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Intervista ai “Suonno d’ajere”: «Il Parodi è bellissimo»

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Intervista ai "Suonno d'ajere": «Il Parodi è bellissimo»
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Suonno D’Ajere, gruppo in gara al Premio Parodi 2019, si racconta ai microfoni di Unica Radio

Il gruppo musicale “Suonno D’Ajere“, trio napoletano composto da Irene Scarpato alla voce, Marcello Smigliante Gentile al mandolino/mandoloncello e Gian Marco Libeccio alla chitarra, ha partecipato alla XII edizione del Premio Andrea Parodi 2019, tenutasi all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari Pierluigi da Palestrina dal 10 al 12 ottobre.

Raggiunti dai microfoni di Unica Radio, in occasione della seconda giornata di festival – dedicata all’esibizione degli artisti con un brano tratto dal loro repertorio e, soprattutto, con una rielaborazione di un brano dell’artista sardo da cui l’evento prende il nome – hanno parlato di ciò che significa per loro “fare” world music e di come sia importante partecipare a eventi di questo genere che favoriscono uno scambio significativo tra gli artisti.

Nel loro brano “Suspiro” si respira tutta la napoletanità dei Suonno D’Ajere e, come da loro stessi ammesso, si tratta di una rilettura della tradizione vocale napoletana con un avvicinamento stilistico a quella che è la musica di oggi.

Il brano di Andrea Parodi che è stato da loro reinterpretato, “Amargura” è stato per loro una scoperta: «sembra quasi una versione flamenco di un brano in sardo, molto vicino ai suoni del mediterraneo», ci dicono.

Tra una digressione sulle impressioni legate a questa esperienza e quelle riguardanti i loro progetti futuri, si conclude l’intervista al gruppo partenopeo più applaudito dal pubblico nella seconda giornata, gratificato dalla menzione della giuria internazionale e da quella per la migliore interpretazione.

ASCOLTA L’INTERVISTA

About Giulia Sanna

Nasce a Cagliari nell'ottobre del 1990. Consegue la maturità scientifica e si laurea in giurisprudenza. Da giurista pentita decide di cambiare le sue sorti e tenta di avvicinarsi al mondo della comunicazione, che da sempre la affascina e la appassiona. Le esperienze all'estero, a Parigi prima e a Londra poi, la aiutano a capire che la vita è veramente troppo breve per sprecarla a fare qualcosa che non dà stimoli e anzi demolisce la nostra curiosità e il nostro amore per la stessa. Un breve workshop di giornalismo a Roma, indetto da The Post Internazionale con la partecipazione di Limes, suggella per sempre questa sua convinzione e la condanna al precariato eterno. Amante della satira oltre ogni misura e della comicità dissacrante. Viaggia, legge, scrive, corre, mangia e ride. Mai contemporaneamente. Crede nel potere della musica terapeutica.

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