Verde Sardegna Ambiente

Raccontiamo l'ambiente e il verde della nostra isola

Rientro a scuola: incertezza e depressione

Dopo 8 mesi di didattica a distanza per gli studenti italiani il rientro a scuola varierà fra il 18 gennaio e il 1 febbraio. A seconda dei parametri di criticità relativi alla diffusione del virus.

Rientro a scuola: incertezza e depressione per i giovani studenti. “Per i ragazzi si tratta di un duro colpo. L’onda lunga delle conseguenze di questo ulteriore stop all’attività didattica in presenza è un’incognita che spaventa sia loro che le famiglie. Ancora una volta i nostri figli sono completamente abbandonati dalle istituzioni. Le quali né durante il primo lockdown né durante il secondo hanno adottato misure idonee ad assicurare un minimo di continuità delle attività non solo scolastiche. Anche delle attività sportive e sociali, indispensabili nel percorso di crescita e di sviluppo personale ed emotivo dei ragazzi”.

Spiega Nan Coosemans, family coach che da vent’anni lavora nel mondo dello sviluppo personale a contatto con bambini e adolescenti. Li aiuta, soprattutto, nel percorso di crescita personale. Autrice del libro ‘Quello che i ragazzi non dicono’, nonché fondatrice di Younite (azienda di formazione per le famiglie e adolescenti) e di Yada, una scuola di formazione per chi desidera diventare Youth Trainer o Family Coach.

I dati appena diffusi dalla Società Italiana di Neuropsicofarmacologia evidenziano che un italiano su tre, senza il rientro a scuola, ha sviluppato sintomi di depressione legati all’epidemia causata dal Covid-19. In uno studio coordinato dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” finalizzato a valutare le aree del funzionamento psicosociale i risultati, ottenuti da un campione di 20.720 partecipanti, evidenziano che durante il lockdown sono aumentati i livelli di ansia, depressione e sintomi legati allo stress, soprattutto nei soggetti di sesso femminile.

Il reparto Neuropsichiatria

Il reparto Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino ha denunciato nei giorni scorsi un incremento preoccupante dei ricoveri per tentato suicidio. Tentati suicidi nella fascia adolescenziale e pre adolescenziale. I Ts, la sigla con cui vengono registrati secondo i protocolli sanitari, nel 2020 sono aumentati di cinque volte rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

Ai disturbi mentali si sommano quelli legati alle dipendenze. Se nel 2019 gli italiani che consumavano alcol erano 36 milioni, di cui 8.700.000 a rischio dipendenza, alla fine 2020 si stima che il totale abbia superato i 10 milioni di persone. La Società Italiana di Alcologia ha lanciato un allarme dopo avere stimato un aumento del 15% nelle dipendenze da alcol. Nella metà dei casi associati a serie manifestazioni psico-patologiche. Non solo. Il 20% dei pazienti che erano usciti dal tunnel della dipendenza da alcol, con il lockdown e relativo isolamento sono ricaduti nella dipendenza. E se nel 2019 i minorenni bevitori erano circa 800mila, nel 2020 hanno ampiamente superato il milione.