E se le opere di Banksy in Sardegna ci fossero state veramente? Ci saremmo, forse, mobilitati un po’ di più? Saremmo andati tutti ad ammirarle prostrandoci di fronte a sua santità l’Arte? Solo le opere dell’artista inglese sarebbero state in grado di portarci a toccare con mano e guardare da vicino gli scempi ai quali la nostra terra ogni santo giorno viene condannata? Ma soprattutto: avremmo guardato il dito o la luna?
Il vero Banksy è stato proprio Vito Biolchini, capace di riportare l’attenzione su problemi e tematiche troppo spesso trascurate o ignorate. Il giornalista cagliaritano, nella mattina di ieri, ha diffuso sul suo blog (www.vitobiolchini.it) un articolo intitolato “Scoperte in Sardegna quattro opere di Banksy! Ecco dove si trovano!”. In un primo momento anche io sono rimasto elettrizzato dalla notizia e sono saltato giù dal letto con l’intenzione di andare subito a documentarle armato di reflex al collo. Dopo aver realizzato che le opere non erano, in realtà, presenti in nessuno dei luoghi indicati, ho capito immediatamente che la parte dell’artista inglese era stata magnificamente impersonata dall’artista sardo. Artista, si, non solo giornalista. Perché si è prima di tutto cittadini e artisti (se è vero che ogni essere umano è portatore di una unicità irripetibile), e forse dovremmo ricordarcelo un po’ più spesso.
Vito Biolchini ha pensato da artista e ha utilizzato l’arte come evidenziatore universale per ricordare a tutti che se guardiamo bene, Banksy c’è e le sue tracce sono proprio di fronte ai nostri occhi.