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politiche di sviluppo

I programmi spaziali nelle politiche di sviluppo dei territori

A Napoli l’incontro “I programmi spaziali nelle politiche di sviluppo dei territori”, organizzato dal Distretto Aerospaziale Campano in collaborazione con il Distretto Aerospaziale della Sardegna.

I rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale ed accademico si sono ritrovati presso la sede del Polo Tecnologico Aerospaziale Fabbrica dell’Innovazione a Napoli. L’occasione dell’incontro è il convegno “I programmi spaziali nelle politiche di sviluppo dei territori”. L’evento è organizzato in collaborazione dal Distretto Aerospaziale Campano (DAC) ed il Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS). Ci si è focalizzati in particolare sul programma di una missione spaziale tecnologica e scientifica ad alto carattere innovativo, denominata SMS (Small Mission to MarS).

Il programma spaziale SMS ha lo scopo di realizzare una missione che prevede l’invio di una sonda su Marte entro il 2027. Punto di forza nonché di distinzione rispetto ad analoghi programmi sono l’affidabilità e l’economicità della missione. Fattori possibili grazie all’utilizzo della tecnologia di apertura e protezione termica IRENE sviluppata e brevettata dalla società consortile ALI.

Nel corso del dibattito sono intervenuti, tra gli altri: Giovanni Squame, Presidente ALI; Luigi Carrino, Presidente del Distretto Aerospaziale della Campania; Giacomo Cao, Presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna; Giuseppe Morsillo, Presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziale CIRA; Carlo Massagli, Consigliere Militare del Presidente del Consiglio dei Ministri nonché Capo dell’Ufficio del Consigliere Militare (collegato da Bruxelles via Skype). Niccolò Invidia, Presidente Intergruppo Parlamentare per l’Aerospazio ha invece concluso il convegno con il suo intervento.

Il ruolo di DAC e DASS

Nel sistema economico della Regione Campania e della Regione Autonoma della Sardegna, la filiera produttiva aerospaziale riveste un ruolo di primissimo piano per lo sviluppo del territorio.

Per la Campania il DAC rappresenta un attore fondamentale per la realizzazione e la gestione di un modello industriale a rete con diverse anime industriali. Con questo obiettivo, il DAC ha presentato 34 progetti strategici. Tra questi 6 progetti regionali, 20 progetti nazionali, 8 progetti europei, per un totale di investimenti pari a 191 milioni di euro.

Per la Sardegna, il DASS ha in essere con la Regione attività di supporto alle politiche regionali del settore e della ricerca. Il Distretto sardo ha contribuito ad attrarre in sei anni dalla sua fondazione investimenti per circa 60 milioni di euro. Queste cifre sono di grande importanza per lo sviluppo del comparto nel Paese.

“Il settore aerospaziale – sottolinea l’Assessore Giuseppe Fasolino – è strategico per sviluppo e occupazione in Sardegna. La Regione crede fortemente e investe con convinzione in questo comparto. La nostra Isola si pone sempre più come centro di riferimento nazionale per la ricerca e l’innovazione e attrattore di imprese e investimenti. La missione SMS, di grande impatto a livello nazionale e internazionale, dimostra che siamo sulla strada giusta”.
Nel contesto di quanto sopra delineato, i rappresentanti legali di DAC e DASS hanno sottoscritto una lettera di intenti per proporre la realizzazione di un innovativo programma spaziale nazionale.

Il programma spaziale SMS

Il programma spaziale denominato SMS, acronimo di “Small Mission to MarS” ha l’obiettivo di inviare nel 2027 sulla superficie di Marte un’apposita sonda interamente progettata e realizzata in Italia. Il progetto è coordinato dal CIRA. Un ulteriore e fondamentale elemento di “Italianità” della suddetta missione è dato dal fatto che il veicolo di lancio previsto è il VEGA. Quest’ultimo è il lanciatore italiano sviluppato in ambito ESA, che garantisce la concreta fattibilità di un lancio nello Spazio senza dover ricorrere a paesi terzi. L’attuale piano di sviluppo della missione, frutto del lavoro preliminare congiunto dei distretti, prevede tempi di sviluppo di 7 anni.

La realizzazione del progetto

La realizzazione del programma spaziale SMS, che si avvale come responsabile scientifico delle competenze ed esperienze del Prof. Giacomo Cao, potrà rilanciare il settore della ricerca tecnologica e industriale italiana, con particolare riguardo al Centro-Sud, poiché sarà incentrata sul Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. Il CIRA, infatti, partecipa in qualità di socio ad entrambi i distretti e fungerà da coordinatore delle diverse attività.

