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La residenza artistica tecnologica A.R.T.E

A.R.T.E- Augmented Reality Theater Experience: è la denominazione della residenza artistica tecnologica curata dalla compagnia KyberTeatro

Prende il via il progetto portato avanti da KyberTeatro e dall’Aquilone di Viviana, diretta da Ilaria Nina Zedda e Marco Quondamatteo, che si sta realizzando in Sardegna attraverso la mobilità degli artisti e delle loro opere provenienti da paesi europei (Francia) ed extraeuropei (Libano).

Il progetto, transdisciplinare, partito nel dicembre del 2017, intende favorire la sperimentazione creativa digitale eprevede un mutuo scambio con gli artisti sardi, collaborazioni stabili e continuative per nuove produzioni di spettacoli che vengono realizzati durante la residenza e che saranno rappresentati, ultimato il progetto, oltre che nell’Isola anche nei paesi degli artistiospitati e nei principali festival internazionali di ambito creativodigitale. A.R.T.E. si è aggiudicata il secondo posto nella graduatoria ufficiale del bando ScrabbleLAB– Residenze artistico-creative in Sardegna – POR FESR 2014-2020,promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna.

La residenza, finalizzata anche alla ricerca di attori, attrici e performer under 35, e non, da inserire nelle produzioni finali del progetto, ha come focusil concetto di ubiquità realee virtuale: la conquista del diritto all’ubiquità, quasi necessario in questitempi spesso segnati da confini fisici e umani invalicabili. Comeespresso da Paul Valery nel testo “La conquista dell’ubiquità“,le opere d’arte acquisteranno una sorta di ubiquità, “saremo alimentati da immagini visive o auditive che appariranno e spariranno al minimo gesto, quasi a un cenno”. Il concetto aristotelico dell’hicet nunc, et ubique, alla base dell’arte performativa, ha oggi la possibilità di essereampliato attraverso la realtà aumentata in teatro, nel qui, ora eovunque.

Tra gli artisti ospitati, i francesi Matthieu Tercieux e Edouard Souillot della compagnia V.E.I.A. di Lione e i libanesiRoaa Bzeih e Jad Hakawati della compagnia Minwal Theatre di Sidone, che stanno collaborando con gli artisti sardi under 35 e non, i padroni di casa di KyberTeatro/Aquilone di Viviana e – importante sottolinearlo – con la filiera formativa culturale locale (scuole e università). La compagnia cagliaritana fin dal 2014 ha avviato all’interno del Festival Le Meraviglie del Possibile (che quest’anno giungerà alla quinta edizione) la creazione di una rete internazionale, all’interno della quale ha avuto modo di conoscere, apprezzare e collaborare con gli artisti francesi e libanesi.

IL PROGRAMMA

La residenza artistica tecnologica A.R.T.E. ha avuto inizio nel dicembre di un anno fa con lo spettacolo di teatro e nuove tecnologie, frutto della prima fase, MAP E.T. – Entropia Teatrale/ EliciTazione, della compagnia francese V.E.I.A. e KyberTeatro.

Dallo scorso maggio la residenza è proseguita con i libanesi di Minwal Theatre, che hanno curato il workshopSOCIAL EMPOWERMENT IN DIGITAL THEATRE, diretto dall’attrice Roaa Bzeih, e messo in scena, con KyberTeatro, la performance di teatro e nuove tecnologie UBIQUE هنا، في كل مكان.

Negli ultimi due mesi del 2018 A.R.T.E. si intreccerà con la quinta edizione del Festival Internazionale di Teatro, Arte e Nuove Tecnologie LE MERAVIGLIE DEL POSSIBILE, organizzata da KyberTeatro (in programma fino al 21 dicembre) e che verrà presentata in una conferenza stampa apposita.

Dal 5 novembre è in corso TECNOLOGIA INDOSSABILE, un laboratorio per la creazione di costumi di scena wearable device (dispositivi elettronici indossabili), in collaborazione con l’Istituto per i Servizi Sociali “S.Pertini” e con il FabLab Cagliari, condotto dalla costumista Claudia Spina della compagnia teatrale Theatre en vol e dalla designer Francesca Mereu.

Venerdì 16 novembre è in programma uno degli appuntamenti più attesi della residenza: la conferenza di Carlo Infante PERFORMING MEDIA: DAL VIDEOTEATRO ALLO STORYTELLING URBANO, alle 17.30 nell’Aula Magna “Capitini” della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari, partner dell’iniziativa con il corso di laurea in Scienze della produzione multimediale, coordinato dal prof. Antioco Floris. Infante è docente di Performing Media, progettista culturale e ipermediale e presidente-managing director di Urban Experience, un’area di progettazione culturale per giocare le città attraverso le pratiche creative del performing media, spaziando dall’urbanistica partecipativa all’educazione ambientale, dal turismo esperienziale alla cittadinanza educativa.

Quello del “Performing Media” è un campo di ricerca che trova origine nell’ambito delle culture digitali e, ancora prima, del teatro di ricerca connesso ai media, sia radiofonici sia video, in particolare il videoteatro, una peculiarità italiana che si è sviluppata nei primi anni Ottanta del secolo scorso, un fenomeno poi estesosi alle più diverse articolazioni, tra performance e multimedialità. Nella conferenza Carlo Infante svilupperà la sua ricognizione partendo dalle esperienze del videoteatro, attraversando le prime performance interattive per arrivare alle diverse forme del videomapping e del light experience, fino al performing media storytelling urbano che utilizza anche videoproiezioni nomadi.

