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Il Malato Immaginario di Moliere con Emilio Solfrizzi

“Il Malato Immaginario” di Molière con Emilio Solfrizzi

Non perdete l’occasione di vedere Emilio Solfrizzi nei panni de “il Malato Immaginario”, il più famoso ipocondriaco della storia. Molière vi aspetta a Cagliari fino al 23 aprile e a Sassari il 24 aprile. Un’esplosione di risate e di follia per una commedia indimenticabile!

Se siete appassionati di teatro e di commedia, non potete perdervi lo spettacolo “Il Malato Immaginario” di Molière, con il grande Emilio Solfrizzi nel ruolo del protagonista. Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Molière – La Contrada / Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con Teatro Quirino / Vittorio Gassman, sarà in scena al Teatro Massimo di Cagliari dal 19 al 23 aprile 2023 e al Teatro Comunale di Sassari il 24 aprile.

Un’occasione imperdibile per assistere a una delle opere più divertenti e famose del teatro dell’assurdo, che racconta le vicende di Argante, un ipocondriaco ossessionato dalla sua salute e dalle cure dei medici, che trascura la sua famiglia e i suoi affetti. Sul palco, insieme a Solfrizzi, ci saranno Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile e altri bravissimi attori, diretti da Guglielmo Ferro.

Lo spettacolo vi farà ridere a crepapelle con le situazioni paradossali e i dialoghi surreali che caratterizzano la commedia di Molière, ma vi farà anche riflettere sul senso della vita e sulle paure dell’uomo moderno. Inoltre, potrete partecipare a un incontro con gli artisti, giovedì 20 aprile alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, dove Emilio Solfrizzi e la compagnia vi racconteranno il loro lavoro e la loro visione del teatro e della società. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti. Non fatevi scappare questa opportunità: prenotate subito i vostri biglietti e preparatevi a una serata indimenticabile!

Riflessione sul senso dell’esistenza

Argante è un tipo che si nasconde dietro la malattia per scappare dalle difficoltà della vita. Non sa godersi il presente, ma si lamenta di ogni male reale o immaginario. Per lui il teatro è una maschera, un modo per ingannare se stesso e gli altri. Ma non tutti la pensano come lui: c’è chi lo sfida, chi lo ama, chi lo deride.

E così la sua storia diventa una commedia divertentissima e piena di colpi di scena. Molière ci fa ridere di questo personaggio buffo e patetico, ma anche riflettere sul senso dell’esistenza. E chi meglio di Emilio Solfrizzi può interpretare questo ruolo? Un attore brillante e versatile, che sa dare al testo una freschezza e una profondità sorprendenti. Non è un caso che Molière abbia scritto questa commedia per sé stesso, quando aveva circa 50 anni: un’età in cui si può ancora scegliere se vivere o sopravvivere. La comicità di Molière è geniale e innovativa: anticipa il teatro dell’assurdo, che nascerà solo nel secolo successivo. Si ride, e tanto, ma non di una risata vuota: si ride del dramma umano, che è anche il nostro.

Il Malato Immaginario una delle commedie più divertenti e geniali di tutti i tempi

Non fatevi scappare la possibilità di assistere a una delle commedie più divertenti e geniali di tutti i tempi: “Il Malato Immaginario” di Molière, interpretata dal bravissimo Solfrizzi, che vi farà ridere e riflettere con le sue avventure da ipocondriaco. Lo spettacolo e prodotto dalla Compagnia Molière e La Contrada / Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman, vanta un cast eccezionale.

Vi conquisterà anche con i bellissimi costumi di Santuzza Calì, le suggestive scenografie di Fabiana Di Marco e le musiche originali di Massimiliano Pace. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Massimo di Cagliari fino a domenica 23 aprile (orari: da mercoledì a sabato alle 20.30 e la domenica alle 19; venerdì 21 aprile doppia recita alle 16.30 e alle 20.30) e poi al Teatro Comunale di Sassari lunedì 24 aprile alle 21, per chiudere in bellezza la tournée nazionale. Ma non è tutto: giovedì 20 aprile alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari avrete l’opportunità di incontrare Emilio Solfrizzi e la compagnia,che vi racconteranno i segreti e le curiosità della commedia di Molière e del loro lavoro sul teatro e sulla società. L’incontro sarà moderato dallo scrittore Matteo Porru e l’ingresso sarà gratuito per tutti .

