idea ospiterà l’incontro con uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, Milo De Angelis, con una intervista di Yari Selvetella, e le letture di Viviana Nicodemo; un intenso recital di Patrizia Valduga e Daniele Di Bonaventura (al bandoneon), interessante esperimento di fusione fra uno degli strumenti musicali più affascinanti e la performance della grande poetessa. 

La prima serata del Festival, giovedì 23 Novembre, sarà come di consueto dedicata all’arte e alla sua potenza creativa: prima l’inaugurazione della mostra Tali e quadri, con l’illustratore Fabio Magnasciutti, poi  il reading dedicato a Italo Calvino con l’attore Andrea Bosca e le musiche di Luigi Frassetto, infine l’incontro con il fotografo Fabio Lovino. La serata sarà chiusa dalla proiezione del documentario “Le mie poesie non cambieranno il mondo” di Annalena Benini e Francesco Piccolo sulla poetessa Patrizia Cavalli (recentemente presentato alla Mostra del cinema di Venezia). Un omaggio del Festival a una delle più interessanti poetesse contemporanee, scomparsa lo scorso anno e che è stata nostra ospite a Cagliari nell’edizione 2016.

Sulla poesia è incentrato anche l’appuntamento di domenica 26 novembre, la giornata finale del Festival, con il reading in parole e musica curato da Yari Selvetella con poesie di: Amichai, Anedda, Archiloco, Darwish, Farrokhzad, Gibran, Hafez, Hikmet, Kavafis, Lorca, Majakovskij, Ponthus, Raboni, Ritsos, Szymborska, Zach. Il reading sarà animato dalle letture di Carlo Antonio Angioni, Lia Careddu, Francesco Civile, Maria Loi, Noemi Medas e Daniele Podda e dalle musiche di Emanuele Contis.

Il filo rosso del cambiamento si snoda anche per strade inusuali: sarà proposto al pubblico il reading sugli Amori difficili di  Italo Calvino, nell’anno del centenario dalla nascita, con l’attore Andrea Bosca e un accompagnamento musicale di Luigi Frassetto in collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese. A seguire, l’inaugurazione della mostra dell’illustratore Fabio Magnasciutti.

Andrea Bosca torna, il giorno dopo, insieme a Francesca Berardi e Pierluigi Vaccaneo, in un incontro dedicato al podcast prodotto da Chora Media sulla vita e l’opera di Cesare Pavese.

Ancora, esploreremo argomenti di grande complessità come quello della perdita e del lutto insieme allo psichiatra e scrittore Paolo Milone e lo scrittore Matteo B. Bianchi, intervistati da Vins Gallico: il passaggio esistenziale che ci fa più paura è anche quello più generativo di domande e trasformazioni, e le parole possono aiutarci a interpretarlo.

Il tema dell’assenza sarà affrontato anche grazie al romanzo dello scrittore Roberto Cotroneo, La cerimonia dell’addio, da poco in libreria per l’editore Mondadori.

Al Festival anche il nuovo romanzo di Sonya Orfalian, in conversazione con la docente di Storia contemporanea Eva Garau: un libro sul genocidio armeno, nato per “…far emergere i ricordi nel silenzio della Storia, ma l’ho fatto a ciglio asciutto: nel cuore, solo la volontà di rendere un po’ di giustizia a un popolo, il mio”. In un tempo complesso come il nostro, in cui ancora l’ingiustizia e l’oppressione verso interi popoli feriscono il senso stesso dell’umanità, la memoria assume un ruolo fondamentale. 

LINGUAGGI E COMUNICAZIONE 

Il focus sulla comunicazione è sempre un tema al centro dell’attenzione di Pazza Idea. Quest’anno se ne parlerà in chiave di attivismo digitale con Beatrice Cristalli, consulente in editoria scolastica (Mondadori Education e Rizzoli Education), formatrice, linguista e autrice per Treccani.it., con la sociologa e attivista Silvia Semenzin, con  Giada Arena, della redazione di Lucy Sulla Cultura.
Un ritorno importante quello della creativa, pubblicitaria e scrittrice Annamaria Testa, che porta a Pazza Idea il suo libro “La trama lucente”, un manuale di creatività e connessioni per orientarsi nella contemporaneità.
Tutti spunti importanti, e vere e proprie guide sulle “regole del gioco” della comunicazione, perché una delle trasformazioni più importanti degli ultimi decenni è quella che ha rotto le barriere tra  “online” e “offline”.

Nell’esplorazione del nostro tempo non può mancare l’evoluzione del rapporto tra l’umano e la tecnologia più avanzata: l’Intelligenza Artificiale incuriosisce, affascina, spaventa anche. Ne parleremo con l’esperta di digitale Mafe De Baggis – e il suo nuovo libro (scritto con Alberto Puliafito) – e con la giurista ed esperta di IA  Francesca Lagioia, coordinati dalla giornalista Florinda Fiamma.

