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Ai microfoni di Unica Radio con Paola Sini, protagonista del film “La terra delle donne”.

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Ai microfoni di Unica Radio con Paola Sini, protagonista del film "La terra delle donne".
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Ai microfoni di Unica Radio con Paola Sini, attrice e sceneggiatrice nonché la protagonista del film “La terra delle donne”. Il film è uscito nelle sale il 27 aprile con la regia della promettente Marisa Vallone

Il cast

Un cast internazionale per “La terra delle donne” con: Paola Sini ( Fidela), Syama Rayner (Bastiana), Hal Yamanouchi (Mamoto), Alessandro Haber (Don Marcello), Valentina Lodovini (Marianna), Freddie Fox (James), Jan Bijovet (Tomas). Distribuito da Adler Entarteinment.

Il lungometraggio diretto dalla giovane regista pugliese Marisa Vallone è ambientato nella Sardegna rurale degli anni trenta. La protagonista è Fidela (Paola Sini), la settima figlia, femmina. Pertanto destinata a rinunciare alla propria vita: l’onta è infatti quella di non essere nata uomo. Una liturgia laica che sembra incarnare un disegno divino.

“Nessuno ti può voler bene a te Fidela, perché sei una disgrazia”. Una disgrazia che il tessuto sociale costringe ai margini: Fidela è destinata a diventare la strega del villaggio, suo malgrado.

Sinossi

Fidela, che ha il potere di assumere sembianze animali, è l’anello debole della catena ma è anche la persona a cui la comunità ha affidato l’oneroso compito di dare la vita o la morte, a seconda della situazione. A lei è negata la possibilità di amare, di avere figli, di realizzare la propria esistenza in quanto donna. Fede e paganesimo si mescolano disegnando i contorni di luoghi che paiono avulsi dall’Italia contemporanea, dove l’unica cosa che conta sono gli occhi “appuntiti “della gente. Quegli sguardi sono la legge marziale perché la gente è “mala”. Il giudizio della società immola la vita di una, cento, mille Fidela per salvare l’onore da ogni vergogna. La sorte ha giocato lo stesso scherzo a Bastiana, “figlia d’anima” di Fidela. Per decisione del parroco (vox populi di una comunità)la bimba è affidata alla “coga”. Un film complesso e denso di richiami, rimandi e spunti di riflessione. E’ un non luogo lo scenario del film: la fotografia vibrante di Luca Coassin ritrae una terra fatta di acqua e di terre brulle, di assolate scogliere e boschi incantati; tiene lo spettatore legato al filo rosso di un mondo tribale. I quatto elementi (aria, acqua, terra e fuoco) sono una costante e delineano i tratti di una Sardegna sanguigna e fiera, come gli occhi neri e profondi di Fidela. Sguardo penetrante come le radici della terra che le ha tolto tutto per restuirle solo alla fine, il coraggio di capire che la sua esistenza può cambiare. La sua libertà, leggera come una farfalla si innalza per volare oltre le proprie origini e disegnare il proprio futuro. Fare pace con la sua essenza di donna, al di là dei confini imposti dalle convenzioni sociali significa diventare, finalmente, protagonista della propria vita.

About Alessandra Piredda

Cagliaritana d’adozione, laureata in lingue straniere (mass media e comunicazione), con un master in digital marketing. Gli amici mi chiamano wonder woman, perché corro sempre, senza fermarmi mai! Appassionata di sport e benessere, insegno alle persone come prendersi cura di se.

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