Se vi piace ridere delle disgrazie altrui, non potete perdervi le avventure di Argante/Solfrizzi,

Il protagonista de “Il Malato Immaginario”. Argante è un caso da manuale di ipocondria, e intorno a lui si muove una combriccola di ciarlatani e saputelli, che si danno un gran da fare per convincerlo dei suoi mali e delle sue cure. Molière si diverte a prendere in giro questi impostori e i loro discorsi pomposi, che invece di aiutare il povero cliente lo ingannano e lo illudono, senza capire che in realtà lui ha solo paura di vivere. E così, tra una scena e l’altra, assistiamo a un divertente gioco di specchi tra verità e bugia, che ha un finale a sorpresa.

Argante è un povero diavolo che si crede malato di tutto e di più

Passa le giornate a lamentarsi e a farsi visitare da una banda di medici che lo prendono per i fondelli. La sua famiglia non sa più che pesci pigliare, soprattutto la figlia Angelica (Viviana Altieri), che vorrebbe sposare il suo bel Cleante (Cristiano Dessì), ma che il padre vuole accasare con un certo Tommaso Diaforetico (Luca Massaro), figlio e nipote di due dei medici che lo stanno spennando, entrambi interpretati da Sergio Basile.

L’altra figlia Luigina (Cecilia D’Amico) si domanda se la giovane e bella Bellonia (Antonella Piccolo), moglie di Argante, non sia stata attratta più dal suo portafoglio che dal suo cuore. Il fratello Beraldo (Rosario Coppolino, che fa anche il notaio) si dispera per la follia del parente e cerca di farlo ragionare.

Ma l’unica che ci prova davvero è la serva Tonina (Lisa Galantini), che con la sua franchezza e il suo coraggio tenta di far capire al padrone che non è malato, ma solo pauroso. Per farsi ascoltare, arriva persino a travestirsi da medico e a recitare una farsa nella farsa. Ma non basta: c’è anche il notaio, che deve occuparsi del testamento e dei matrimoni di Argante, e lo speziale (ancora Luca Massaro), che fa il dottore per un giorno, ma viene cacciato via a pedate dal vero dottore, il terribile Dottor Purgone, che minaccia di rompere il fidanzamento con il nipote se Argante non segue le sue prescrizioni. Una commedia esilarante, dove tutti vogliono ingannare o salvare Argante, ma nessuno riesce a farlo cambiare.

Il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi

“Il malato immaginario” e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti» – dice il regista Guglielmo Ferro –. «La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia… ma Molière lo scrive per se stesso, quindi per un uomo sui 50 anni: proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza». Ma quale rifiuto? Argante non vuole morire, vuole solo farsi coccolare dai medici e dalla moglie, e fare il padrone in casa sua. E poi ha una gran paura dei dardi dell’atroce fortuna, come dice lui. Ma quali dardi? Forse quelli delle flebo e delle siringhe?

Il Malato Immaginario ha più paura di vivere che di morire

Il paradosso di un uomo che si considera irrimediabilmente prossimo alla fine, colpito a suo dire da ogni sorta di malanno, salvo poi manifestare una insospettata energia e decisione nel sostenere le proprie tesi e aggrapparsi ai propri singolari principi, tanto da trasformarsi in un vero tiranno dentro le mura di casa, pur sottomettendosi volentieri ai più invasivi e fastidiosi protocolli terapeutici, appare ancora più evidente. «La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti» – prosegue il regista –. «Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Moliere, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce».

Il Malato Immaginario è un personaggio che fa ridere e piangere allo stesso tempo

Argante è un personaggio che fa ridere e piangere allo stesso tempo. È un uomo che si crede malato di tutto e che vive in una continua angoscia, ma che allo stesso tempo si comporta in modo egoista e tirannico con la sua famiglia. Non sa godersi la vita e che si lascia ingannare da una schiera di medici ciarlatani, che lo sfruttano e lo illudono. È un uomo che fa pena, ma anche rabbia. Rappresenta la condizione umana, con le sue debolezze e le sue paure. È un uomo che ci fa riflettere sul senso dell’esistenza e sul valore dell’amore. Ci fa ridere, ma anche commuovere. È un uomo che Molière ha creato trecentocinquant’anni fa, ma che è ancora attuale e universale.

About Samuel Pes

Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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