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Rocco Chinnici

Rocco Chinnici: una conferenza per ricordarlo

In ricordo di Rocco Chinnici, magistrato ucciso dalla mafia, oggi, al Parlamento Europeo ha ospitato  una conferenza sulla lotta alle mafie.

 

Rocco Chinnici, il magistrato che ideò il pool antimafia ucciso a Palermo il 29 luglio 1983, il 19 gennaio avrebbe compiuto 95 anni. Per ricordarlo oggi il Parlamento europeo ha in programma una conferenza sulla lotta alla criminalità organizzata da Caterina Chinnici, eurodeputata Pd e figlia del giudice.

Il capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo fu ucciso in un attentato mafioso il 29 luglio 1983. Con lui morirono i carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile dove viveva il magistrato. “L’evento nasce per riflettere sulle tematiche legate alla criminalità organizzata. Il mio impegno è stato fin dall’inizio quello di tramandare il lavoro iniziato 40 anni fa a Palermo da mio padre.

Chinnici comprese la pericolosità della mafia è aiutò a comprendere cosa fosse realmente”, spiega Caterina Chinnici. Le intuizioni del magistrato hanno portato “al pool antimafia, al contrasto patrimoniale, e al dialogo con i giovani”.

Grazie al suo operato si è “creato un vero e proprio codice delle norme anti-mafia e la cooperazione è diventata elemento fondamentale del contrasto alla criminalità”.

Oltre alla stessa Caterina Chinnici, componente della commissione europarlamentare per Libertà, Giustizia e Affari interni (Libe), sono intervenuti il fratello Giovanni, presidente della Fondazione Rocco Chinnici, il presidente della Libe Juan Fernando López Aguilar, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, e Vera Jourová, vicepresidente della Commissione Europea con deleghe ai valori e alla trasparenza.

La conferenza

“Prendiamo sul serio il diritto alla sicurezza, il che significa combattere insieme la criminalità transfrontaliera, che è soprattutto criminalità organizzata”, ha detto López Aguilar. Ha aggiunto inoltre: “La criminalità di stampo mafioso la conosciamo dappertutto in Europa. Per questo bisogna condividere non solo il problema, ma anche la risposta”.

“Quello che può fare l’Europa oggi è togliere le frontiere, togliere gli ostacoli a un’immediata utilizzazione di dati, per una possibilità di lavorare meglio assieme” ha affermato De Raho. Ha sottolineato inoltre che  “è importante aumentare il contrasto al riciclaggio, uno dei primi settori in cui le mafie si muovono”.

Dopo la conferenza si è tenuto il “Concerto per la legalità” della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia, diretta dal maresciallo maggiore Paolo Sena.

About Ruggero Giordano

Nato nel 1989. Studente di medicina. Appassionato di musica classica ed elettronica.

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