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La stampa mondiale in visita alle zone umide dell’oristanese

Fra il 25 e il 27 ottobre la Fondazione MEDSEA ospiterà un parterre di giornalisti internazionali per mostrare loro i luoghi che cingono il golfo di Oristano, uno dei tratti di costa nel Mediterraneo più minacciati dai cambiamenti climatici, dove MEDSEA dal 2017 porta avanti il Progetto Maristanis, laboratorio di risposte all’emergenza ambientale.

L’itinerario dei giornalisti comincerà venerdì 25 ottobre alle ore 15 presso il Museo del Mare di Marceddì, dove troveranno riuniti per un seminario alcuni fra i più autorevoli esperti regionali in materia di cambiamenti climatici. Le giornate di sabato e domenica li porteranno a incontrare paesaggi, volti e storie di S’Ena Arrubia, Orri, Arborea, Cabras e San Vero Milis, rappresentativi delle azioni di tutela e promozione che il progetto Maristanis porta avanti in 11 municipalità del golfo di Oristano.

Il press tour nell’oristanese
L’iniziativa è da collocare all’interno della campagna “Off your map”, voluta dalla Fondazione MAVA e coordinata da MedWet, centro gravitazionale delle principali associazioni che si occupano a livello mondiale della tutela delle zone umide. Le zone umide svolgono un ruolo fondamentale nei processi di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Ripristinarle, proteggerle e promuoverne lo sviluppo sostenibile significa offrire soluzioni naturali concrete a un fenomeno, quello del surriscaldamento globale, che già determina cambiamenti drammatici nella vita di milioni di persone. “Off your map” vuole riportare al centro del dibattito politico e collettivo la condizione di precarietà e l’importanza delle zone umide.

Il Progetto Maristanis
Il progetto fa parte di una strategia della fondazione MAVA che coinvolge altri tre siti pilota in Montenegro, Albania e Tunisia, ed è stato scelto come luogo di sintesi di criticità e buone pratiche messe in atto. I risultati di svariate ricerche convergono nell’affermare che nel 2100 molte aree del golfo, oggi popolate dal 35.000 abitanti, verranno sommerse. A sparire non saranno solo aree antropizzate e siti archeologici di imprescindibile rilevanza, ma attività economiche, tradizioni e culture millenarie. Per queste ragioni il progetto Maristanis coinvolge nelle sue attività tutti gli attori del territorio. Rappresentanti istituzionali, istituti di ricerca, scuole, albergatori, pescatori, agricoltori e artigiani, coinvolti in una strategia sempre attenta alle esigenze del territorio.

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