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Intervista a Andrea Cosentino: “Il teatro senza metodo: la maschera e il clown”

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Intervista a Andrea Cosentino: “Il teatro senza metodo: la maschera e il clown”
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Su Unica Radio ospitiamo l’attore e regista Andrea Cosentino per raccontare la sua presenza alla terza edizione del festival Teatri d’Estate, organizzato dalla Compagnia Salto del Delfino. 

Una rassegna nata nel 2021 durante il periodo di lockdown con l’obiettivo di portare la cultura teatrale nelle periferie, partendo dal teatro di comunità fino ad approdare al teatro d’arte: sono queste le coordinate della terza edizione di Teatri d’Estate, il festival organizzato dalla CompagniaSalto del Delfino, con la direzione artistica e regia di Nicola Michele, in scena fino al 10 settembre tra Cagliari e Dolianova.

Sabato 26 agosto alle 21, negli spazi all’aperto di Villa de Villa a Dolianova andrà in scena l’opera Primi passi sulla luna, di e con Andrea Cosentino. Lo sbarco sulla Luna dà il la a una schiera di improbabili personaggi per discettare di sosia viterbesi di Armstrong e torri gemelle, monoliti, alieni e spiritualità, scimmie, tapiri e licantropi. Ma l’allunaggio della notte del 20 luglio del ’69 è anche l’evento mediatico attraverso il quale misurare l’inattingibilità del reale in un’epoca la cui verità coincide con il suo darsi in rappresentazione. Al cuore del tutto uno squarcio di storia intima, che ha a che fare con la paternità e le fragilità dell’infanzia. Contro la sete di realtà, lo spettacolo conduce in un viaggio surreale, esilarante e struggente, portato avanti al tempo imperfetto, che è il tempo dei giochi e dei sogni, e che si dissolve al presente. Le indicazioni alla regia sono di Andrea Virgilio Franceschi, con la collaborazione artistica di Valentina Giachetti, le luci di Dario Aggioli e la produzione esecutiva di Cranpi.

  • Laboratorio formativo per attori e allievi attori

Dal 23 al 25 agosto a Dolianova si terrà il laboratorio di Andrea Cosentino Il teatro senza metodo: la maschera e il clown”: “io non sono un didatta, non so come si diventi attore, nè regista, nè drammaturgo”, spiega Andrea Cosentino approfondendo le caratteristiche del laboratorio da lui diretto. “Per pretendere di formare qualcuno, devi supporre di conoscere un mestiere, e per conoscere un mestiere, devi presupporre un linguaggio. Io credo che il teatro sia una cosa molto precisa, una particolare relazione che si instaura tra attori e pubblico, che quando accade si riconosce, ma i cui codici sono continuamente da reinventare. Quello che c’è da fare è crearsi il proprio teatro, ognuno il suo. Più che di un laboratorio si tratta, dunque, di incontro e di scambio; io metto a disposizione la mia esperienza, i partecipanti le loro curiosità. Come campo di lavoro comune, porterò in dote di esercizi e giochi, e verranno sfiorati alcuni territori che mi sono cari: la maschera, come strumento che consente l’improvvisazione e la comprensione dei meccanismi teatrali del conflitto; il clown, ovvero l’esplorazione della propria comica fragilità attraverso l’esposizione del proprio esibizionismo; il racconto, come base comune, per quanto nascosta, ad ogni tipo di proposizione artistica. Lo spazio tra il volto e la maschera, e quello tra il proprio io e le azioni sceniche, verrà indagato come spazio di drammaturgia cosciente, cioè di invenzione di gesti e parole che, se agite con la giusta consapevolezza, sono già scrittura teatrale. Data la brevità del percorso, si procederà per tentativi, piccoli assaggi, veloci messe in scena di improvvisazioni individuali e di gruppo, il cui obiettivo realistico è quello di esercitarsi ad osservare, sperimentare e porre le domande giuste ai propri materiali di lavoro, piuttosto che quello di apprendere presunte tecniche. Convinto come sono che quelle che spesso vengono spacciate come tecniche non sono altro che vecchie invenzioni già consumate, e che il destino del teatro a venire, sempre che abbia un avvenire il teatro, sia quello di doversi reinventare ad ogni passo.“

Il laboratorio è rivolto agli attori, registi, drammaturghi e appassionati dell’arte scenica. Il costo è di 90 euro più 20 euro per l’iscrizione e l’assicurazione: la quota complessiva è di 110 euro. Per partecipare, è necessario inoltrare la richiesta, allegando le proprie motivazioni, alla mail info@ilsaltodeldelfinoteatro.it.

LA COMPAGNIA – La cooperativa sociale “Salto del Delfino” si propone di valorizzare e convogliare le innumerevoli risorse culturali presenti nel territorio del Parteolla nel quale opera da oltre dieci anni. Fondata nel 2002, la compagnia svolge la propria attività di produzione e distribuzione di spettacoli teatrali e conduzione di percorsi di educazione al teatro e laboratori espressivi nell’ambito del teatro sociale e della teatroterapia. Da anni rivolge le sue energie al teatro per l’infanzia e al teatro contemporaneo presentando i propri spettacoli presso le scuole di vario ordine e grado, nei comuni, biblioteche, centri di aggregazione sociale e vari enti pubblici e privati. La direzione artistica si snoda in un percorso di ricerca espressivo che contempla i vari linguaggi performativi: dal teatro alla danza, alla clownerie, con la commistione di impianti visuali e sonorità e che richiamano caratteri antropologici e elementi naturali. Alla base dei propri lavori vi sono molto spesso le scritture originali e una continua sperimentazione sul gesto e sul movimento. La direzione artistica è affidata a Nicola Michele, formatosi presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica di Cagliari e specializzatosi presso la Scuola di Formazione Triennale di Teatro e Teatroterapia diretta da Walter Orioli a Milano, e presso la Biennale di Venezia con il Maestro argentino Ricardo Bartis. Forte dell’esperienza maturata sul territorio, la Compagnia vuole coinvolgere le risorse umane e paesaggistiche all’insegna di una maggiore visibilità e attrattività turistica. Salto del Delfino nel 2011 debutta al Fringe Festival di Edimburgo con lo spettacolo “Masses Man”, coproduzione con Theandric Teatro Nonviolento. Nel 2014 è ospite al Festival OFF di Avignone con lo spettacolo di Fiore “Le prince et la rose”, che viene successivamente proposto in Corsica nel 2016 a cura dell’Ufficio Municipale del Turismo di Bonifacio. Lo spettacolo della compagnia “Il principe e la rosa” è stato proposto in lingua inglese al Kampala International Theatre Festival del 2017 in Uganda.

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About Simone Cavagnino

Giornalista, autore e conduttore. Dopo la maturità scientifica, compie studi giuridici e si occupa di giornalismo musicale. Ha collaborato con l'emittente televisiva Infochannel Tv Sardinia, con magazine nazionali e quotidiani regionali. Ha curato il documentario "La memoria del suono" dedicato alla figura dell'artista sardo Pinuccio Sciola. È del giugno 2018 il suo primo libro dal titolo "Sardegna, Jazz e dintorni" edito da Aipsa Edizioni, scritto in collaborazione con il giornalista Claudio Loi. È esperto di produzioni audio, video, social media e collabora con numerosi festival culturali regionali. Dal 2020 cura progetti legati alla comunicazione istituzionale.