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boroni in laguna

“Baroni in laguna”, una storia senza tempo

Il Teatro del segno in scena con lo spettacolo “Baroni in laguna”, firmato da Stefano Loi. Emozioni, sopprusi e sofferenze raccontate da Peppino Fiori al centro di un evento imperdibile.

Domani, venerdì 17 maggio, alle 21,il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita lo spettacolo “BARONI IN LAGUNA – Appunti sul Medioevo in un angolo d’Italia a metà del XX secolo”.

L’appuntamento rientra in “1 €uro festival”. L’edizione 2019 coglie e propone spettacoli accattivanti che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. Appuntamenti ricchi di qualità, arte giovane e con nuove matrici espressive, performance musicali, incursioni nel teatro internazionale e nei classici.

La storia. “Baroni In Laguna. Appunti sul Medioevo in un angolo d’Italia a metà del XX secolo” parte da una premessa: “Il Medioevo nello stagno di Cabras, andato in archivio solo nel 1960, lo ha cancellato la storia e la rivolta dei pescatori”. Un leggio esile sospende le pagine di un libro, in una scena scarna, come in una televisione degli anni sessanta. Tra la sobrietà del nero una voce che racconta, vive, esplode accarezza e a volte si rompe nelle emozioni racchiuse nel testo di Peppino Fiori.

È padrone della scena il testo con i suoi nove personaggi, reso in adattamento asciutto che, pur contenendo tutti i significati, le analisi, i giudizi e le vicende che Fiori include nella sua inchiesta, privilegia, ricreandole davanti al pubblico, le atmosfere e le emozioni le lacerazioni così abilmente descritte dall’autore. Il fluire delle voci di questa vicenda, si alterna creando brevi squarci nel tempo, con le immagini autentiche di quegli anni e la voce un bambino d’allora, che racconta attraverso i suoi occhi il mondo dello stagno e della peschiera, la ricchezza dei padroni, la povertà dei pescatori e i soprusi degli “zeraccos”.

Dialogano con l’interpretazione dell’unico attore in scena, e si fondono in modo essenziale con la storia di questa rivolta esplosa sessant’anni fa, le note d’una chitarra elettrica che, utilizzando l’assoluta modernità dei suoni creati da una “pedal board “ si unisce alla “voce” aspra del sassofono nel racchiudere, sottolineare ed accrescere la forza dello spettacolo. Lo spettacolo del Teatro del segno è a cura di Stefano Ledda, interprete con Andrea Congia (chitarra) e Juri Deidda (sax).

Una rassegna di successo. Una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche un fresco spaccato di vivacità creativa, contaminazioni, artisti di grido e musica.Il teatro delle Saline con “1€ festival”, dà vita a una rassegna che vanta il convinto apprezzamento di pubblico e critica.

Il festival – autentica oasi di promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo – prevede dieci serate con tredici spettacoli su due turni, dal 3 maggio al 5 giugno. Al centro del successo, il riuscito connubio di arte teatrale multidisciplinare, comicità, musica e danza con compagnie di profilo locale e nazionale. La Compagnia Akròama ha un ringraziamento particolare per i partner del progetto: dal Ministero per i beni e le attività culturali turistiche a Regione Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna,

About Federico Montaldo

Studente di Lingue e Comunicazione, appassionato di cinema, musica e fotografia.

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