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Abitudini digitali ed esperienze reali: Gen Z e Gen Alpha

Il negozio fisico non sarà più il primario canale di vendita ma sarà il nuovo hub esperienziale

Il futuro degli acquisti è plasmato dalle nuove tecnologie: dagli assistenti vocali alle nuove possibilità del metaverso.

Gli standard del mass market – dal free shipping al second-hand fino ai programmi di fidelizzazione a punti – entrano anche nel mondo della moda.

L’indagine porta alla luce alcune importanti nuove tendenze

Il negozio fisico diventa un centro di esperienza, non più di acquisto

Il 75% dei ragazzi Alpha ha dichiarato di amare ancora l’esperienza fisica del punto vendita, dove il 74% apprezza soprattutto la possibilità di toccare con mano quegli stessi articoli visti online. Ciononostante, più si va avanti con le nuove generazioni, più il negozio fisico diventa un centro di esperienza in cui non è più fondamentale acquistare. I commessi non saranno più semplici store assistant ma sono destinati a diventare dei “manager di aspettative”.

● La sostenibilità non è un “nice to have”, ma una condizione necessaria

Se prima la sostenibilità era ritenuta un “nice to have”, adesso è assolutamente una condizione necessaria e per le nuove generazioni.

Sia la Gen Z (78%) che la Gen Alpha (60%) vogliono vedere i propri brand di fiducia intraprendere azioni sostenibili. In particolare, la Gen Z si preoccupa anche delle condizioni di lavoro decorose (64%) e della trasparenza delle pratiche della catena di approvvigionamento (56%), mentre l’emergente Generazione Alpha è più interessata alle questioni sociali come la parità di genere (50%) e l’inclusione razziale (40%).

● Nasce l’identità sonora che dà letteralmente voce al brand

L’uso di assistenti vocali e di tecnologie basate su riconoscimento vocale da parte della Gen Z non mostra segni di incertezza: i giovani tra 18 e 24 anni dichiara di aver utilizzato un assistente vocale e addirittura il 91% di avere usato la funzione digitazione vocale sul proprio smartphone.

● Dal virtuale al reale: il metaverso influenza il mondo fisico

La ricerca ha fatto emergere che tra le generazioni più giovani le categorie “alto-spendenti” passano più tempo online e sono sempre più familiari e interessate al metaverso. La realtà dev’essere aumentata anche nel brand, che deve saper coinvolgere anche in questi nuovi universi completamente digitali.

Piattaforme di gaming e di AR/VR come Twitch diventano essenziali non solo per saper comunicare con le generazioni più giovani, ma perché danno alle aziende la possibilità di creare dei prodotti digitali. I brand che ancora non stanno sperimentando, rischiano così di riscontrare un grande scollamento rispetto alle aspettative dei propri clienti.

“I giovanissimi hanno un approccio molto diverso nei confronti dei brand della moda e del lusso rispetto alle vecchie generazioni. Leggono e percepiscono le nuove collezioni non in base ai trend del momento, ma in base ai trend che sono più giusti per la loro personalità e attitudine” commenta Erica Corbellini, Professoressa in Fashion & Luxury Management presso SDA Bocconi School of Management.

Colmare il divario tra aspettative e realtà: il mass market fa da apripista ai nuovi servizi

I brand non soddisfano ancora pienamente le aspettative della Generazione Z e della Generazione Alpha.

Dal “see now, buy now” al “see now, deliver now” – Le nuove generazioni hanno un tempo di attenzione sempre più limitato, per loro il concetto di e-commerce coincide con il concetto di consegna immediata.

Gestire il second-hand come un vantaggio – Per il 42% degli intervistati della Gen Z, il reselling è una pratica assolutamente consueta. Le nuove generazioni identificano la community anche con la possibilità di fare scambi o vendite di prodotti second-hand, prodotti che fanno parte della loro vita.

Brand communities: i brand di lusso conoscono i programmi di fidelizzazione – Le nuove generazioni vivono la community anche come possibilità di avere accesso a un consumo in modo diverso. Molti brand della moda e del lusso sono ancora poco trasparenti nel rendere noto il sistema di ranking con cui classificano i propri clienti.

-Digitale-

“Servizi come il free shipping, la rivendita dell’usato o i programmi di fidelizzazione sono tutti standard che le nuove generazioni danno per scontati, i brand devono imparare al più presto ad ingaggiare le nuove generazioni attraverso il digitale, nota Maurizio Capobianco, Area Vice President Cloud Sales, Salesforce Italia.

(Liberoquotidiano)

scritto da Barbara Santagati su Unica Radio