Il gruppo si è imposto su Emong e Simone Basile Quintet. Vince un premio in denaro e la possibilità di essere segnalato nei festival più importanti a livello internazionale.
Positivo il bilancio del direttore artistico Enzo Favata. “Con 42 concerti in 24 giorni e in 12 diversi comuni
siamo stati il festival più lungo in Sardegna, mettendo in connessione i centri turistici del Nord Sardegna
con i paesi dell’interno”. Anche il jazz può essere green. Tematiche ambientali e con l’obiettivo di creare una rete per favorire una nuova forma di relazione tra arte ed ecologia. Con questi temi il gruppo Satoyama si è aggiudicato la prima edizione del “La Maddalena Jazz Prize”.
Il premio dedicato ai gruppi italiani emergenti che il festival Musica sulle Bocche ha voluto istituire in collaborazione con Nuova Generazione Jazz. Il progetto è organizzato e promosso da Associazione I-Jazz con il supporto del Ministero della Cultura.
La giuria era presieduta dall’assessore alla Cultura del Comune di La Maddalena Gianvincenzo Belli e composta dal direttore artistico di Musica sulle Bocche Enzo Favata. Presenti dai musicisti Pasquale Mirra e Marco Frattini, i fotografi specializzati Giulio Capobianco, Marco Recino e Gianfranco Fine, Tra le figure organizzative la direttrice di produzione Alessandra Azzena.
La ventitreesima edizione di Musica sulle Bocche, è stata sostenuta dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna e dal Ministero ai Beni Culturali. A questi si aggiungono la Camera di Commercio di Sassari, la Fondazione di Sardegna e la Fondazione Alghero. Partener il Parco nazionale dell’Asinara, i Comuni che hanno ospitato i concerti, e la Coldiretti Sardegna. Artefici anche il Dipartimento Produzione Multimediale della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari e dell’Accademia alle Belle Arti di Sassari.