“E’ un onore e un privilegio da far tremare le gambe – aggiunge il Presidente del DASS Cao – essere stato scelto quale responsabile scientifico della missione. L’Italia entrerà così nella corta lista di paesi che hanno raggiunto il pianeta rosso. Il progetto è il frutto della messa a sistema di conoscenze e competenze e, non meno importante, del gioco di squadra tra tutti i partner coinvolti.”.

Il tessuto produttivo delle PMI del territorio campano e sardo hanno già dimostrato capacità realizzative per missioni spaziali complesse. Piccole e medie imprese hanno sviluppato in particolare le tecnologie abilitanti per un innovativo sistema di “ammartaggio”. Questo ridurrà sia i rischi che i costi della missione. La grande impresa parteciperà sia per gli aspetti relativi al sistema di lancio Vega, sia per quelli di supporto alla missione interplanetaria.

La caratteristica fondante della missione SMS è, oltre al già citato massimo uso di tecnologia italiana, il contenuto investimento finanziario necessario per la sua realizzazione. Il budget stimato è infatti molto inferiore a quanto speso dalle principali agenzie spaziali per missioni similari. In questo i proponenti si inseriscono nel solco della cosiddetta “New Space Economy”.

La missione utilizza un nuovo sistema di decelerazione e protezione termica, detto EDL-EntryDescent&Landing – leggero e affidabile che si basa su l’innovativo scudo termico dispiegabile.

Gli obiettivi del programma spaziale SMS

La missione ha tre obiettivi scientifici principali ottemperati attraverso l’utilizzo di tre “Payloads” con le seguenti funzioni:
·         produzione in situ di manufatti attraverso l’utilizzo di risorse disponibili sul suolo marziano, sulla base del brevetto internazionale di proprietà del DASS;
·         mappatura ad alta risoluzione, attraverso un drone, della superficie di Marte con particolare attenzione a quei siti non accessibili ai rover e possibilmente localizzati a latitudini non investigate da precedenti missioni;
·         analisi delle polveri marziane sia su di una luna del pianeta Rosso (i.e., Phobos), sia sul suolo marziano ai fini dello studio (fatto ad oggi solo in linea teorica) del cosiddetto toro di Marte.

La tecnologia IRENE

IRENE (dal greco pace) è un’innovativa tecnologia di apertura e protezione termica per il rientro atmosferico. Le principali caratteristiche sono il servomeccanismo di apertura (configurazione umbrella-like) ed il materiale utilizzato per la protezione termica. È stata sviluppata dal CIRA e dalla società consortile ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components). Quest’ultima ne detiene anche il brevetto internazionale, con le sue associate Euro.Soft, Lead Tech e SRS ED. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Agenzia Spaziale Europea (ESA)e il Ministero Italiano per lo Sviluppo Economico (MISE) sono i pricipali finanziatori dello sviluppo di questa tecnologia.

Nel giugno 2018, all’interno del PWT del CIRA, sono state simulate le condizioni di rientro atmosferico della capsula Mini IRENE (che riproduce quella reale). Il test ha avuto una durata di circa 4 minuti. Nonostante siano state raggiunte sullo scudo termico temperature superiori a 1000 gradi non è stato evidenziato alcun danno ai materiali. Inoltre, nel vano dove saranno allocati gli esperimenti, si sono raggiunte temperature di appena 60 gradi. Ciò a dimostrazione della totale schermatura dell’innovativo scudo di protezione termica.

I brevetti di proprietà del DASS


Il distretto dispone a partire da Novembre 2016 di un proprio patrimonio brevettuale costituito da due processi innovativi che consentono di ottenere elementi strutturali impiegando suolo lunare e marziano. Inoltre garantiscono il sostentamento di missioni umane utilizzando le risorse disponibili sul pianeta rosso per ottenere ossigeno, acqua, fertilizzanti, propellenti e biomassa edibile. Il primo processo brevettato e richiamato in precedenza verrà utilizzato per la realizzazione del relativo “payload” da impiegare nell’ambito della missione SMS. 

Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Cina, Giappone, Russia e naturalmente Italia hanno ottenuto i brevetti in concessione, e ci si trova in fase di valutazione per l’India. Questo dimostra l’innovatività e brevettabilità delle tecnologie sviluppate che recepiscono i paradigmi della NASA per l’esplorazione dello spazio.

“E’ grazie a ricercatori e imprenditori coraggiosi come pure ad aziende lungimiranti che stanno scommettendo sull’esplorazione dello spazio e l’astronautica civile – sostiene il Presidente Cao – che sempre più attività tipicamente terrestri potranno essere svolte su stazioni, officine e postazioni orbitali, in villaggi lunari o marziani, come pure negli insediamenti che popoleranno progressivamente l’orbita terrestre e i corpi celesti più prossimi”.

About Mattia Murru

Ragazzo del centro Sardegna con la mente aperta verso il mondo e la passione per il calcio e la musica.