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opera di Josephine Sassu

Mostra personale di Josephine Sassu

“Sono Nelle Tue Mani” mostra personale di Josephine Sassu a cura di Roberta Vanali

Spazio (IN)VISIBILE è lieto di presentare: “Sono Nelle Tue Mani” mostra personale di Josephine Sassu. L’esposizione, allestita in via Barcellona 75 a Cagliari, verrà inaugurazione venerdì 09/02/2018 alle 19:30. Sarà possibile visitarla fino a 03/03/2018 con apertura dal giovedì al sabato ore 19-21.
“Sono nelle tue mani” è un work in progress pensato per lo Spazio InVisibile, finalizzato a coinvolgere il pubblico, gli spettatori si fanno interpreti poiché invitati ad interagire con le opere in mostra per crearne delle nuove. Con l’obiettivo primario di accorciare le distanze tra l’artista e lo spettatore, sovvertire le regole e percepire l’opera in tutta la sua forza e fragilità. Fragilità che origina dalla componente effimera, costante nella produzione dell’artista, ma che incarna la radicata fragilità dell’esistenza, la fugacità del tempo e della vita stessa. Pertanto, non stupisce che le opere siano sapientemente custodite, isolate e protette da campane in vetro.

L’artista

Josephine Sassu si muove da una dimensione autobiografica e dallo stretto rapporto con la natura attraverso una serie di medium espressivi che vanno dal disegno all’installazione, dal cucito alla scultura, per avviare un processo creativo volto a identificare aspetti diametralmente opposti alla realtà. Una visione effimera e romantica che si oppone alla pesantezza dei nostri tempi, all’omologazione che permea la società contemporanea per vivere nell’illusione che tutto sia poesia. È impossibile imbrigliare la sua opera nelle maglie del definito, incasellarla in un genere ben preciso. I campi d’azione dell’artista sono molteplici, nel suo linguaggio espressivo prevale una struttura fondata sull’ambiguità e sul perpetuante raffronto tra gli opposti. Tra bene e male, tra cielo e terra. Tra vita e morte.
Gli animali di Josephine Sassu giocano sulla ambivalenza della rappresentazione, sulla bidimensionalità e sulla tridimensionalità di una superficie che prima di essere fisica è mentale. Sia che si tratti di gatti, coccodrilli, uccelli, insetti o belve feroci, immersi nei loro habitat. L’artista attinge al bestiario di Fancello e al modellato di Nivola per dare vita ad una atmosfera sospesa tra ingenuità e un vago senso di inquietudine che confluisce in una dimensione grottesca. Un immaginario fantastico che è metafora della vita e pretesto per giungere alla libertà del fare artistico, scevro da necessità rappresentative e dall’ossessione di calarsi nel reale. Una concezione del fare che va al di là della struttura concettuale dell’opera.

About Luca Pinna

Laureato in Scienze della Comunicazione, attualmente studente magistrale. Appassionato di sport e viaggi. Musica, un po' di tutto.

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