Quest’anno Pazza Idea ha l’onore di ospitare una delle più prestigiose firme del giornalismo italiano, lo scrittore Enrico Deaglio che presenta in anteprima nazionale il suo nuovo libro, primo volume di un’opera vasta e ricchissima:  C’era una volta in Italia. Gli anni sessanta, in cui l’autore con un ritmo serratissimo racconta gli intrecci, le trame sotterranee e le svolte inaspettate del nostro racconto collettivo.

Un altro tema portante sarà quello del femminile e del femminismo, con la scrittrice e insegnante Giusi Marchetta, la giornalista Giulia Siviero e la sociolinguista Vera Gheno, condotto dalla sociologa Ester Cois, delegata dell’Università di Cagliari per l’uguaglianza di genere. Una conversazione focalizzata sulle generazioni più giovani: quale la loro consapevolezza del femminile e del femminismo? Quali sono le sfumature dell’attivismo oggi? 

Cambiamenti collettivi di portata epocale sono quelli che riguardano il Pianeta e il clima: lo scrittore kenyota John Ironmonger, da sempre impegnato nell’attivismo ecologista, sarà al Festival con L’orso polare e una scommessa chiamata futuro, intervistato da Eva Garau.

MUSICA E ARTE 

Il rapporto tra linguaggio e arte, tra musica e parole e le possibilità che si aprono attraverso queste connessioni è stato sempre un asse portante della programmazione del Festival. L’incontro col musicista e cantautore Giovanni Truppi va in questa direzione e così il reading di Andrea Bosca su Italo Calvino, una produzione originale dell’Associazione culturale Luna Scarlatta: così i libri nutrono la creatività e l’espressione delle arti. E come le storie possano essere raccontate anche con le immagini, in maniera altrettanto potente: così le illustrazioni di Fabio Magnasciutti, raccolte in una mostra che aprirà il Festival, ci aprono finestre nuove sulla realtà e l’incontro con il famoso illustratore Leo Ortolani e il suo nuovo libro dedicato ai Tarocchi. Non solo esercizio grafico e estetico, ma anche approfondimento di un tema che affascina, e che sempre di più coinvolge anche gli insospettabili razionalisti. Forse un modo per esorcizzare le inquietudini del nostro tempo? 

La giovane cantautrice Maria Antonietta con la sua produzione musicale e il suo background culturale, comprese le incursioni librarie (“Cosa Volete sentire” e “Sette Ragazze Imperdonabili”), ricca di rimandi alle figure femminili importanti, da Sylvia Plath a Giovanna D’Arco, chiude la serata del sabato.

Mentre la serata della domenica, si chiude con un Dj Set a cura di JaneD e Miss Marylight: un ambizioso gioco tra Yin e Yang, tra tribolazioni elettroniche e psichedelie shoegaze, giochiamo a realizzare l’incastro per una resa Pop friendly del rock psichedelico.

I WORKSHOP

I Workshop di Pazza Idea rappresentano un ‘unicum’ fra i festival letterari, sia per lo spessore dei relatori che per gli argomenti trattati. Si tratta di appuntamenti gratuiti su prenotazione che quest’anno spaziano dall’ecopacifismo al social reading, alla scrittura musicale, per arrivare all’uso sostenibile dei social media e alle sperimentazioni con l’AI generativa.Quello di Gheno sarà un lavoro orientato al benessere nella nostra vita in Rete, sulla base del libro “L’Antidoto. 15 comportamenti che avvelenano la nostra vita in Rete e come evitarli”, mentre Vaccaneo, con l’APP Betwyll, come ogni anno si focalizzerà  sulla sperimentazione, in analogico e digitale, del social reading,  la pratica di lettura condivisa riconosciuta dall’UE come una delle esperienze più interessanti di promozione della lettura a livello europeo. Di grande respiro e profondità scientifica il workshop di Lavinia Bianchi, docente universitaria e studiosa delle migrazioni, su Alexander Langer e la sua visione ancora attualissima di pacifismo e sostenibilità.
Al Festival anche il workshop filosofico con Ilaria Gaspari, quello centrato sull’Intelligenza Artificiale a cura di Mafe De Baggis, un focus sull’illustrazione con Fabio Magnasciutti e il laboratorio di creazione musicale curato da Ilaria Porceddu.

Nell’edizione 2023: Vera Gheno, Lavinia Bianchi, Pierluigi Vaccaneo (TwLetteratura e Betwyll), Ilaria Gaspari, Mafe De Baggis, Fabio Magnasciutti, Ilaria Porceddu.

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About Simone Cavagnino

Giornalista, autore e conduttore. Dopo la maturità scientifica, compie studi giuridici e si occupa di giornalismo musicale. Ha collaborato con l'emittente televisiva Infochannel Tv Sardinia, con magazine nazionali e quotidiani regionali. Ha curato il documentario "La memoria del suono" dedicato alla figura dell'artista sardo Pinuccio Sciola. È del giugno 2018 il suo primo libro dal titolo "Sardegna, Jazz e dintorni" edito da Aipsa Edizioni, scritto in collaborazione con il giornalista Claudio Loi. È esperto di produzioni audio, video, social media e collabora con numerosi festival culturali regionali. Dal 2020 cura progetti legati alla comunicazione istituzionale.

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