Il giorno prima, il 15, Infante conduce WALKABOUT “Mammarrànca” (Urban Experience), una conversazione itinerante con partenza alle 16 dallo Spazio OSC di via Newton 12, anteprima della edizione 2018 del festival Le Meraviglie del Possibile.Walkabout significa “camminare in giro e a tema”: è un format di performing media in cui conversazioni itineranti si combinano con trasmissioni radiofoniche nomadi – con l’ausilio di smartphone e cuffie collegate a una radioricevente (whisper radio) che permettono di ascoltare le voci dei walking-talking head – per un’esplorazione partecipata. C’è un canale artificiale che attraversa tutta Cagliari e Pirri in particolare, nasce nell’attuale Parco di Terramaini per costeggiare le varie saline. Ha un bel suono: “mammarrànca”, e sembra evocare una sorta di essere fantastico con braccia ed unghie lunghissimo inventato dalle madri per spaventare i figli e tenerli lontani dal pericolo di quei canali. Seguiremo il suo corso per leggere quel “paesaggio umano” costeggiando quel canale che veniva utilizzato dalle imbarcazioni che trasportavano il sale e ora a tratti abusato come discarica”.

A seguire,alle 18, allo Spazio OSC,WHISPER TALK “Il Performing Media Storytelling per sondare le Meraviglie del Possibile, tra Naturale e Artificiale”, una conversazione tra Carlo Infante e il filosofo ed epistemologo Silvano Tagliagambe. Una riflessione su come le pratiche di performing media esprimano uno storytelling sostanziale, facendo “parlare” direttamente i territori e creando le condizioni ludiche e partecipative per mettersi in sintonia con il genius loci mentre lo si esplora.

Dal 27 novembre al 21 dicembre la residenza artistica tecnologica A.R.T.E. prosegue allo SpazioOSC (viaNewton 12)con le compagnie V.E.I.A. (Francia), Minwal Theatre (Libano) e KyberTeatro, in collaborazione con le compagnie teatrali isolane Theatre en vol e Cajka e conartisti sardi under 35, AM Artist e l’artista visuale SimoneMurtas.

Il 30 novembre,alle 10.30, OPENTALK A.R.T.E: i libanesi di Minwal Theatre e i sardi di KyberTeatro dialogano congli studenti e le studentesse delle Scuole Superiori di Cagliari coinvolte nel progetto.

Dal 30 novembre al 2 dicembre,dalle 16 alle 20, si svolgerà ilWORKSHOPREGIA TEATRALE E NUOVI MEDIA, diretto dal regista Jad Hakawati di Minwal Theatre. Si analizzeranno ilruolo del regista teatrale e le modalità attraverso le quali puòstimolare negli attori una visione per sviluppare una produzioneteatrale con l’utilizzo delle nuove tecnologie, che diventano a lorovolta attore in scena/performer.

Jad Hakawati è diplomato in discipline artistiche all’Università di Beirut, ha co-fondato nel 2014 una struttura indipendente, “Minwal Theatre Company”, di cui è direttore artistico con Roaa Bzeih. Sviluppa una forma sperimentale di teatro contemporaneo in cui utilizza i multimedia come “terzo attore”. I suoi lavori sono stati presentati in Libano, Tunisia, Egitto, Italia, Ruanda e Uganda.

La sperimentazione creativa digitale della terza fase della residenza A.R.T.E. troverà lo sbocco finale nella performance di teatro e nuove tecnologie LA PAURA DIVORA L’ANIMA, in scena il 14 e 15 dicembre alle 21 (Spazio OSC), e il 16 dicembre alle 18. Alle 20 la conferenza A.R.T.E Augmented Reality Theater Experience, per condividere i risultati della residenza con le piccole e medie imprese dello Spettacolo e il pubblico.

A.R.T.E. propone poi, intrecciandosi ancora con il festival LMdP5, due workshop, fra il 17 e il 19 dicembre, e, il 21, un digital party con l’INSTALLAZIONE MULTIMEDIALE INTERATTIVAVOUS ETES ON A.R.T.E. – Augmented Reality Theater Experience. I dettagli, come già anticipato, di questi appuntamenti verranno forniti successivamente nella conferenza stampa dedicata al ricco programma del festival Le Meraviglie del Possibile.

La residenza A.R.T.E. si affaccerà nel 2019 con alcune iniziative comprese fragennaio e marzo del nuovo anno: il10gennaio(alle17.30, nell’Aula Magna “Capitini” della Facoltà di StudiUmanistici dell’Università di Cagliari) la conferenzaL’OCCHIODELLA MACCHINA,a cura di Simone Arcagni; fragennaio e marzo,allo spazio OSC,il laboratorio teatrale interculturaleALLACONQUISTA DELL’UBIQUITÀ,curato dal mediatore culturale e attore Naoufel Soussi (Coop. SocialeAman) e dall’animatrice teatrale e attrice Paola Atzeni (TanaTeatro), con la supervisione della regista e drammaturga ClaudiaPupillo; a marzo (SpazioOSC) un laboratorio di Poetry Slam, a cura del performer e slammer Sergio Garau, e la performance DIGITALPOETRY SLAM, con Sergio Garau e KyberTeatro.

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